Alessandra Cella-Pia Simona Bosco, Osvaldo un serpente a righe – Giovanna un serpente a righe, Passabao (Da 3 anni)
Passabao è una casa editrice piccola, ma di qualità grande. In catalogo ha pochi libri, albi illustrati scelti con attenzione. Illustrazioni raffinate e al contempo di immediata fruizione per i bambini. Storie divertenti, non scontate, piene di brio. Ne sono responsabili Silvia Albesano e Ilaria Dal Canton. Ilaria, filosofa di formazione, ha scoperto la passione per l’arte visiva – ha illustrato personalmente alcuni albi in catalogo – e attualmente è grafica presso il Parlamento Europeo a Bruxelles. Silvia, filologa di formazione, è traduttrice, revisore editoriale, ed è stata per dieci anni docente di Storia della lingua italiana all’USI, Università della Svizzera Italiana. Insomma, Passabao è il volto giocoso di due studiose che non dimenticano di essere state bambine. E che ai bambini sanno rivolgersi con leggerezza e intelligenza, cercando con cura i loro autori. Come nel caso di Alessandra Cella e Pia Simona Bosco, creatrici di questo delizioso libro double face: lo apri da una parte, e trovi la storia di Osvaldo, un serpente tutto a righe, righe che lo mettono in imbarazzo, tanto che prova a nascondersi, mimetizzandosi con i vari ambienti. Che divertimento per i piccoli lettori scoprire, a ogni pagina, dove è andato a cacciarsi il povero Osvaldo: diventa lo stelo dell’abat-jour, il filo dello stendipanni, la ruota della bicicletta… Mai un po’ di pace? «Forse quello che gli manca è il sorriso di un’amica», e l’amica arriva, nell’ultima pagina: «È Giovanna, ti sorride, è un’amica con le righe!» Ma in realtà la pagina è l’ultima della storia di Osvaldo, mentre nel libro si trova a metà, infatti se lo capovolgiamo e cominciamo a leggerlo dall’altra parte ecco la storia di Giovanna, serpente a righe, che le fanno pensare, proprio come Osvaldo, di essere un po’ «strana». Allora anche lei prova a trasformarsi, e di nuovo sarà una gioia scovarla in ogni pagina, perché anche lei le inventa tutte, diventa persino una decorativa canna di bambù, fino all’happy end dell’incontro con Osvaldo!
Le pagine, molto pulite, ospitano – senza affollamenti e su sfondo di un riposante bianco crema – i testi in stampatello e le eleganti immagini colorate, tra loro in armonia anche ritmica, giacché al ritmo della narrazione è dato molto rilievo, rendendola particolarmente adeguata alla lettura ad alta voce. Tra l’altro il registro linguistico non è piatto, si concede giustamente anche termini un po’ alti, che tuttavia, sia grazie al contesto, sia grazie alla giocosità fonica, i bimbi sapranno comprendere benissimo: «Si nasconde o si esibisce? È difficile da dire…». Un altro punto di forza del libro, nel rivolgersi ai più piccoli, è il suo essere a struttura iterativo-ripetitiva, con però ogni volta un piccolo scarto dalle aspettative: cosa diventerà adesso il serpente? E adesso?…
E non manca un messaggio profondo sul tema del sentirsi diversi, ma il bello è che questo messaggio passa con naturalezza attraverso la storia, non è costruito a tavolino, per fare un libro sulla diversità.
Matthew Oldham-Tony Neal, Questo sono io, Edizioni Usborne, collana «Il mio piccolo mondo» (Da 6 mesi)
Nello scorso Viale dei Ciliegi parlavo di Peter Usborne, definendolo ancora pienamente attivo, a 85 anni, nella casa editrice da lui fondata cinquant’anni fa, e da lui presieduta con la lungimirante determinazione a fare libri sempre davvero accessibili ai bambini. Era presente anche alla Fiera di Bologna, lo scorso mese, dove l’avevo scorto muoversi con passo agile tra i padiglioni, e dove aveva avuto la soddisfazione di festeggiare il mezzo secolo di attività. Purtroppo, quando la rubrica ormai era in stampa, lo scorso 30 marzo, Peter Usborne è mancato improvvisamente. La casa editrice dall’iconico logo-mongolfiera viene portata avanti dalla sua famiglia, che ne ha sempre condiviso l’entusiasmo. Colgo l’occasione di questa rettifica per segnalare una novità rivolta ai più piccini, un volumetto cartonato che accompagna i bambini alla percezione del proprio corpo: i piccoli protagonisti, tratteggiati con contorni ben definiti, si stagliano vivacemente sullo sfondo e appaiono in primo piano, dicendo di volta in volta «queste sono le mani... queste le ginocchia, i piedi, il naso...» invitando i piccoli lettori a giocare con loro.