Viale dei ciliegi

/ 23.09.2019
di Letizia Bolzani

Bruno Tognolini, Rime Rimedio, Salani. Da 5 anni. 

«Posso dire che eguagliano il Rodari migliore?». Questa domanda retorica di Tullio De Mauro domina la fascetta che l’editore Salani appone sul recente volume di poesie di Bruno Tognolini, Rime Rimedio

Ora, premettendo che De Mauro aveva l’autorevolezza per dire quello che gli pareva, occorre forse notare che a Tognolini non necessita cotanto sdoganamento, perché brilla di luce propria. Rodari è Rodari, Tognolini è Tognolini. Dopo innumerevoli libri di poesie, e innumerevoli filastrocche in programmi come L’albero azzurro e La melevisione, dopo aver esplorato le valenze giocose e taumaturgiche delle rime in memorabili raccolte come Rima Rimani, Rime di rabbia, Rime raminghe, per non parlare di quel più antico Mal di pancia calabrone (libro dal titolo senza allitterazione in erre ma altrettanto incantevole nel suo proporre cinquanta brevissime «formule magiche» in rima per mandare via le cose brutte e fare accadere quelle belle), Tognolini si è ormai ampiamente affermato come uno dei più importanti poeti per l’infanzia (o dall’infanzia in su).

Lo conferma questo Rime rimedio, ancora cinquanta poesie di varia lunghezza e prevalentemente d’occasione, oppure sollecitate direttamente dall’autore con un post su Facebook (Tognolini è forse il poeta che più utilizza questa modalità nuova ma anche antichissima di creare su «richiesta»), come vediamo nelle didascalie a fine volume. Versi creati per qualcuno in particolare ma in grado di parlare a tutti, come è proprio della migliore poesia. Versi che curano, e che in certi casi magari anche guariscono. O, se non guariscono, come ad esempio nel caso della toccante «nonna in altalena», la cui mente vola «fra il presente ed il passato» (se ti svegli di mattina/e mi vedi sorellina/poi sei mamma a mezzogiorno/con i tuoi bambini intorno/poi sei nonna nella sera/e io nipotina vera...), confortano, e aiutano a vivere. Come la migliore poesia.

Jean Baptiste Del Amo, illustrazioni di Pauline Martin, Sei come me!, Edizioni Sonda. Da 3 anni. 

Un albo originale e intelligente, che senza essere didattico, ma in modo immediato e poetico, parla del rispetto che dobbiamo al mondo animale. Un testo profondamente etico, che efficacemente contrasta il pregiudizio specista della «superiorità» degli animali umani sugli animali non umani, quella supremazia che autorizza lo sfruttamento e il dominio. Supremazia che, se per gli adulti diventa ad esempio sinonimo di allevamenti intensivi e di violenza, per i più piccini non è esente dal manifestarsi, a volte, in forme di piccole-grandi crudeltà (come sanno bene le lucertole, gli insetti, e tutti i minuscoli esseri che popolano la terra). Ecco allora che, senza colpevolizzare nessuno, ma facendo leva su tutto ciò che in quanto esseri viventi condividiamo con gli animali, l’autore usa con intelligenza l’espediente del «sei come me», che il cucciolo di animale non umano dice al cucciolo di animale umano.

«Come te, mi piacciono le coccole e le carezze, sapere che qualcuno mi protegge», «come te mi piace sentirmi bene, al calduccio nel mio nido», «come te, a volte ho paura...», eccetera, in un susseguirsi di doppie pagine in cui la situazione è presentata specularmente, ad esempio a sinistra la scimmietta con la sua mamma nel nido tra le foglie al riparo dalla pioggia e a destra la bambina in casa tra le braccia della mamma che le legge una storia, mentre dalla finestra si vedono le gocce che scendono. Le illustrazioni ben supportano il testo di Jean-Baptiste Del Amo, giovane autore francese che si è già fatto notare dal pubblico adulto per il suo romanzo Regno Animale, pubblicato in italiano da Neri Pozza. In Sei come me! si farà altrettanto apprezzare dai bambini, e dai loro genitori, soprattutto per come coglie la fragilità che accomuna ogni creatura, animale o umana che sia, in questo miracolo da rispettare che è la vita.