Un’associazione aiuta chi crea musica

Musicisti svizzeri: presentata a Bellinzona l’antenna svizzero-italiana dell’ente nazionale «Musikschaffende Schweiz»
/ 25.09.2017
di Zeno Gabaglio

Il verbo schaffen in tedesco ha sostanzialmente due significati, anche piuttosto divergenti: da un lato lo si può intendere come sinonimo di «portare a termine» e quindi di «dare una conclusione»; dall’altro lato può invece significare anche «dare un inizio», «creare».

Lo scorso 20 settembre a Bellinzona si è presentata per la prima volta nella Svizzera italiana l’associazione nazionale Musikschaffende Schweiz, e se si vuole capire da che parte stia il senso di questo schaffen – rispetto alla più neutra denominazione ufficiale in italiano: Musicisti svizzeri – è forse cosa buona e giusta propendere per il secondo significato. Non che alla musica non si possa dare una conclusione – addirittura una perfezione – ma l’accento posto dall’associazione-mantello nazionale è invece su chi crea, su chi fa. Su chi quotidianamente si assume il rischio e l’impegno di modellare la materia sonora per dare sempre nuove rappresentazioni musicali di sé e di tutti noi.

«Musicisti svizzeri è un’associazione creata per il miglioramento delle condizioni generali del contesto di chi fa musica» ci precisa Cécile Drexel, responsabile a livello nazionale di Musikschaffende Schweiz. «Questo implica e si realizza in un impegno politico, nell’organizzazione di incontri-workshop per l’aggiornamento nei più disparati settori del business musicale, l’attiva consulenza sui temi più importanti e controversi del complessissimo mondo musicale contemporaneo». Ma più precisamente chi è – per i vostri parametri – un «Musikschaffend», un musicista? «Possono aderire alla nostra associazione compositori, autori di testo, interpreti e produttori musicali, quindi le persone fisiche che creano la musica; non – per esempio – società o enti come etichette, festival o club».

Rispetto ai generi non c’è esclusione di sorta, «siamo aperti a tutti, anche se per le specifiche competenze ci rivolgiamo soprattutto a musicisti professionisti dell’ambito rock/pop/electro e – grazie alla progressiva e incisiva collaborazione con lo SMS, Sindacato svizzero di musica – anche dell’ambito jazz».

La condizione della professionalità potrebbe però creare qualche equivoco dal momento che – in un mercato relativamente piccolo come quello del music business svizzero e rispetto alle qualifiche lavorative particolarmente sfuggenti del pop/rock – non è facile definire chi sia o meno un musicista professionista. «Il nostro criterio si applica non solo a chi vive esclusivamente di musica, ma a tutti coloro per i quali la musica costituisce una parte – anche considerevole – degli introiti».

Una volta spiegato il cosa, sorge spontanea la domanda sul perché: quali ragioni dovrebbero spingere un musicista ad aderire a Musicisti svizzeri? «Le stesse ragioni che hanno spinto altre categorie professionali indipendenti e legate alla creatività – dal giornalismo al cinema, dall’architettura al teatro – a fare altrettanto, ovvero la possibilità di unire le rispettive necessità individuali in un’unica voce che possa renderle più efficacemente presenti alla politica e alle istituzioni».

Quali sono dunque i principali e più attuali temi di rivendicazione politica dei Musicisti svizzeri? «Da un lato il diritto d’autore, che in Svizzera è più fiacco rispetto a molti paesi che ci stanno attorno. Basti pensare che da noi il download di musica per cui non si è acquisito nessun diritto non è illegale. Ed è sempre necessario ricordare come il diritto d’autore non è un capriccio dei musicisti finalizzato a massimizzare i guadagni, ma in tanti casi è la principale retribuzione per un lavoro di anni. Dall’altro lato un tema pure caldo è quello del movimento No-Billag: l’eliminazione dei contributi al servizio pubblico priverebbe i musicisti svizzeri del principale referente per la promozione e la diffusione della propria musica. Senza la SSR – e quindi la RSI – la musica svizzera sarebbe decisamente più debole e in grande pericolo, lasciando musicisti e ascoltatori in balìa di quanto verrebbe deciso altrove dalle multinazionali della musica».

I Dabu Fantastic, la band zurighese trionfatrice agli ultimi Swiss Music Awards, figura come consigliere per l’associazione Musicisti svizzeri.

Informazioni
http://www.musikschaffende.ch/