Viale dei ciliegi

/ 21.11.2016
di Letizia Bolzani

Paloma Canonica, Amici, Bohem Press. Da 2 anni.

Un piccolo libro quadrato edito da Bohem, come quel Cappello di Topolina, di Eric Battut, che già abbiamo presentato in questa rubrica. Questa volta si tratta di Amici, opera prima dell’autrice ticinese Paloma Canonica: come indica il titolo, è un delicato excursus sull’amicizia, o meglio su cosa fanno e come si comportano gli amici. Condividono l’allegria, ma anche la tristezza. Sanno fare molte cose da soli, ma sono pronti ad aiutarsi. Partono, ma poi tornano. Non sempre amano le stesse cose, ma assieme possono provarle. 

Il valore avversativo della congiunzione “ma” è declinato con tenerezza in situazioni di quotidiana amicizia, e illustrato con animali che nella realtà sarebbero amici improbabili (ad esempio il lupo e la pecora, il gatto e il topo) ma nella libertà fantastica di una storia aprono nuovi scenari.

Nella sua assoluta semplicità è un libro che si presta a sviluppare nuovi discorsi con i bambini, e a collegare ciò che vedono su queste piccole pagine con la loro esperienza di amicizia. E sono piccole pagine belle da guardare, per quelle campiture di colore sempre diverse ad ogni situazione, per quegli animali disegnati con humour, per la tranquillità che infonde lo spazio colorato libero e non troppo pieno di figure, per quei guizzi quasi filosofici come «assieme fanno tutto... e niente», mettendo nella pagina del «niente» i due amici (una volpe e un coniglio, peraltro), che oziano beatamente appoggiati a un tronco. In fondo basta esserci, non c’è bisogno di strafare, per essere amici.

Tahereh Mafi, Shatter Me, Rizzoli. Da 14 anni.

Uno scherzetto non proprio divertente che gli editori a volte fanno ai loro lettori è quello di iniziare una serie e poi piantarla lì dopo il primo tomo, perché magari le vendite sono state inferiori alle aspettative. E così quei pochi (ma buoni, e comunque onestamente motivati) lettori rimangono con mille domande in sospeso circa il destino dei loro beniamini. E siccome le serie sono prodotti che si rivolgono principalmente agli adolescenti (o meglio, tecnicamente, al target Y.A., ossia Young Adult), lo scherzetto suscita delusioni cocenti, come si può vedere dalle numerose petizioni sul web per far continuare le varie saghe, o anche dalle traduzioni amatoriali dall’originale messe a disposizione dai fan nei loro blog.

È stato il caso anche della serie della giovane autrice di origine iraniana Tahereh Mafi, Shatter Me, il cui primo volume, senza seguito, venne pubblicato qualche anno fa da Rizzoli con il titolo Schegge di me, incontrando il plauso incondizionato di parecchie lettrici. Un romanzo prettamente «femminile», in cui la matrice fortemente romantica si innesta sul genere distopico (quei romanzi nei quali il contesto apocalittico ci presenta un mondo futuribile e cupo, devastato da guerre e inquinamento, e governato da un potere misterioso e totalitario che si profila come l’antagonista dei giovani eroi ribelli). Ora Rizzoli ripropone il romanzo, con titolo e copertina originali, facendo ben sperare le fan: probabilmente a questo punto arriveranno anche gli altri due volumi: Unravel Me e Ignite Me

Come si diceva è un distopico, genere molto di moda, e gli ingredienti, seppur non originali, riescono a mettere insieme una storia avvincente: c’è Juliette, l’eroina prigioniera, la quale ha un «dono» che è anche una maledizione, perché il suo tocco uccide; e ci sono i due giovani protagonisti maschili antitetici, seppure entrambi affascinanti: Adam, il bel ragazzo forte e onesto; e Warner, il carismatico e tormentato cattivo. Anche lo stile merita una menzione: carico di metafore visionarie e fedele nel seguire il nevrotico flusso di coscienza dell’io narrante/Juliette, con la pertinente trovata di lasciare le correzioni «a vista», cancellando alcune frasi cruciali e inquiete con un tratto continuo.