Alessandra Cattori-Simona Meisser, Miss Puzzett, Gribaudo. Da 4 anni.
Miss Puzzett è una signora un po’ particolare: enorme, ricoperta di peli viola, con un corno e due zanne. Miss Puzzett è una signora mostro, gentile e simpatica. Una di quelle creature iperboliche e diverse, di quei «monstra» che lo sguardo infantile, ben avvezzo a ciò che sta oltre la soglia del mondo reale, accoglie con imperturbabile festosità. Ma... eccolo il «ma» che fa scattare la storia: questa signora mostro non si lavava mai. Non che non volesse farlo, semplicemente non se ne ricordava, e quindi era una signora mostro molto puzzolente. Tutti in paese la evitavano e lei restava sempre più sola e più triste a chiedersi il perché. Sarà un bambino, naturalmente, a venirle in aiuto, così da poter far concludere questa storia nel migliore dei modi. Per la felicità di Miss Puzzett, del suo giovane amico e di tutti gli abitanti del paese. E per la felicità dei piccoli lettori, i quali, dopo essersi divertiti molto nella parte più «puzzolente» e grottesca della storia, proveranno dapprima compassione per l’emarginazione di Miss Puzzett, e poi sollievo nel caloroso finale. E magari avranno anche l’occasione, en passant, di riflettere sull’importanza dell’igiene, ma beninteso: non con grevi messaggi moralistici, bensì nella leggerezza di una storia «da ridere».
Il capostipite di questo genere di storie con protagonisti «puzzoni» è il punitivo Struwwelpeter (Pierino Porcospino) che il medico tedesco Heinrich Hoffmann diede alle stampe nel 1845: una raccolta di racconti con finali terrificanti, allo scopo di edificare, dei quali quello che dà il titolo al volume è persino il più leggero: «Oh, che schifo quel bambino! È Pierino il Porcospino». Non così Miss Puzzett, che avrà invece la possibilità di lavarsi e di essere accolta amichevolmente da tutti. Alessandra Cattori conferisce brio a questo testo, rendendolo davvero a misura di bambino e adatto anche alla lettura ad alta voce. Il contributo dell’illustratrice Simona Meisser – ticinese come l’autrice – è fondamentale, perché sta a lei creare visivamente il personaggio della «mostruosa» protagonista, e lo fa con efficacia espressiva.
Da segnalare anche il fatto che il volumetto appartiene alla collana di Gribaudo «facile! Leggere bene. Leggere tutti», che utilizza la font leggimi (©Sinnos) per rendere più agevole la lettura.
Paola Rovelli e Dario Tognocchi – Simona Meisser, Il rapimento del Bafalòn, © Monte San Salvatore, FontanaEdizioni. Da 5 anni.
I bambini del luganese hanno conosciuto il Bafalòn, vecchio gigante saggio che vive in una grotta sul Monte San Salvatore, già nel 2015, in occasione del 125mo anno di esercizio della Funicolare, quando era uscito Il tesoro del Monte San Salvatore e la misteriosa grotta del Bafalòn. Ora, per i 130 anni, ecco una nuova avventura, sempre illustrata da Simona Meisser: Il rapimento del Bafalòn. Chi può averlo rapito, e perché? Tornano in questa storia i due piccoli co-protagonisti Dafne e Timo, stavolta determinati a far luce sul mistero e a ritrovare il loro amico. Usciranno nella notte, inerpicandosi coraggiosamente sul monte, incontreranno di nuovo un’altra leggendaria abitante di quelle pendici, la maga Tersilla, ma del Bafalòn sembra non esserci traccia. La sua grotta è deserta, la sua lanterna è spenta.
Ci vorrà del coraggio per continuare le ricerche, anche perché un’inquietante voce cavernosa inizia a gridare strane parole nel bosco. L’avventura si fa interessante, ed è un piccolo pregio di questo libretto, quello di riuscire a costruire un intreccio coinvolgente in poche pagine, dando vita a una storia con più azione rispetto alla precedente. Una storia che appassionerà i bambini, rendendoli partecipi anche del paesaggio naturale e dell’avvicendarsi delle stagioni sul monte. Non manca un accenno alle deliziose castagne...