Viale dei ciliegi

/ 04.12.2017
di Letizia Bolzani

Timothée de Fombelle, Victoria sogna, Terre di Mezzo Editore. Da 8 anni.

«Victoria sogna» è un’affermazione che va immaginata con un’intonazione bonariamente dispregiativa, accompagnata da quello sguardo al cielo e quel sospiro che il mondo adulto ha sovente nei confronti di chi sovverte i confini del reale e lascia entrare folate dal mondo fantastico, da vivere come rifugio e come avventura: «Victoria sognava pericoli, inseguimenti, amici armati di spada che per lei avrebbero affrontato duelli, fiumi da attraversare a nuoto con gli orsi alle calcagna». Peccato che nella realtà Victoria abiti in una villetta a schiera di una cittadina di periferia, dove non c’è nessun animale selvaggio e dove la maggior parte dei suoi coetanei è presa da egocentriche dinamiche adolescenziali e non certo da imprese cavalleresche.

Eppure Victoria sogna, e in ogni grigiore quotidiano – aiutata da un’immaginazione ben nutrita dalle sue numerosissime letture – sa vedere squarci onirici, esotici, romanzeschi, meravigliosi, pur sapendo «distinguere perfettamente tra la propria immaginazione e la vita vera. Ed era proprio la consapevolezza di quella differenza a farle considerare tanto piatta la realtà». Perché il problema di Victoria, se di problema bisogna parlare, non è che ami sognare, ma che consideri poco interessante la realtà. E forse crescere non vuol dire smettere di sognare, ma comprendere che anche la vita vera può essere interessante e degna di essere vissuta. Ed è ciò che capirà Victoria, quando, con la preziosa collaborazione dell’amico Jo, si metterà sulle tracce del padre: un papà impiegato, piccolo borghese, «grigio», come lo vede Victoria, che le riserverà invece qualcosa di inaspettato. Victoria lo avvista un giorno, per caso, al volante della sua utilitaria, vestito da cow-boy. Perché? Dove va? In quale interessante avventura, anche lui, si sta cacciando?

Forse è proprio il coraggio di vivere, nella nostra fragile e incerta dimensione umana, la più interessante delle avventure. Il che non implica per forza abbandonare i propri sogni, sembra dirci de Fombelle in questo romanzo breve, scritto come un unico respiro e diverso dal passo lungo e articolato a cui ci avevano abituati i suoi successi precedenti Tobia e Vango. Belle anche le illustrazioni di Mariachiara Di Giorgio, per l’edizione italiana.

Lara Albanese (testi) – Desideria Guicciardini (illustrazioni), Costellazioni. Le stelle che disegnano il cielo, Editoriale Scienza. Da 8 anni.

Da sempre, abbiamo avuto bisogno di creare sistemi, tracciare schemi, fare collegamenti, per trovare un senso, insomma, all’apparente e inquietante casualità del reale. Leggere come «necessario» qualcosa che appare solo «casuale», come Aristotele insegna, spinge l’umanità a raccontare. Ecco perché, sin dall’antichità, guardando l’immensità del cielo notturno, gli uomini hanno immaginato linee che collegassero le stelle in disegni che avessero un senso, e un nome. E sono nomi che a noi contemporanei suonano affascinanti, come Orione, Cassiopea, Andromeda, senza dimenticare le due Orse, e tutte le altre celebri costellazioni.

Costellazioni, le stelle che disegnano il cielo, è appunto il titolo di questa nuova proposta di Editoriale Scienza: un bel libro che potrebbe essere una strenna natalizia molto gradita, perché unisce l’interesse scientifico con quello mitologico, per fortuna sempre vivo, o pronto a essere sollecitato, presso i ragazzini. Otto mappe del cielo, due per ogni stagione, precedono delle ricche pagine dedicate alle principali costellazioni: per ognuna, una puntuale spiegazione su come individuarla, alcune curiosità scientifiche, e le appassionanti storie dei miti a cui il nome della costellazione rimanda. Il libro è visibile anche di notte, proprio come le stelle vere, poiché le costellazioni illustrate sono fosforescenti!

Le suggestive immagini di Desideria Guicciardini impreziosiscono i precisi testi di Lara Albanese.