Un quartiere per l’arte, la fotografia e il design

Con l’inaugurazione del nuovo edificio sede del MUDAC e del Musée de l’Elysée si completa a Losanna la Plateforme 10
/ 11.07.2022
di Elio Schenini

Con l’inaugurazione del nuovo edificio, progettato dallo studio portoghese Aires Mateus, in cui avranno sede il MUDAC e il Musée de l’Elysée, si è completato nelle scorse settimane il progetto di Platforme 10, una sorta di quartiere museale nato per riunire in quella che un tempo era un’area industriale a fianco della stazione, i tre principali musei di Losanna. Se oggi è il momento della festa e della gioia per il traguardo raggiunto, è giusto anche ricordare che questa inaugurazione è in qualche modo l’atto finale di un processo lunghissimo che ha avuto inizio negli anni Novanta e che è stato contrassegnato da lunghe discussioni e polemiche ed è dovuto passare anche da una votazione popolare negativa. Oggi però, vedendo i risultati, ci sembra di poter dire che pur andando piano, o anzi, per dirla meglio, proprio perché è andata piano, Losanna ha saputo andare lontano. Platforme 10 si presenta infatti come una realtà unica nel contesto nazionale, che ha saputo creare sinergie e collaborazioni tra istituzioni diverse, riqualificando una vecchia area industriale nel cuore della città. Questo anche a dimostrazione del fatto che il dibattito pubblico, anche acceso, non deve essere visto come un fastidioso intralcio ad una visione efficentista e sbrigativa della cosa pubblica, ma come uno strumento essenziale per dare vita a progetti condivisi destinati a durare nel tempo. Per parlare di questa nuova realtà abbiamo incontrato Chantal Prod’Hom, direttrice del MUDAC e dal 2015 al 2020 presidente del Consiglio di direzione di Plateforme 10.

Lei che questa vicenda l’ha seguita fin dall’inizio, ci spiega qual è la specificità di Plateforme10 nel panorama museale svizzero e quali sono le ragioni che vi hanno portato a puntare su questa soluzione?
Dopo il voto negativo del 2008 che ha bocciato l’idea di un museo ai bordi del lago, la nuova sede scelta per il Museo Cantonale di Belle Arti (MCBA) ha rappresentato una straordinaria manna dal cielo: le Ferrovie Federali Svizzere avevano appena deciso di lasciare il sito di 25’000 mq che occupavano accanto alla stazione ferroviaria di Losanna per una nuova sede più adatta alle loro esigenze (riparazione di locomotive), liberando così uno spazio eccezionale nel centro della città, uno spazio che era sempre stato completamente chiuso al pubblico. È stata la dimensione del sito a far nascere l’idea (a lanciarla è stato Pierre Keller) di installarvi non uno ma tre musei, scegliendo, oltre al MACBA, due istituzioni di Losanna insediate in antichi palazzi molto belli ma non adatti alle esigenze museali. Il concorso di architettura per il MCBA è stato quindi integrato da un concorso di idee per la creazione, sullo stesso sito, del Musée de l’Elysée e del MUDAC. Riunire tre discipline complementari aveva senso anche in termini di creazione di un vero e proprio distretto artistico. L’ambizione del progetto è stata quindi fin dall’inizio quella di non limitarsi a spostare tre musei, ma di creare un nuovo quartiere nel centro della città, accanto a una stazione ferroviaria particolarmente attiva.

