Peter H. Reynolds, Fatti sentire!, Il Castoro. Da 4 anni.
Prezioso, questo invito al farsi sentire. Che non vuol dire «imponiti», né «alza la voce». Anzi. A volte «anche un sussurro può cambiare le cose». E ci si può fare sentire anche con le azioni, o con la creatività, non solo con la voce. L’importante è credere che il contributo di ciascuno, per quanto piccolo, possa contribuire a rendere il mondo un posto migliore. Fosse anche di un pochino. Un libro che va dritto al cuore, come tutti quelli di Peter Hamilton Reynolds, che non raccontano storie ma parlano della vita. O meglio, raccontano la storia della vita, con semplicità, ma con un senso filosofico profondo. In questo caso, invitando i bambini non solo a credere in se stessi, al potere rivoluzionario della propria voce, ma anche ad avere il coraggio di sostituire all’indifferenza e all’omertà del «perché proprio io?», la forza del «perché non io?». Così, se «vedi una persona tutta sola... fatti sentire...standole vicino»; «se qualcuno fa il violento... vai e fatti sentire». Altre volte il fatti sentire è più sul versante artistico: «se hai una tela bianca... fatti sentire con il pennello e i colori» (e qui vediamo citato uno dei libri più noti di Reynolds, Il punto); o sul versante emotivo: «spiega agli altri cosa provi»; o ancora sul versante del proprio stile, della propria identità.
Sono tante le modalità del «farsi sentire» a cui Reynolds invita, ma tutte ispirate non certo alla prevaricazione dell’altro, ma alla bellezza di riconoscersi voci diverse nel grande coro del mondo, ognuna potenzialmente in grado di migliorarlo un po’.
Giuseppe Festa, Ursula, Editoriale Scienza. Da 7 anni.
Giuseppe Festa, naturalista, scrittore e musicista, si è fatto conoscere dal pubblico dei ragazzi nel 2013, con il romanzo Il passaggio dell’orso (Salani), un’avventura tinta di giallo nel Parco Nazionale dell’Abruzzo, a cui sono seguiti altri romanzi di successo, rivolti agli adolescenti e anche agli adulti, accomunati dal fatto di essere «en plein air» e di avere il mondo vegetale e animale non solo come sfondo, ma proprio come protagonista. Gli orsi, ma anche i lupi, sono argomenti centrali nelle sue storie.
Con Editoriale Scienza, Giuseppe Festa racconta ancora storie di lupi e di orsi, ma rivolte ad un pubblico più giovane: sono infatti i bambini da 6/7 anni i destinatari di Lupinella. La vita di una lupa nei boschi delle Alpi, uscito nel 2018, e del recente Ursula. La vita di un’orsa nei boschi d’Italia, uscito quest’anno. Come in Lupinella, anche in Ursula è la giovane protagonista a raccontare in prima persona la sua storia. Il piccolo lettore segue quindi direttamente dal punto di vista della piccola orsa tutto ciò che succede: sono sensazioni olfattive, uditive, tattili. All’inizio legate quasi esclusivamente alla tana e alla mamma, poi, nei 2 anni in cui si svolgono le vicende, il raggio d’azione e di percezione si allargherà sempre più, sia in termini spaziali (il territorio attorno), sia temporali (l’alternarsi delle stagioni), sia relazionali (i nuovi incontri).
Ci congederemo da Ursula quando sarà pronta per vivere da sola, affrontando la separazione dalla mamma. Una separazione graduale, dapprima in un territorio vicino, finché, verso i 5 anni, Ursula sarà pronta ad avere una famiglia sua, come apprendiamo dai commenti scientifici dell’«Orsologa Valentina», una delle ricercatrici del MUSE-Museo delle Scienze di Trento, che ha collaborato al libro. Un libro sugli orsi bruni che interesserà molto i bambini, anche grazie al triplice, ben integrato, apporto dei suoi realizzatori: Giuseppe Festa per il testo narrativo, il MUSE di Trento per gli approfondimenti scientifici e non da ultimo Mariachiara Di Giorgio per le bellissime illustrazioni. Non manca un’appendice di giochi e attività da fare nella natura.