Nel panorama delle recensioni televisive che capita di trovare sui media (il nostro incluso) il canale web «Disney plus» sembra un po’ trascurato. Ritenuto forse una piattaforma tv dedicata solo all’intrattenimento infantile, raramente viene preso in considerazione per i suoi contenuti più «seri». Molti gli hanno rivolto l’attenzione forse solo per la recente serie di fantascienza Il Mandalorian, un riuscitissimo spin-off della saga di Guerre Stellari. Per il resto, è vero che nel catalogo offerto al pubblico la parte del leone la fanno i fortunati film del passato, quelli che hanno costituito la videoteca minima indispensabile di ogni famiglia con figli da tenere tranquilli.
Disney Plus, infatti, può apparire per molti aspetti una iniziativa «nostalgia», in cui andare a recuperare vecchi ricordi d’infanzia e vecchie emozioni cinematografiche. Il salto nella «macchina del tempo Disney» riporta persino agli albori della produzione: chi volesse può ritrovare versioni restaurate e smaglianti di vecchi classici come Steamboat Willie, del 1928, oppure The Band Concert del 1935.
Ma rilsalendo nel corso del 900 molti di noi «boomer» potranno trovarci quelle pellicole divertenti e sempre un po’ bizzarre come FBI Operazione gatto, Il fantasma del pirata Barbanera, oppure il curioso Darby O’Gill Re dei folletti (questo proprio da non perdere, con un divertente Sean Connery ad inizio carriera) che allietavano i nostri pomeriggi domenicali nei favolosi Sixties (si fa per dire).
Naturalmente Disney Plus non è solo questo: oltre a raccogliere le numerose serie per adolescenti proposte nel corso degli anni da Disney Channel, Hanna Montana e Duck Tales su tutti, propone bei documentari, e, per la gioia dei molti, il catalogo quasi completo della produzione Marvel: se vi piacciono i supereroi qui ne avete fino allo stordimento.
Detto ciò, vale la pena di segnalare un’iniziativa interessante e molto importante: Disney Plus dedica uno dei suoi settori alla creatività neroamericana, con una serie di film che vanno sotto la categoria di «Celebriamo le Black Stories». Si tratta di lungometraggi e serie che raccontano il mondo visto con gli occhi della cultura «black». Capofila in questo settore è naturalmente Black is King, di Beyoncé, una storia musicale e, diremmo, antropologica che vuole insegnare ai giovani a riappropriarsi con fierezza delle loro origini.
Per noi comunque la miglior pellicola in questo settore (e forse di tutto il canale, senza esagerazione) è l’ultimo lungometraggio animato della Pixar, intitolato Soul. Si tratta di un’opera assolutamente stupenda per realizzazione e ideazione: racconta la storia di un giovane jazzista che sta per raggiungere il successo ma...
La trama non è forse molto originale ma il racconto tiene col fiato sospeso e insegna molto, a tutti noi.
Una galassia di buonumore
Disney Plus festeggia un anno dalla sua entrata sul mercato e si va profilando come piattaforma dalle proposte interessanti, che completano l’offerta globale degli altri operatori digitali
/ 22.02.2021
di AZ
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