Viale dei ciliegi

/ 27.07.2020
di Letizia Bolzani

Iain Lawrence, The skeleton tree, San Paolo. Da 13 anni. 

Non è un horror, come il titolo potrebbe far presupporre, ma un’intensa e ruvida avventura di sopravvivenza, tutta al maschile, alla Robinson, in una terra selvaggia sulle coste dell’Alaska. Un «into the wild» non voluto, accidentale, di due ragazzini: Chris, l’io narrante, e Frank, di poco maggiore. Chris era stato invitato da suo zio a un viaggio in barca a vela, dove gli viene presentato questo scontroso e misterioso ragazzo, Frank. Neanche il tempo di comprendere il motivo della sua presenza a bordo, che una tempesta fa affondare la barca e i due ragazzi riescono fortunosamente a raggiungere la costa. Sono salvi, ma per quanto? Il luogo è inospitale, senza presenze umane, attraversato da animali –orsi, lupi – da cui guardarsi. Nessuna possibilità di comunicare con chi potrebbe mandare soccorsi. Chris e Frank non sanno precisamente dove sono (isola? Terraferma?) e con il passare dei giorni temono di perdere pure la percezione del tempo. Devono sopravvivere. Bevono dal torrente, si cibano di salmoni, trovano riparo in una capanna nella foresta, intuendo quindi che qualcuno ha abitato quei luoghi prima di loro.

Le tracce del passato sono importanti in questo romanzo: non solo le tracce di chi è stato lì qualche tempo prima, ma anche le tracce delle antiche popolazioni, con i loro riti, come quello delle sepolture sugli alberi, da cui il titolo del libro. E soprattutto le tracce del passato personale dei due ragazzi, entrambi orfani di padre, che da questa convivenza forzata e difficile dovranno trarre la forza per instaurare un dialogo e per elaborare la loro rispettiva storia famigliare. L’assenza di padre è cruciale in questa storia di formazione, in cui due ragazzini devono diventare «uomini», e lo devono fare in autonomia, confrontandosi con un modello paterno che non c’è ma che esiste nelle pieghe della memoria.

C’è un terzo personaggio importante e reale, oltre a Chris e a Frank, ed è un corvo. Un corvo al quale Chris si lega moltissimo, mentre Frank (che a causa della superstizione ne diffida, nonostante ostenti coraggio) lo scaccia senza pietà. Ma il rapporto tra Chris e il corvo è commovente, ed è una delle componenti migliori del romanzo (tra l’altro, non a caso, nella capanna i ragazzi trovano un vecchio libro sgualcito che racconta una storia di formazione di un ragazzo salvato dai corvi). L’autore, il canadese Iain Lawrence, sa di cosa parla, perché lui stesso, come ci racconta in postfazione, ha una vita molto «into the wild». Il romanzo è stato finalista al Premio Andersen di quest’anno.

Michael Engler – Joëlle Tourlonias, Io e Te amici per sempre, Il Castoro. Da 3 anni. 

«Devi tornare nel tuo passato e rivivere le emozioni che hai provato da bambino quando vuoi scrivere un libro onesto» afferma l’autore, Michael Engler, nell’intervista che troviamo sul sito dell’editore (www.editriceilcastoro.it). Ed è proprio un libro onesto nel senso più alto del termine questo, scritto da un autore (e da un’illustratrice) che si sono davvero messi ad altezza di bambino, raccontando gli stati d’animo che i più piccoli (e forse non solo loro) possono provare attraversando quel meraviglioso, ma così delicato, territorio dell’amicizia. Gli amici in questione sono Leprotto e Riccio, già protagonisti dell’altrettanto sincero Io e Te ci vogliamo bene, uscito l’anno scorso.

In questa nuova avventura Riccio è alle prese con il tipico «terzo incomodo» nella coppia di amici: Scoiattolo, che desta l’ammirazione di Leprotto perché salta così bene, e che si diverte con lui nel bosco, lasciando solo Riccio. Riccio li cerca, sentendosi inadeguato (non è agile come loro, non ha il pelo soffice come loro...) e quando li trova, pur di farsi accettare, acconsente a giocare a nascondino facendo «quello che conta». I due però, mentre lui conta, scompaiono, e quando Riccio saprà da Cornacchia che stanno ridendo e scherzando da un’altra parte, la stretta al cuore si farà sentire. Tristezza, gelosia, senso di abbandono: emozioni immense possono attraversare le amicizie dei bambini. Questo semplice ma intenso libro le racconta, favorendo il rispecchiamento partecipe da parte dei piccoli lettori, che verranno condotti infine al sollievo del dolce finale, con il cuore più leggero e il groviglio di emozioni dipanato.