Avi, Le avventure di Boscoscuro, Il Castoro. Illustrazioni di Brian Floca. Da 8 anni
Frutto di un’opportuna e intelligente operazione di recupero delle opere del grandissimo autore americano Avi (pseudonimo di Edward Irving Wortis, classe 1937) da parte delle Edizioni Il Castoro, questo romanzo si differenzia per ambientazione e tematiche dall’altro, che Il Castoro ci aveva proposto un paio di anni fa, Le avventure di Charlotte Doyle, e che avevamo altrettanto apprezzato. In quello l’ambientazione era realistica, seppur avventurosissima, e i personaggi umani.
In questo, Le avventure di Boscoscuro, i personaggi sono invece animali: topi, gufi, porcospini, con precisi e ben delineati caratteri e personalità. In entrambi però, c’è la forza inesauribile di appassionare chi legge, dovuta certo alla componente avventurosa, giustamente dichiarata in entrambi i titoli, ma anche all’intensa e coinvolgente figura del personaggio principale: là una ragazza, Charlotte, qua una topolina, Pimpinella, figure femminili di grandissimo coraggio, per le quali il termine «eroina» non è un’iperbole. Eroina, e commovente nel suo nome così antieroico, lo è davvero la topolina Pimpinella, che si trova a dover affrontare da sola le insidie di Boscoscuro, e in particolare la terribile figura del cattivo della storia, il Signor Ocax, gufo dalla sadica prepotenza.
Pimpinella affronta tutto questo per dare un futuro alla sua numerosa famiglia, capitanata da suo padre, l’anziano Corbezzolo (a cui un tempo Pimpinella riconosceva un’autorità indiscussa, ma ora ne vede, anche in modo struggente, i tratti di ingenuità e goffaggine).La zona è infatti controllata con la menzogna e la violenza dal Signor Ocax, a cui i topi devono chiedere il permesso per ogni cosa. Un regime del terrore, una dittatura alla quale la topolina non accetta di sottostare: il suo eroismo ha un senso anche politico, la sua ricerca è un bisogno di vederci chiaro, di fare luce sulla verità. Pimpinella lo fa con estremo coraggio ma senza nascondere le sue paure; mette in discussione tutto quanto ha imparato dai genitori, pur senza mancar loro di rispetto: eppure quella che lei mette in atto è un’assoluta e potente ribellione all’ingiustizia. Che è, proprio perché priva di sfrontatezza, ancora più efficace.
Guido Van Genechten, In viaggio, EDT Giralangolo. Da 3 anni
Una coppia di animali amici, uno più intraprendente, l’altro meno esperto ma pronto a meravigliarsi come un bambino: sono Porcospino e Ranocchio, che si mettono in viaggio in questo bell’albo del popolare illustratore belga Guido Van Genechten. Come Topo e Talpa del Vento tra i salici di Kenneth Grahame, l’uno conduce l’altro – che non si era mai allontanato dal suo ambiente – alla scoperta del mondo. E sarà un viaggio di scoperta, un viaggio di formazione («Com’è tutto cambiato qui» dice Ranocchio al ritorno, «Anche tu sei cambiato, Ranocchio», osserva Porcospino), un viaggio-metafora della vita: «Sono in viaggio!» esclama Ranocchio, a viaggio concluso, sentendo il rumore del mare in una conchiglia. «Sempre» risponde nella solenne conclusione Porcospino, «lo sei sempre».
I dialoghi sono costruiti così, semplicemente ma con una dinamica contrapposizione tra la prospettiva bambina di Ranocchio e quella più saggia di Porcospino. Sin dall’inizio: «Vuoi venire con me?» «Per andare dove?» «In viaggio», risponde Porcospino, a ribadire che quello che conta è lo spostarsi e non la meta. Spostarsi nel senso di essere curiosi, di avere voglia di scoprire, di apprezzare le meraviglie che si incontrano, di avere il coraggio di lasciare le proprie abitudini e accogliere cose diverse. Senza impazienza, però, a piccoli passi, godendosi ogni tratto del viaggio. Appena lasciano il villaggio, Ranocchio esclama «Stiamo per fare un viaggio!», ma Porcospino osserva che «Siamo già in viaggio!».
Il tutto senza pedanteria e con umorismo, in particolare quando alla prospettiva bambina di Ranocchio è associato il tormentone umoristico del «Siamo quasi arrivati?», a cui Porcospino risponde invitando ad assaporare, con tutti i sensi, ciò che si incontra: «Ascolta il rumore della pioggia che batte sul tetto». Illustrazioni tenere e argute, testi essenziali e vivaci: un libro che invita a mettersi in viaggio tra le pagine, insieme ai propri bambini.