Cori Doerrfeld, Ascolta, Il Castoro. Da 3 anni.
Fammi trovare un bambino che ascolta/come un curioso scoiattolo attento: subito echeggiano nella memoria questi endecasillabi di Bruno Tognolini, aprendo Ascolta, albo appena uscito dell’autrice americana Cori Doerrfeld. Solo che qui il bambino protagonista è ascoltato, con generosa, silenziosa, surreale, empatia, da un coniglio. E l’ascolto di cui si tratta non è un ascolto, per quanto apprezzabile, finalizzato alla fruizione di qualcosa (nel caso della poesia di Tognolini, l’ascolto di una fiaba). No, qui l’ascolto è gratuito, è un dono di sé e del proprio tempo, è un esserci, totalmente, per qualcuno. Più precisamente: per lenire il dolore di qualcuno, quando non ci sono altri modi per eliminarlo, questo dolore. L’autrice ha dichiarato in un’intervista di essersi ispirata al senso di impotenza provato cercando di offrire conforto ad amici che subivano dolori devastanti, e di aver capito che «a volte non c’è nulla che possiamo dire o fare, possiamo solo starcene lì con le orecchie ben aperte pronti ad ascoltare».
In questo caso il dolore non è certo devastante, ma è uno di quei disagi quotidiani in cui ogni bambino può rispecchiarsi: al piccolo Timmy accade di veder distrutta la costruzione di mattoncini che con tanta dedizione e impegno ha realizzato. (Tra l’altro, in linea con l’efficace surrealismo della storia, giocato su un «naturale» dialogo bambino-animali, la costruzione viene distrutta da uno stormo di uccelli). Insomma, Timmy è molto triste, ed ecco avvicendarsi una serie di animali dispensatori di consigli: parliamone, grida la tua rabbia, ridici su, fa finta che non sia successo nulla, eccetera. Ma «Timmy non ha voglia di fare niente con nessuno». Proprio così. Timmy non ha voglia di fare qualcosa. Ma solo di essere lì, con la sua tristezza. E di essere lì con qualcuno che la condivida. All’inizio soltanto standogli accanto, in silenzio, magari nel calore di un abbraccio. E poi, quando verrà il momento, offrendo il suo ascolto. Sarà il coniglio (animale non a caso dalle orecchie lunghe) a fare tutto questo. A restare lì con lui «per tutto il tempo». Sembra poco, ma è un dono grandissimo. Un dono che ridarà a Timmy il desiderio di costruire qualcosa di nuovo.
Rob Hodgson, Le volpi e il bosco, Zoolibri. Da 4 anni.
A proposito di conigli, ecco una storia divertente e baldanzosa che rovescia ogni stereotipo: le volpi sono tutt’altro che astute e i conigli sono tutt’altro che paurosi. Come già nel precedente Il lupo e la caverna, il giovane artista inglese Rob Hodgson si diverte a ridimensionare la tracotanza dei predatori: là il lupo, che scoprirà a sue spese che la «piccola creatura» nascosta nella caverna non è proprio «piccola»; qui tre volpi (Volpe Lunga, Volpe Piccola e Volpe Tonda) che vedranno miseramente fallire la loro caccia al coniglio, perché i deliziosi coniglietti sono ben più temibili di ciò che sembrano.
Sarà divertente per i piccoli lettori seguire nella loro caccia le volpi imbranate, perché questo è il tipico albo in cui le illustrazioni disattendono il testo, con ironiche, umoristiche contraddizioni. Laddove il testo dice ad esempio: le volpi «cercavano sotto i campi di carote. “Nessun coniglio qua sotto” diceva Volpe Piccola (...) E cercavano nell’orto delle zucche. “Ci sono solo zucche in questo orto di zucche”...» le immagini mostrano invece tre conigli (simmetricamente uno Piccolo, uno Lungo e uno Tondo) sgranocchiare tranquillamente carote, o rilassarsi nell’orto di zucche. Ma quelle zuccone di volpi non li vedono! E, man mano che la storia procede, i bambini potranno con soddisfazione accorgersi di ciò che invece non notano le volpi, fino al meritato contrappasso finale! Una storia che fa ridere, che rovescia i luoghi comuni e che acuisce lo spirito di osservazione.