Catherine Barr-Jenni Desmond, Quattordici lupi, Editoriale Scienza. Da 8 anni
«Storia vera di un ritorno», è il sottotitolo di questo vigoroso albo-strenna di grande formato, che racconta il ritorno dei lupi a Yellowstone. Sterminati dai cacciatori, intorno al 1930 i lupi si estinsero nel parco, e senza di loro l’ambiente cominciò a deteriorarsi. Vennero reintrodotti nel 1995, dopo anni di discussioni e di battaglie. Quattordici lupi vennero presi dalle Montagne Rocciose canadesi e trasportati a Yellowstone. Questa è la storia di un ritorno, dunque, ma è anche la storia della rottura di un equilibrio e del suo ripristino. Perché i lupi hanno un ruolo fondamentale nell’equilibrio dell’ecosistema: senza di loro i grandi erbivori aumentano in modo eccessivo, inaridendo le praterie. Senza erba e germogli non crescono alberi, senza alberi non ci sono più uccelli. A Yellowstone, il brucare dei wapiti, grandi cervi, finì per danneggiare anche gli argini dei fiumi, facendo diminuire la vegetazione fluviale, e quindi i pesci, e gli habitat di specie come i castori. Inoltre, senza i lupi, i coyote poterono predare liberamente, soprattutto piccoli mammiferi, che diminuirono drasticamente. Insomma, questo effetto domino mostra bene come ogni specie, non solo i lupi, abbia un suo essenziale ruolo nell’equilibrio del pianeta. E mostra che quando un superpredatore sparisce, le ripercussioni arrivano a toccare anche le più piccole forme di vita, persino gli insetti che si nutrono degli avanzi delle prede. Questo albo però riesce a far capire tutto questo senza fare una fredda lezione sulla rinaturalizzazione, pur essendo un libro di non-fiction.
Grazie al testo, poetico e solenne (e ben tradotto da Lucia Feoli), che incede con il ritmo della voce off di un bel documentario («nel parco ci sono rocce di tutti i colori, laghi di acqua bollente e pozze di fango gorgogliante. Le montagne innevate si protendono verso il cielo...»); e grazie alle maestose immagini dell’illustratrice britannica Jenni Desmond, (che come sempre riesce a infondere emozione anche in illustrazioni non narrative, ma scientifiche), questo libro offre un intenso omaggio alla natura, in particolare al mondo animale, e alla sua componente più profondamente «selvaggia». Quel mondo animale a cui, è bene non dimenticarlo, anche noi apparteniamo.
Jory John e Benji Davies, Ti voglio bene!, Il Castoro. Da 3 anni
Non fatevi ingannare dal titolo, e nemmeno dall’albero a forma di cuore in copertina (ironicamente attenuato, peraltro, dall’espressione perplessa dell’orso che sta sotto, stritolato dall’abbraccio entusiastico dell’anatra): questo non è il solito albo su come è bello volersi bene, quanto è dolce un abbraccio, eccetera. Magari alla fine il messaggio è anche quello, ma arriva attraverso una narrazione in cui lo humour dardeggia ad ogni pagina, anzi ad ogni battuta del testo (i ritmi comici dei dialoghi sono perfetti, e la lettura ad alta voce non potrà che potenziarli). Della serie: anche se sei una grande rompiscatole, Anatra, ti voglio bene. Sì perché a volte uno non è che abbia tutta questa voglia di abbracci, di galvanizzanti dichiarazioni di affetto, di «tempo di qualità» da trascorrere insieme in attività varie. Orso, per esempio, ama starsene in pace, da solo, in casa, con i suoi libri, la sua radio, la sua tazza di tè. Ma ecco che Anatra bussa alla porta, più gasata che mai: «Orso! Sono io, Anatra!» Orso, che è burbero ma gentile, apre, e da qui il tormentone, tutto giocato sull’esaltazione di Anatra in contraltare alla perplessa pacatezza di Orso. «Guardati attorno, Orso! Chi mai vorrebbe starsene solo soletto in un giorno come questo?» «Io.»; «Non è una bella mattinata?» «No.» «Piacevole... adorabile... meravigliosa?» Iperbole e understatement si fronteggiano in un dialogo trascinante, e i lettori proveranno simpatia per l’adorabile Orso, dal cuore paziente, ma anche per la povera Anatra così affannosamente desiderosa di risultare simpatica.
Il divertimento (garantito a piccoli e grandi) è affidato anche alle espressive immagini di Benji Davies, che già avevamo apprezzato per i deliziosi albi in cui è sia autore sia illustratore (tra i quali La balena della tempesta, L’isola del nonno, Fiocco di neve). Qui, in coppia con l’autore Jory John, Benji Davies dà vita alle avventure di Orso e Anatra, cominciate con l’altrettanto divertente albo Buonanotte!, sempre edito da Il Castoro.