Viale dei ciliegi

/ 26.08.2019
di Letizia Bolzani

Jennifer L. Holm e Matthew Holm, L’estate di Sunny, Il Castoro. Da 11 anni. 

La copertina azzurrissima, con al centro una ragazzina bionda – costume rosa a fiori, occhiali da sole rosa – spaparanzata su un materassino che galleggia nell’acqua, potrebbe far pensare alla solita storia estiva di avventure-prime cotte-sole e mare, e invece... Invece no. La nota degli autori, in calce al volume, parla di una storia in cui un famigliare della piccola protagonista ha un serio problema di dipendenza da sostanze. In effetti il fratello maggiore di Sunny, la decenne protagonista di questo graphic novel, si droga e ha violente crisi di rabbia, che mettono a dura prova l’equilibrio famigliare. Ma il romanzo finisce per parlare anche (e forse in misura maggiore) d’altro, in particolare del rapporto che si instaura tra Sunny e gli anziani ospiti della residenza assistita in cui vive suo nonno.

Le vicende sono ambientate tra l’agosto del 1976, quando Sunny dalla Pennsylvania atterra in Florida, per trascorrere l’estate col nonno, e i mesi precedenti, quando Sunny in Pennsylvania si aspetta invece di trascorrere l’estate al mare con la famiglia e l’amica del cuore. Ma perché Sunny non è andata al mare, come previsto, ed è invece in Florida in mezzo agli anziani? Il motivo è il grave problema del fratello, e il lettore lo scoprirà man mano nei flash-back, ma la parte più commovente del romanzo è forse quella che narra dell’improbabile convivenza tra una ragazzina (con aspettative di trascorrere un’estate all’insegna del divertimento) e i vecchi ospiti del residence in Florida. Le giornate scorrono lente, il massimo del divertimento sono la merenda con due vecchiette o le commissioni all’ufficio postale, eppure, sull’aereo che la riporta a casa, Sunny stringerà tra le braccia la bambolina kitsch regalatale da due nonnine («le facciamo ogni anno per il mercato della parrocchia, sono molto popolari!»), consapevole che in fondo tutto questo le mancherà.

Gli autori sono fratello e sorella, si sono ispirati a episodi della loro infanzia. Lui è fumettista, lei romanziera affermata (suo, ad esempio, è il romanzo bestseller Il pesce rosso numero 14).
Occorre ancora dire che L’estate di Sunny è anche un fumetto metaletterario, perché presenta i principali eroi del genere, grazie a Buzz, unico coetaneo di Sunny e figlio del giardiniere del residence. Buzz, espertissimo di fumetti, fa conoscere a Sunny vari supereroi, da Hulk all’Uomo Ragno, da Batman a Superman, offrendo così un omaggio a un genere popolare, inclusivo, e in grande rimonta.

Robert Starling, Che pasticcio Fergal!, Lapis Edizioni

Il draghetto Fergal va al campo estivo: è la prima volta, è un po’ nervoso e assume un atteggiamento che di certo non lo avvantaggia. Tutto preso com’è dal desiderio di risultare simpatico e piacere a chiunque, cerca di dimostrare di essere il più bravo nelle varie attività: si fa avanti per essere il primo nella prova di sputa-fuoco al bersaglio, trova il tesoro per primo (con qualche scorrettezza...), al laboratorio di cucina vuole insegnare a tutti come si fa il pane. Con il risultato di farsi escludere e di apparire antipatico e saputello.

Sarà il consiglio del capogruppo a rimetterlo in carreggiata: «Non devi per forza essere il più bravo. Basta solo che tiri fuori il meglio di te».

L’illustratore inglese Robert Starling (giovane poliedrico artista e maestro elementare) conosce bene le dinamiche infantili di gruppo e racconta con leggerezza una storia che mette al centro un protagonista insicuro, con troppa tensione a compiacere e troppa ansia da prestazione. Molti bambini «saputelli» riconosceranno qualcosa di sé; grazie a Fergal potranno rilassarsi e capire che non devono esibirsi né dimostrare alcunché, ma semplicemente fare del proprio meglio e accettare il fatto di non essere sempre i primi. Un piccolo elogio dell’umiltà più che mai necessario e attuale.

Sempre da Lapis era già uscita la prima avventura del draghetto, dedicata a un’altra emozione centrale nell’universo infantile: Fergal è arrabbiato!