Viale dei ciliegi

/ 26.07.2021
di Letizia Bolzani

Luigi Garlando, Prestami un sogno, HarperCollins. Da 12 anni. 

Un romanzo che racconta due storie e lo fa con la scrittura brillante e ben ritmata di Luigi Garlando, giornalista per «La Gazzetta dello Sport» e apprezzato scrittore per ragazzi. Lo sport nei suoi libri è sempre presente, a volte quale tema centrale, altre invece, come nei suoi romanzi di più forte impegno civile, anche solo come sfondo, o come linguaggio a cui attingere metafore etiche ed esistenziali (lo spirito di squadra, il rispetto delle regole, l’umiltà di saper cadere e rialzarsi...).

In questo suo recente romanzo abbiamo una compresenza delle due tematiche, lo sport e l’impegno sociale. Due, come dicevamo, sono i filoni narrativi: c’è la storia (di fantasia) di Anima, adolescente di oggi che pratica uno sport inconsueto per una ragazza, il pugilato; che ha un’amica del cuore di nome Mia (le battute sull’abbinamento dei due nomi sono da mettere in conto); che ama i libri e che ha un papà con un grande sogno, quello di aprire una sorta di Biblioteca Rampante, fatta di casette sugli alberi dove rintanarsi a leggere e a giocare, un parco avventura/lettura. L’altro filone narrativo racconta invece una storia vera, la storia di un personaggio straordinario e incredibilmente poco conosciuto: Amadeo Peter Giannini (1870-1949), figlio di un emigrato, che lasciò l’entroterra ligure per cercare fortuna in California. Amadeo poté studiare e divenne banchiere: fu il primo a concepire la banca come un servizio per tutti, non soltanto per i ricchi, e concedette finanziamenti a chi, come gli immigrati italiani, aveva voglia di lavorare ma non poteva dare garanzie. Alimentò quindi, con lungimiranza e successo, i sogni della gente. I sogni dei poveri e quelli di grandi artisti, come Walt Disney e Charlie Chaplin ad esempio, che grazie a lui realizzarono i loro primi film.

Le due storie convergeranno grazie a un personaggio trait d’union, e si integreranno in un’unica storia, la cui parola chiave è proprio il sogno, e il coraggio di crederci, nonostante la vita ti abbia dato dei pugni in faccia. I pugili migliori e chi si è fatto con fatica da solo sanno bene che «se la vita ti pone un ostacolo, devi rilanciare, non soccombere».

Nicola Cinquetti, Tipi strani, illustrazioni di Chiara Di Vivona, Edizioni Parapiglia. Da 4 anni. 

«I bambini e le bambine / che trovate in queste rime / alti medi bassi o nani / sono tutti tipi strani». Certo, perché dove sono i bambini «normali»? È evidente che non ci sono, che ogni bambino è meravigliosamente strano a sé, come i bambini di questa deliziosa rassegna di Nicola Cinquetti, uno per pagina, presentato con il nome proprio che ogni volta apre una quartina di ottonari in rima: «Federico non ha fretta / se lo chiami dice aspetta / se però non è in ritardo / scatta come un gattopardo», «Margherita con le dita / fa danzare la matita / Non è triste quasi mai / e disegna solo smile», sono solo due esempi di questi innumerevoli luminosi ritrattini, a volte folgoranti nel loro saper cogliere, con humour e leggerezza (e un velo di incantevole nonsense), attimi e caratteri infantili.

Verrebbe voglia di elencarli tutti, da «Gaia dice che da grande / vuole fare la bambina / fare un sacco di domande / e giocare a chi indovina», a «Moira dice ai polli miao / chiama i gatti con un beee / alle pecore fa ciao / agli umani coccodè», ma naturalmente è nel libro che acquistano ancora più luce, cadenzati dalle illustrazioni di Chiara Di Vivona, vivide sulla pagina di destra, con taluni guizzi a sinistra, dove ci sono i testi. Testi di quattro versi l’uno, con metrica in ottonari, che danno un ritmo baldanzoso e vivace (non a caso l’ottonario è storicamente il verso saltellante e allegro dell’infanzia, sin dal Signor Bonaventura – Qui comincia l’avventura – e dalle vignette del Corrierino). Nicola Cinquetti è un grande autore, capace di narrazioni di ampio respiro per ragazzi più grandi, di storie brevi per piccoli, e di libri in poesia. Non si smentisce in questo albo, interessante anche nel formato, piccolo e quadrato (16x16 cm), di una casa editrice giovane e da seguire: Parapiglia.