Enid Blyton, serie «La Banda dei Cinque», Mondadori. Da 8 anni.
Non sono molti i gialli per ragazzi contemporanei. Nel senso tradizionale di storie di indagine vere e proprie, non nel senso di thriller, horror o avventure dark. Ben venga dunque l’opportuno recupero, che Mondadori da qualche tempo sta facendo, della buona vecchia serie della grande Enid Blyton, «La banda dei Cinque» (Famous Five nell’originale inglese), ormai giunta al settimo volume, Avventura in campeggio. Una ristampa accolta con favore anche dai bambini del Terzo Millennio, perché sono storie che, alla prova del tempo, non hanno perso la loro freschezza. Già i titoli dei sette volumi finora usciti ci evocano immediatamente quei luoghi tipici e sempreverdi dell’immaginario infantile, alludendo, oltre al topos del campeggio come luogo avventuroso, a isole misteriose, passaggi segreti, circhi misteriosi, mappe segrete.
Eppure sono storie che furono pubblicate tra gli anni Quaranta e gli anni Sessanta del secolo scorso, venendo trasferite anche in teatro, al cinema, sul piccolo schermo.
I loro punti di forza sono parecchi: innanzitutto il ritmo, vivace, sostenuto. Poi il fatto che mettono in scena – come è tipico dei gialli per ragazzi tradizionali, sulla scia del capostipite Emilio e i detective, di Erich Kästner – una banda di bambini che agisce socialmente (nel senso che non si tratta mai di un bambino solo angosciato di fronte al crimine, e questo è rassicurante) e autonomamente (nel senso che gli adulti sono lasciati fuori, e questo è eccitante). Inoltre uno dei cinque non è un bambino ma un cane: la banda è costituita infatti da Julian, Dick, Anne, dalla loro cugina Georgina detta George (perché ogni tanto vorrebbe essere un maschio), e dal suo cane Timmy.
Bentornati Famous Five!
Guido Sgardoli, Oltre il sentiero, illustrazioni di Alessandro Sanna, De Agostini, collana «I diamantini». Da 9 anni.
Questo romanzo è pubblicato da De Agostini, nella collana «I diamantini»: prima di parlare del romanzo vorrei segnalare la collana, che in toto merita apprezzamento, per vari motivi. Prima di tutto perché si rivolge a quella fascia d’età, tra infanzia e preadolescenza, non sempre ricca di proposte adeguate. Poi perché gli autori scelti sono di primissimo piano nel panorama italiano (oltre a Sgardoli, ad esempio Annalisa Strada e Cecilia Randall); e così gli illustratori, ai quali viene dato ampio spazio nelle pagine. Inoltre perché si tratta di romanzi brevi, e questa brevità non spaventa i lettori più riottosi. Infine per il formato: piuttosto grande, con la copertina rigida, bello e efficace, che ricorda un po’ le storiche edizioni per ragazzi come La Scala d’Oro o i classici Mursia.
Oltre il sentiero, di Guido Sgardoli con le suggestive illustrazioni di Alessandro Sanna, ci racconta un’avventura in montagna, tutta al maschile, tra un padre e un figlio. Albi ha quasi dodici anni, ama camminare in montagna con suo padre, esperto alpinista, e quella volta l’escursione si preannuncia una cosa da «grandi», più emozionante e impegnativa del solito. In realtà per Albi si tratterà davvero di una sorta di rito di iniziazione alla vita da grandi, ma non nel modo che aveva previsto. Sarà un’avventura drammatica e in solitario, quella che dovrà vivere il ragazzino, con il cuore in gola, la fatica, la paura di non farcela: l’avventura di doversela cavare a chiamare i soccorsi, per salvare il padre ferito e finito in un crepaccio. Il lettore segue il giovane protagonista nel suo affannoso cercare un sentiero per scendere a valle, dalla parte giusta, senza bussola (gli era scivolata nel torrente), con la torcia non più funzionante (si era rotta nella caduta), affrontando le condizioni meteorologiche repentinamente avverse, e il buio che cominciava a calare. Il fascino e il pericolo della montagna. Questioni di vita o di morte, quelle che Albi deve affrontare: «cose grandi, ma non necessariamente per grandi». A volte però, affrontandole con coraggio, si diventa più grandi dentro.