Viale dei ciliegi

/ 22.05.2017
di Letizia Bolzani

Susanna Mattiangeli, Chiara Carrer, Avete visto Anna?Il Castoro. Da 4 anni

La piccola Anna si è persa al mercato, la mamma la cerca, i passanti si attivano ad aiutarla. Alla fine viene ritrovata, probabilmente era solo finita dietro una bancarella. Questa è la storia, ma non è questo che conta. Quello che conta, in questo bell’albo illustrato, sono le domande dei passanti e le risposte della mamma. Soprattutto le risposte, che ci portano dritte al concetto di identità e di unicità di ogni essere umano. E dell’irriducibilità di ogni creatura entro categorie predefinite. E dell’amore assoluto nello sguardo di ogni madre.

Com’è Anna? È diversa da tutti gli altri bambini. Come lei, c’è solo lei. La sua pelle è rosa, ma d’estate è più scura, e invece quando sta male può essere un po’ verde o tutta a puntini. Che tipo è? Può essere molto morbida, risponde la mamma, ma «se s’indurisce, cammina dritta, si sposta di scatto, urta gli oggetti, è tutta compatta». È calma, è tranquilla? «Anna a volte si scatena. Si agita, si incendia. Si accende e fa la fiamma (...) Se però osserva le formiche, sta ferma per un pezzo (...)».

Fondamentale, in questo libro, è il rapporto tra testo e immagini, nell’armonia tra le parole di Mattiangeli e le illustrazioni di Carrer, sia per quanto riguarda il ritmo, sia per quanto riguarda l’alternanza tra registro letterale e registro metaforico. Anna che «ti viene a cercare», che vuole le coccole, è rappresentata con tante figurette di bimba attaccata alla mamma, ma Anna «ruvida» o con «le spine», è un’immagine che sprigiona in modo simbolico tutta la sua espressività. Efficacissimi il tratto deciso e l’uso forte del colore per raccontare simbolicamente uno stato d’animo, un modo di essere; così come efficace è lo stile più realistico, ispirato proprio al tratto infantile, per disegnare la bimba e le altre persone. Anche il testo, che comunque parte da una bella idea, ne risulta valorizzato.

Susanna Mattiangeli e Chiara Carrer confermano la qualità di un lavoro d’insieme già apprezzato nel loro precedente albo, Come funziona la maestra. Anche questo Avete visto Anna? può essere letto sin dalla prima infanzia, ma può continuare a costituire un ottimo spunto di riflessione anche per lettori della scuola elementare. Perché ognuno di noi è straordinario.

Matteo De Benedittis, Dinotrappole, San Paolo. Da 6 anni

I dinosauri sono un evergreen della letteratura per l’infanzia, capaci di catalizzare tanti motivi di fascinazione. Il fascino per ciò che sta agli albori della vita sulla Terra (così come ogni bambino è una nuova alba della vita). Inoltre il fascino per l’immensamente grande, sia se si pensa al dinosauro come a un amico immaginario (potente immenso protettivo) sia come a un nemico che con la fantasia si è in grado di fronteggiare (e abbiamo tutti bisogno di mostri contro cui misurarci). E non ultimo il fascino prettamente linguistico-fonico per tutti quei nomi stravaganti e belli da ricordare e pronunciare, Velociraptor, Triceratopo, Stegosauro... 

Sulla passione per i dinosauri fa leva il breve e frizzante romanzo del giovane Matteo De Benedittis, il cui protagonista è un bambino, Davide detto (ovviamente!) Dino, che da grande non vuole fare il pilota o il calciatore, ma il dinosauro. Proprio così. Dino da grande vuole fare il dinosauro, ma il problema – gli fa notare la maestra – è che non troverà mai un dinosauro che possa insegnargli il mestiere. Siamo proprio sicuri? La nonna di Dino, prima di «partire per la sua ultima missione», gli aveva accennato alla possibilità di trovarne ancora in giro qualcuno e Dino è determinato a scovarli. Ecco quindi le «dinotrappole» del titolo, costruite e poste in giardino con l’aiuto dell’amica Sara. Forse le cose non andranno proprio come sperato, ma in compenso molte altre saranno le belle scoperte: l’importanza di un’amicizia vera, superare insieme le proprie paure, saper entrare in mondi fantastici... Ma siamo sicuri che sia solo fantasia? L’esilarante finale ci coglie di sorpresa!