Viale dei ciliegi

/ 08.05.2017
di Letizia Bolzani

Oliver Jeffers, Sam Winston, La bambina dei libri, Lapis. Da 5 anni

È il libro vincitore del prestigioso Bologna Ragazzi Award 2017, sezione Fiction. Le motivazioni della giuria si aprono con questa frase: «Un libro sapientemente congegnato che unisce tipografia e disegno a mano libera per esplorare e celebrare la ricchissima storia dei libri per bambini e il potere delle storie». Effettivamente i disegni di Oliver Jeffers e i paesaggi tipografici di Sam Winston (sentieri, onde, nuvole, montagne, boschi, fatti con porzioni di testi dei più grandi classici per l’infanzia) onorano il potere delle storie, ma altre motivazioni ci paiono più sfuggenti. «Una traversata dei grandi classici del passato a conferma della loro linfa vitale nella letteratura contemporanea per ragazzi».

Capiamo bene che le fatiche della giuria culminino nella ricerca di frasi ad effetto per quel preciso genere letterario delle «motivazioni», ma che i classici del passato siano tuttora linfa vitale nella letteratura contemporanea per ragazzi non è un (bellissimo, s’intende) libro d’arte per bambini a stabilirlo. E ancora: è questo un libro per bambini? Le innumerevoli citazioni contenute sembrano più che altro un omaggio ai libri amati dai due autori, e probabilmente alla memoria d’infanzia dei lettori adulti a cui questo albo è veramente diretto. Per questo se «la storia qui narrata e la storia dei libri che la ispirano infonderà in tutti i bambini l’amore per la letteratura» dipenderà da quanto questi adulti sapranno condividere, mediare, esplicitare, i brani citati. E soprattutto i libri da cui quei brani provengono (il cui nutrito elenco è rintracciabile nei risguardi). Ma questa è, appunto, un’altra storia. Che richiede ben altra fatica.

Per restare in questa storia, che La bambina dei libri ci racconta, apprezziamo senz’altro i vari ambienti del «regno della fantasia» in cui lei ci invita ad entrare, sulle orme del bimbo titubante che prende per mano: sono ambienti in cui c’è armonia tra ciò che il testo raffigura e ciò che esso racconta, ad esempio «la foresta di fiabe» è fatta di alberi le cui fronde sono frasi di fiabe, la barba dell’orco-mostro è fatta invece con frasi di libri di paura, proprio come nei calligrammi di cui la storia della poesia è ricca da tempo immemorabile. Non solo i celebri calligrammi di Apollinaire, ma già quelli degli antichi greci (Teocrito aveva dedicato ad uno strumento musicale fatto di canne decrescenti un poemetto i cui versi decrescevano man mano, a formare appunto il disegno dello strumento). E naturalmente quelli di Lewis Carroll, puntualmente citato anche dai nostri autori.

Angela Ragusa, Lo scoiattolo che amava il cioccolato, Feltrinelli Kids. Da 6 anni

Lo scoiattolo Toni è imprudente: la sua vanità lo spinge a pavoneggiarsi un po’ troppo davanti ai turisti, accettando i bocconcini dei loro pic-nic, soprattutto se sono al cioccolato. E sarà proprio per via di un pacchetto di biscotti al cioccolato a cui proprio non riesce a resistere, che Toni si infilerà nella macchina di una famigliola in rientro da una gita in montagna. Gli umani se ne accorgeranno solo una volta arrivati in città e per Toni inizieranno le disavventure. Alla libertà di saltare sui rami delle sue foreste profumate di pino si contrappone ora la tristezza di una gabbia, l’ingenua malagrazia dei suoi padroncini, l’indifferenza e poi l’ostilità degli adulti. E pensare che la sua amica cornacchia Marlene l’aveva messo in guardia! 

Toni riuscirà a fuggire da quella casa, ma i suoi guai non saranno finiti, perché ancora alcune prove lo aspettano. Questa storia è un’avventura breve e semplice ma ben ritmata da piccoli colpi di scena, ed è anche una favola «morale», ma condotta con leggerezza, senza le grevità punitive delle favole tradizionali. 

Al testo di Angela Ragusa, che conduce con spigliatezza al lieto fine la sua storia partita da una buona idea, si collegano con altrettanta spigliatezza le energiche illustrazioni di Anna Laura Cantone, rendendo il libro un’adeguata proposta per le prime letture.