Monte è uno dei piccoli paesi che compongono la Valle di Muggio – alcuni dicono addirittura il più bello di tutta la valle, con buona pace dei campanilismi. E nonostante da qualche anno sia amministrativamente entrato a far parte dell’allargato comune di Castel San Pietro, fatica ad assumere fino in fondo lo status subalterno di frazione, conservando anzi un’identità e una vitalità proprie: assai sorprendenti, se si considera che la massa critica della popolazione di poco supera il centinaio di abitanti. Cento persone diverse per origine (si va dalle famiglie autoctone da sempre ai forestieri stabilitisi negli anni, a coloro che sono rientrati in valle solo in tempi recenti) e tipologia (dal professore al pensionato, dall’artigiano al bambino), ma che riescono a generare forti segni di unità e coesione. Nelle feste religiose, nei contesti associativi e – elemento assai più raro – nelle rappresentazioni artistiche.
Dal 2002 esiste infatti l’Associazione Montearte che – ogni anno in modo sempre inventivo – propone attività in cui il paese e le persone si identificano. Non ci sono barriere di stile o di disciplina, e il dato curioso è l’originalità che questa associazione è sempre riuscita ad affermare; con proposte talvolta popolari, altre volte ben più contemporanee e ardite di quanto le blasonate istituzioni culturali cantonali siano in grado di concepire: installazioni, danza, mailart, fumetto, poesia, gastronomia, fiabe, concerti, passeggiate – e tutti questi elementi possibilmente combinati tra di loro secondo percorsi inediti.
Siamo forse di fronte a dei simpatici balabiott d’inizio millennio? Forse; ma se a inizio Novecento i contadini asconesi deridevano – senza alcuna possibilità di comprensione e partecipazione – la comunità degli utopisti del Monte Verità, qui la condivisione si attua su un piano ben diverso. E chi scrive ben si ricorda le centinaia di macchine che nelle notti dell’autunno 2007 percorrevano la solitamente deserta stradina verso Monte per ammirare le proiezioni dell’installazione In...boscamento che colorava tutto il paese, ammantandolo di meraviglia.
Non è perciò un caso se – per l’attività 2018 dell’associazione – proprio a Monte si terrà il prossimo weekend un evento musicale dai caratteri decisamente insoliti; qualcosa che una stagione concertistica o un festival non potrebbero mai fare, e probabilmente nemmeno immaginare.
Venerdì 29 giugno (inizio ore 18.00) e domenica 1° luglio (inizio ore 16.00) andrà infatti in scena LISTEN! la valle risuona, un progetto di land art musicale affidato alla direzione artistica del musicista amburghese Willem Schulz in collaborazione con Anna Modesti. Di cosa si tratta? Affidandosi alle parole dei promotori (e trattandosi di una première un po’ di fiduciosa immaginazione appare inevitabile) «la valle di Muggio si trasformerà per un paio di giorni in una sala da concerto in continua evoluzione: un’arcaica orchestrina composta da giovani musicisti e ballerini, attraverserà il villaggio di Monte inondando con i suoi suoni angoli, nicchie e piazze suggestive, chiese e quartieri pittoreschi, mentre un immenso concerto di ottoni e di voci metterà in comunicazione le due sponde della valle».
Un concerto nel paesaggio, quindi, dove per qualche ora tutto diventa musica senza però la routine e i posizionamenti (anche fisici) che normalmente l’ascolto musicale ci impone. Suoni di campane, di passi, composizioni e improvvisazioni, interpreti professionisti e musicisti amatoriali si uniranno per delineare un disegno sonoro unico, che esisterà solo in quel weekend e solo per le persone che vorranno parteciparvi.