Se l’idea di riunire tre musei in un unico luogo, composto di due edifici, può apparire suggestiva e indubbiamente attrattiva per il pubblico, dal punto di vista organizzativo e gestionale può risultare più complesso armonizzare le esigenze di istituzioni, comunque indipendenti, all’interno dell’entità unitaria rappresentata da Plateforme10. Il modello di governance scelto è quello di una fondazione di diritto pubblico, con un proprio consiglio di fondazione e il cui comitato direttivo oltre che da un direttore generale è composto dai direttori dei tre musei. Ci può spiegare nella pratica come funziona questo sistema e come vengono risolti i potenziali conflitti?
La nuova struttura, in funzione da gennaio 2021 si compone di un’unica Fondazione, Plateforme 10, e di una Direzione generale. L’organo esecutivo dell’insieme è il Consiglio di direzione, che comprende i direttori dei tre musei, il responsabile dell’amministrazione e delle finanze, il responsabile delle risorse umane e il Direttore generale, che è anche colui che presiede il Consiglio di direzione. Tutte le decisioni pratiche e organizzative sono prese all’interno di questo organo. La programmazione dei musei è di competenza dei tre direttori. Il punto più importante di questa organizzazione è che i direttori gestiscono i rispettivi musei in piena autonomia dal punto di vista artistico. Tutti gli altri aspetti operativi sono discussi e decisi nelle riunioni del Consiglio di direzione. Da un anno e mezzo a questa parte, queste riunioni, che hanno cadenza settimanale, permettono di discutere tutti i complessi aspetti organizzativi che riguardano i tre team e la Direzione Generale (circa 130 persone). Stiamo imparando a lavorare insieme e, cosa significativa, i tre direttori in carica al momento dell’introduzione di questo modello di governance lasceranno il loro posto nel 2022 (Photo Elysée ha una nuova direttrice dal primo giugno, il MCBA un nuovo direttore dal primo luglio e il MUDAC lo avrà dal primo gennaio del prossimo anno). I tre nuovi direttori svilupperanno quindi il progetto con l’attuale struttura di Plateforme 10.

Negli ultimi anni la realtà dei musei d’arte svizzeri è stata caratterizzata da ampliamenti, ristrutturazioni, nuove edificazioni. Oltre a Losanna possiamo ricordare il Kunsthaus di Zurigo, il Kunstmuseum di Basilea e quello di Coira. Tra poco toccherà anche alla Fondazione Beyeler. Possiamo leggere questo fervore architettonico e questo diventare più grandi come una testimonianza del buono stato di salute dei musei d’arte e dell’importanza del loro ruolo culturale all’interno della società oppure si tratta semplicemente di attrarre più pubblico?
Penso che l’aspetto «turistico» abbia un ruolo trainante in tutti questi progetti, ma è sempre associato alla dimensione culturale. La Città di Losanna, da molti decenni incoraggia in maniera importante la cultura, sostenendo le sue numerose iniziative e strutture – non solo per quanto riguarda i musei ma anche, in modo molto evidente, nel campo delle arti dello spettacolo (teatro, danza, musica) – fornendo mezzi e sostegni adeguati. Il progetto di Losanna è unico nel suo genere, in quanto non si tratta di un ampliamento di musei esistenti, ma della creazione di un grande distretto artistico (composto da tre musei ospitati in due nuovi edifici progettati da due diversi architetti) nel centro di una città dinamica e di una stazione ferroviaria che sarà fortemente sviluppata (si prevedono 200’000 passeggeri al giorno entro il 2030).

Oltre a coniugare sobrietà formale e impatto visivo, il progetto architettonico di Manuel Aires Mateus sembra anche estremamente funzionale. Quali sono le caratteristiche principali del nuovo edificio?
La luce e la capacità di padroneggiare e articolare gli spazi vuoti sono le caratteristiche principali dell’architettura dei fratelli Aires Mateus. L’impressionante geometria della hall d’ingresso, costruita da diagonali che definiscono forme piramidali e sfaccettature molto spettacolari, ha una sorprendente qualità funzionale. L’intero spazio è fluido, tutte le funzioni (ricezione, biglietteria, lounge, bar e museumshop) sono interconnesse e fluide. I due piani destinati alla presentazione delle collezioni e delle mostre temporanee dei due musei (1500 mq ciascuno) sono semplici, aperti e perfettamente funzionali. La qualità della luce zenitale negli spazi espositivi del MUDAC è unica e lo fa vivere con il tempo atmosferico. Le collezioni di entrambi i musei sono invece conservate al secondo piano interrato, climatizzate e accessibili con un ascensore.

Lei ha già annunciato il suo pensionamento a partire dall’inizio del prossimo anno e la ricerca del nuovo direttore/direttrice è già iniziata. In virtù dell’esperienza maturata in questi anni che hanno portato alla nascita di Plateforme 10, qual è il consiglio principale che vorrebbe dare al suo successore?
Di proporre la propria programmazione approfittando di questo meraviglioso strumento con cui avrà la possibilità di lavorare. Il MUDAC si è sempre caratterizzato per una programmazione multidisciplinare. Il contesto della Plateforme 10, che offre la possibilità di lavorare a fianco dei colleghi delle arti visive e della fotografia, permetterà di sviluppare queste collaborazioni in modo ancora più significativo e naturale.

Informazioni

Plateforme 10, Avenue Louis-Ruchonnet 1, Losanna. www.plateforme10.ch