Harriet Whitehorn, Violet e la perla d’Oriente, Nord-Sud. Da 7 anni.
La copertina è gialla, e infatti questo è un giallo, ancorché piccolo, e per lettori in erba. Le ricche pagine illustrate all’interno sono colorate di violetto, in omaggio al nome della giovane detective protagonista, Violet, e anche forse in omaggio a quell’ambientazione vezzosa e ironicamente chic in cui è immersa la storia. Violet Remy Robinson ha una mamma che disegna gioielli, un padre architetto, sa cavarsela egregiamente tra menù in francese, aperitivi con champagne e partite a scacchi, ma sa anche fare arrampicata (su rocce, alberi e alla bisogna pure grondaie, se questo serve ad indagare in appartamenti sospetti), sa essere molto coraggiosa e soprattutto solidale con i più deboli. Ha una grande amica, Rose, di temperamento piuttosto ansioso e dal cuore d’oro. Poi ha un gatto di nome Budino, compagni e insegnanti non sempre affettuosi, e soprattutto ha dei vicini odiosi e sin dall’inizio potenzialmente sospetti, a cominciare dal nome: il Conte e la Contessa Degl’Inganni.
Infatti non sarà difficile per il piccolo lettore immaginare chi può avere sottratto una preziosa spilla (la Perla d’Oriente del titolo) alla povera Dee Dee, anziana attrice un po’ scalcagnata e sulla via del tramonto. Quello che potrà divertire il piccolo lettore sarà provare a seguire Violet e Rose nelle loro temerarie indagini per giungere alla prova che smaschererà il colpevole.
Scritto con un font e con un’interlinea che facilitano la lettura, arricchito da numerose immagini, corredato anche da un glossarietto finale che spiega le parole più difficili, è una mini detective story adatta ai più piccini, alla quale le ultime righe, «credo che Violet sia quasi pronta per la prossima avventura», ci lasciano immaginare che ne seguiranno altre.
Ali Pye, Il gatto copione, De Agostini. Da 3 anni.
La socializzazione e l’apprendimento dei bambini avvengono anche per imitazione, ma non sempre i diretti interessati sono contenti di avere degli imitatori, e «mi copia» o «è una copiona» (o un copione) sono lamentazioni molto in auge alla scuola dell’infanzia. Così come è un tema nevralgico, nella stessa fascia d’età e anche oltre, quello del «non è più mia amica» (o amico). Proprio di questo racconta l’albo Copy Cat (Il gatto copione nell’edizione appena uscita in italiano da De Agostini), dell’illustratrice inglese Ali Pye, con protagoniste tre cucciole gattine. Bella ammira tantissimo la sua amica Anna, la ammira talmente tanto che vorrebbe essere come lei: «quando Anna gioca con l’hula hop...anche Bella vorrebbe giocarci, proprio come Anna. Quando Anna balla...anche Bella vorrebbe ballare bene, proprio come lei. E se Anna gioca ai pirati... anche Bella vorrebbe andare a caccia di tesori, proprio come la sua amica».
Il conflitto arriva quando la corona da principessa, che è una sola, non può essere condivisa, e Bella rimane da sola. Ma questo «abbandono» sarà la sua salvezza, perché Bella imparerà ad ascoltare i propri desideri e a trovare fiducia nei propri talenti, senza dover ricorrere per forza a un modello da ammirare e imitare. Anna è molto brava, ma anche Bella lo è, e lo è a fare altre cose, tanto che a sua volta susciterà l’ammirazione di un’altra gattina. E chi ha detto che non si possa essere amiche in tre, o in quattro, e così via? Attraverso una storiella semplice su episodi estremamente quotidiani, vengono raccontate con garbo delle dinamiche che per i bambini possono essere anche molto problematiche e faticose: l’eccessiva dipendenza dall’amica del cuore, il bisogno di imitarla «dimenticandosi» di ascoltare e rispettare se stessi.