Germano Zullo, Albertine, Il mio piccolino, Bompiani.
È un libro sulla vita, sul susseguirsi delle generazioni, sulla storia di ognuno e di ogni famiglia. O più semplicemente è una storia d’amore. C’è una mamma, e c’è il suo bambino. Il suo «piccolino», che cresce, tra gli abbracci e gli sguardi, accudito da lei. Il tempo passa, e ora è la madre a diventare piccolina, a lasciarsi andare all’accudimento del figlio diventato grande, così tanto più grande di lei, che è sempre più piccola, fino a diventare, prima di dissolversi, quasi un uccellino sulla spalla del figlio, tra le sue mani. Scomparirà la mamma, ma intanto, lungo tutta la vita insieme, avrà raccontato al figlio la «loro» storia: «E quando te l’avrò raccontata. Ti apparterrà. Per sempre».
I punti cadenzano le brevissime frasi del testo, che ritmano ogni pagina, quasi come versi di una poesia. Solo una frase, in basso. Per il resto le pagine, in cui prevale la nitidezza del foglio bianco, ospitano il tratto nero, sobrio e intenso, delle illustrazioni di Albertine, le quali danno vita alla relazione dinamica tra figlio e madre, un gesto dopo l’altro, quasi una danza, che si anima se le pagine si fanno scorrere velocemente con il pollice come in un flip-book, o che si fa meditare lentamente se si dà loro il ritmo lento di un passo dopo l’altro. È il ritmo del cuore e della vita, veloce o lento, gioioso o malinconico, che costella questa storia originale e profonda: una storia che ci parla dell’importanza della «nostra» storia, la storia della nostra vita con chi amiamo e ci ha amato, e che – anche se è diventato così fragile da scomparire alla vista – non se ne andrà mai davvero. Perché quella storia ci apparterrà. Per sempre.
Con questo libro, appena pubblicato in italiano ma uscito in originale dalla casa editrice ginevrina La Joie de Lire, la coppia di affermati artisti romandi ha vinto l’anno scorso il Bologna Ragazzi Award.
Nicoletta Costa, I Bombi, Emme Edizioni. Da 2 anni.
Dal talento e dall’esperienza di Nicoletta Costa, arriva una nuova serie per i primissimi lettori. Dopo Giulio Coniglio, Nuvola Olga, Strega Teodora e tutti gli altri, ecco la verdissima famiglia Bombi, una famiglia di grilli che vivono «in una piccola casa ai margini del prato». Il papà è maestro di canto, la mamma è sarta e i tre piccolini frequentano la scuola materna e l’asilo nido. Le loro giornate da grilli sono normali giornate di ogni famiglia, scandite dai ritmi quotidiani: la colazione, gli accompagnamenti a scuola, la stanchezza di fine giornata, la gioia di ritrovarsi tutti insieme. E il superamento dei problemi grazie all’aiuto e alla solidarietà degli amici.
«Storie di ospitalità e di amicizia» è infatti il sottotitolo della serie, di cui finora sono usciti due volumi in robusto cartonato: La famiglia Bombi e La famiglia Bombi in viaggio. Nel primo vediamo la famiglia che si sveglia, fa colazione e poi esce a bordo dell’Erbamobile, la quale, però, non riesce a partire e si metterà in moto grazie alla generosa spinta della vicina di casa, Iris Bombardino. La giornata scorre tra scuola e lavoro: è interessante il fatto che la prospettiva mostrata non sia quella degli eventi scolastici, ma quella dei genitori al lavoro, con le loro incombenze non sempre facili. Il che richiama delicatamente ai bambini il fatto che tutti in famiglia la sera possono essere stanchi e che occorre rispettarsi vicendevolmente: i genitori grilli non sono i servitori dei loro figli, che la mattina si preparano per quanto possibile da soli e che sanno che si fa colazione senza cincischiare né fare i capricci perché tutti devono uscire per tempo. Così, con la collaborazione di tutti, si può vivere più sorridenti e rilassati. E si può anche accettare la frustrazione di un’Erbamobile che la sera proprio non vuole ripartire e ti fa tornare a casa a piedi. Ma che bello poi trovare la cena pronta grazie alla solidarietà dei vicini!