È una prima molto interessante e che probabilmente verrà ripetuta anche nei prossimi anni. La Ticino Film Commission – durante il Festival del Film di Locarno – ha organizzato alle isole di Brissago e poi al Teatro Dimitri di Verscio un evento dedicato ai professionisti del cinema. In collaborazione con Locarno Pro (il punto di riferimento per i professionisti dell’industria cinematografica che frequentano il Festival), con Ticino Turismo e l’Organizzazione turistica Lago Maggiore e Valli ha riunito registi, produttori e distributori di film per presentare cinque lavori in via di sviluppo. L’obiettivo? Cercare collaborazioni e finanziatori per sviluppare e concretizzare i film.
Come ci spiega il direttore della Ticino Film Commission Niccolò Castelli, è un modo di lavorare piuttosto conosciuto all’estero ma poco alle nostre latitudini: «Personalmente, per il mio ultimo film Atlas, avevo partecipato ad alcuni eventi del genere ed erano stati utili per trovare dei finanziatori. Lo trovo un modo interessante per far conoscere i progetti a chi sta cercando idee da sostenere e sviluppare. In questo caso, con Locarno Pro, abbiamo scelto cinque progetti tra quelli in costruzione, che hanno un potenziale sia per l’organizzazione di un eventuale set in Ticino sia per la ricerca di un aiuto internazionale. Infatti, tra di essi, ci sono anche un paio di produzioni ticinesi che secondo noi hanno queste caratteristiche. L’importante è riuscire a valorizzare il nostro territorio e tutte le sue qualità e dai primi riscontri avuti sembra ci siano le premesse per alcuni accordi».
Il primo lavoro presentato e Made in Ticino è quello di Erik Bernasconi per la Cinédokké di Michela Pini. Il titolo provvisorio è Beccaria, ed è un film tratto da un romanzo di Giorgio Genetelli e ambientato sulle nostre montagne nell’estate del 1977. Descrive, con ironia, la vita di un sedicenne (Zanna) che sta cercando la propria identità. «Siamo all’interno della commedia, ma anche del dramma – sottolinea Bernasconi – e ci credo molto sin da quando ormai una decina di anni or sono lessi il libro. Mi appassionò molto e da allora sto pensando a come trasformarlo in un film. Finalmente siamo arrivati a ottenere una sceneggiatura che ci soddisfa e siamo pronti a partire». Da parte sua Pini evidenzia come «si stanno cercando delle coproduzioni soprattutto in Italia, e siamo aperti in questo senso anche ad avere attori italiani. Il nostro obiettivo è quello di poter girare già la prossima estate».
Il secondo lavoro ticinese, in corso d’opera, è quello di Giorgia Würth per la casa di produzione Rough Cat di Nicola Bernasconi e ha il titolo di Allegra. Altra storia di sicuro interesse, essa è focalizzata su Allegra appunto, una donna di 69 anni che vive a Torino e si è sempre dedicata a fare la moglie, la madre e la nonna. Fino a quando, per una serie di eventi, non inizia una seconda vita che la porta a prostituirsi in casa con la scoperta dei piaceri del sesso. «Mi interessa scoprire questo mondo ancora inesplorato e ancora tabù, nonostante siamo nel 2021. La vedo come una storia delicata, reale e una sorta di seconda possibilità», rileva Würth. «Da parte mia – ci dice Nicola Bernasconi – ho visto in questo progetto diversi aspetti molto interessanti e nuovi e noi cerchiamo sempre produzioni di questo tipo. L’intenzione è quella di cercare delle coproduzioni e degli interessati all’idea per poterla concretizzare».
Altre tre produzioni sono state presentate durante l’evento della Ticino Film Commission. Si tratta della coproduzione italo-tedesca Carla’s Enzo (una commedia romantica sull’amicizia) che è in fase di postproduzione. L’italiano La selvaggia invece, è un thriller che va a scavare nel misterioso passato della protagonista e che si pensa di realizzare nel 2023. Infine, l’altro italiano, Stagione di caccia, anch’esso dai toni cupi e che gira attorno a un omicidio e al tema del razzismo.
Insomma, le idee ci sono e le produzioni sono già avviate. Ora bisogna tessere relazioni, cercare collaborazioni e trovare dei finanziatori che credano nel film. E chissà mai che tra qualche anno questi progetti potranno essere realizzati e, magari, glielo auguriamo, passare sul grande schermo di Piazza Grande davanti a migliaia di spettatori.