Un ricordo per il «Patriarca»

Fino al 25 settembre la Biblioteca cantonale di Lugano omaggia Eros Bellinelli
/ 13.09.2021
di Giovanni Medolago

Dopo quello a Bixio Candolfi, la Biblioteca Cantonale di Lugano rende un altro omaggio a un intellettuale che rivestì ruoli importanti non solo per la RSI, bensì per l’intera società civile ticinese: Eros Bellinelli. Un patriarca, così lo definisce Enrico Morresi, che nella sua lunga vita (98 anni e 133 giorni) si è instancabilmente impegnato per la crescita culturale – soprattutto ma non solo – della Svizzera italiana. Un impegno sempre volto verso «l’irraggiungibile traguardo di farsi capire da tutti».

Nato a Bodio nel 1920 da una famiglia d’origine ferrarese che aveva il concetto di solidarietà nel DNA, Bellinelli si diplomò alla Scuola cantonale superiore di Commercio di Bellinzona. Alle cifre e al business, tuttavia, preferì sempre le lettere e la cultura in senso lato. Ancora ventenne fece una prima fugace «apparizione» a Radio Monteceneri, all’epoca rifugio di numerosi intellettuali italiani in fuga dalla morsa nazifascista che attanagliava l’Europa, che dal Campo Marzio potevano ancora far sentire la loro voce.

Giornalisticamente parlando, si fece le ossa nella redazione di «Libera Stampa», quotidiano socialista. Entrò ufficialmente alla RSI nel 1946, affascinato dalle potenzialità della radio, in grado di raggiungere una moltitudine di persone. Propose e realizzò una miriade di programmi, di cui molti nostri lettori (quelli d’una certa età) conservano certo memoria: Radiogioventù, Cantiamo sottovoce, La bricolla («contrabbando di incontri scherzosi e positivi, di ricerca dell’allegria e di iniziative per gli altri»). Quegli altri che, negli Anni 60, erano soprattutto i Gastarbeiter ai quali propose Per i lavoratori italiani in Svizzera, programma quotidiano diffuso dalle tre reti nazionali.

Mediatore culturale instancabile, fu cofondatore delle Edizioni Pantarei (cui si deve la monografia Oltre confini e frontiere, curata come la mostra dai figli Luca e Matteo), ed ebbe pure un ruolo importante nella nascita del Premio Libera Stampa, attribuito a personalità quali Vasco Pratolini, Vittorio Sereni, Nelo Risi e tra gli altri Leonardo Sciascia. Non va dimenticato il suo amore per l’arte, che lo portò a scrivere decine di saggi critici. Infine, una curiosità: Bellinelli fu anche un talent scout. Nel 1958 volle alla «sua» radio una sconosciuta Ornella Vanoni, per diffondere le Canzoni della mala.

Eros Bellinelli, vita e opere di un uomo di radio, Lugano, Biblioteca cantonale, fino al 25 settembre 2021