Uno dei pregi indubbi della serie jazz organizzata da Rete Due (e di cui quest’anno si festeggia il trentennale) è quello di proporre agli appassionati molti nuovi stimoli d’ascolto e altrettante consolidate certezze. Se da un lato Paolo Keller, costruendo il cartellone della manifestazione, non trascura mai di invitare giovani interpreti, magari non molto conosciuti alle nostre latitudini, d’altro canto è sempre offerta la possibilità di seguire la carriera dei grandi maestri, quelli che la storia del jazz l’hanno fatta davvero e che difficilmente arriverebbero in Ticino per le vie delle normali programmazioni artistiche.
Situazione ancora più favorevole è quella che troviamo rispecchiata nel concerto che viene proposto il 27 aprile alle 21.00, nella Casa del Cavalier Pellanda di Biasca. Si esibirà qui un quartetto eccezionale in cui a fianco di un giovane sassofonista si esibiranno alcuni fuoriclasse assoluti del jazz. Di Robin Verheyen, in effetti, non sono in molti a conoscere i momenti salienti della carriera. È nato in Belgio nel 1983 e suona il sassofono dall’età di 12 anni. Il primo salto geografico e qualitativo la sua vita musicale l’ha avuto all’inizio degli anni 2000: trasferendosi a Parigi, Verheyen entra in contatto con i solisti che in quegli anni animavano la capitale francese, tra cui il trombettista italiano Giovanni Falzone, il bassista Remi Vignolo e altri. La notorietà del giovane sassofonista si diffonde e non passa molto tempo prima che Verheyen scelga di trasferirsi sull’altra sponda dell’Oceano. Qui iniziano per lui gli incontri musicali più importanti, che impongono una svolta fondamentale alla sua carriera. Il suo curriculum da questo momento si trasforma in un vortice di collaborazioni stratosferiche con alcuni dei grandi come Joey Baron, Gary Peacock, e altri ancora.
A Biasca arriverà accompagnato da una ritmica «colossale», in grado da sola di riassumere alcuni dei momenti fondamentali del jazz contemporaneo: al pianoforte ci sarà Marc Copland, al contrabbasso l’eccezionale Drew Gress e alla batteria una figura monumentale come quella di Billy Hart. Il concerto si iscrive nel programma della manifestazione Jazz a Primavera e rappresenta una ulteriore tappa nel programma di collaborazioni con realtà musicali del cantone che Rete Due persegue da tempo. Il concerto sarà poi trasmesso dall’emittente RSI in differita domenica 29 aprile, nell’ambito delle trasmissioni «Concerto Jazz»./AZ