Silvia Vecchini-Sualzo, Quello nuovo, Il Castoro. Da 3 anni.
Un bel titolo e una bella copertina già promettono bene, e anche il contenuto del più recente albo della coppia Silvia Vecchini (testo) e Antonio «Sualzo» Vincenti (illustrazioni), non smentisce le aspettative. Ancora una volta Vecchini e Sualzo, che sanno rivolgersi, con grazia e intelligenza, alle varie età della crescita, creano una storia capace di mettersi in sintonia con i loro lettori, siano essi adolescenti o piccolissimi.
«Quello nuovo» è, dal punto di vista dei giocattoli, un nuovo arrivato in casa. La prospettiva è la loro, quella dei giocattoli, anzi dei peluches, i giocattoli di pezza di Bambino. E non sono pupazzi indistinti, sono otto, tutti ben presenti sin dalla copertina, davanti al loro Bambino, ognuno con caratteristiche ben precise: Pecorella è soffice, Polpo è coloratissimo, Elefante è forte, tanto che Bambino può pure usarlo come cuscino, Bassotto ha un rattoppo, e così via. Cavallino, che è il più veloce, è corso a vedere «quello nuovo», e trafelato ne riporta notizia agli amici. Gelosia e preoccupazione di finire relegati in secondo piano aleggiano subito tra i pupazzi. È davvero così bello quello nuovo? Più soffice di me? Più forte di me? Più nuovo, senza neanche un piccolo rattoppo?... ognuno esprime il proprio timore, e Cavallino non smentisce. È bello immaginare i piccoli lettori alle prese con questo mistero: chi sarà «quello nuovo», che si sta prendendo le attenzioni di Bambino? Ed è bello che il piccolo lettore non abbia il punto di vista di Bambino – che anzi appare di dimensioni giganti in confronto ai pupazzi – ma abbia proprio quello dei pupazzi, che si sentono piccoli e vulnerabili di fronte a questo nuovo arrivo. E in effetti questo libro è molto adatto ai bambini alle prese con l’arrivo di un fratellino. «Quello nuovo», lo si scoprirà solo alla fine, sarà appunto un neonato, a cui Bambino presenterà i suoi amati pupazzi. Intenso il finale, con un trasalimento di suspense prima del disvelamento (davvero in poche semplici pagine si può dare un ritmo narratologico efficace), quando vediamo Bambino prendere tutti i pupazzi e trasportarli da un’altra parte (ci metterà in soffitta? Ci butterà nella pattumiera?), che poi si rivelerà essere la culla di «quello nuovo». I pupazzi non hanno perso proprio nulla, anzi: l’amore di Bambino è sempre lì per loro, e ora c’è anche l’amore di «quello nuovo».
Il libro contiene anche un QR Code per scaricare una canzone originale suonata e cantata da Sualzo, che racconta in musica questa tenera storia.
Michael Rosen, Michela Guidi, Nandana Sen, Storie curiose per bambini che amano gli animali, Feltrinelli Kids. Da 8 anni.
Escono ora in un unico volume queste tre storie, a dire il vero molto diverse tra loro, accomunate però dal fatto che hanno dei personaggi animali. Centrali e assoluti, come nella frizzante storia di Mambi, La scimmietta che voleva volare, della scrittrice indiana Nandana Sen: Mambi vorrebbe tanto saper nuotare come Tonga, o volare come Coco la cornacchia, ma ben presto scoprirà che anche lei ha un talento, talmente prezioso da consentire di mettere in salvo i suoi amici!
Nella bella storia di Michael Rosen, Attenti al cane!, il cane è un personaggio che convive con gli umani, ma il suo punto di vista è molto importante, tanto che questa, oltre ad essere una godibilissima storia in sé, è anche un pratico manualetto sulla gestione di un cane. E il titolo italiano, che pure sembra più banale dell’originale Choosing Crumble, è proprio azzeccato, perché può essere letto anche come «siate attenti al vostro cane», sottolineando il valore del «prestare attenzione» a chi ci vive accanto, animali umani o non umani che siano. Mentre in Ecciù! La biblioteca ha il raffreddore, di Michela Guidi, c’è un gatto, ma la sua presenza è più defilata, perché i veri protagonisti qui, sono i libri, che appaiono tutt’altro che inanimati e fermi sui loro scaffali!