Diciamo subito che Cucinare un orso non è un libro facile da digerire; ma che vale la pena di essere letto, sì. Soprattutto se si ha un po’ di tempo a disposizione.
Lo svedese Mikael Niemi torna per Iperborea con un altro racconto di grande respiro, dopo La piena e L’uomo che morì come un salmone. Una storia che prende avvio nella regione del Norrland e che si rifà a una straordinaria figura di pastore luterano-naturalista di fama internazionale: Lars Levi Laestadius, nato nel 1800. Sullo sfondo la società e la cultura dei Sami (noi diremmo impropriamente Lapponi), popolo che abita un vasto territorio compreso tra Svezia, Norvegia e Finlandia, del quale anche lui era parte.
La vicenda è tornata alla ribalta pochi anni or sono, allorché fu casualmente ritrovato in una chiesa di Pajala un dagherrotipo in ottimo stato di conservazione che ritrae il pastore, tumultuoso predicatore luterano del movimento di rinnovamento chiamato «Il Risveglio». Ne facevano parte uomini e donne invasati che diedero del filo da torcere alle autorità civili e religiose di quelle regioni, preoccupate per il seguito che aveva tra i Sami che vivevano ai margini della società come reietti.
Di Laestadius esistevano solo alcuni ritratti pittorici ma nessuna immagine: un uomo severo che nella fotografia guarda l’obiettivo con un sguardo profondo. Una figura storica che in vita aveva raccolto documenti importanti sulla vita della sua comunità; per salvarli dai bombardamenti, durante la Seconda guerra mondiale furono trasferiti nella canonica di Muodoslompolo, ma ironia della sorte, questa fu poi distrutta da un incendio nel 1941. Verso la fine del secolo precedente era già stata pubblicata in Svezia una autobiografia di autore ignoto, considerata il primo documento in lingua Sami che trattava della cultura Sami. Niemi ha costruito il suo romanzo, mescolando realtà storica (le vicende che hanno visto protagonista il pastore Laestadius) e tradizioni locali (la citata autobiografia di autore ignoto), naturalmente arricchendo il tutto con la sua fervida immaginazione.
Una vicenda spigolosa e poetica al tempo stesso, raccontata a tinte forti dentro il quadro di una società povera, dove la vita è scandita dalla consuetudine e dal potere di pochi, con impeti di rivolta crudeli e sanguinosi. Il Pastore ha salvato dalla strada un povero ragazzino Sami che vagabondava per il paese vivendo di carità, alle spalle un’infanzia devastante sia per sé e sia per la sorellina, con una madre che viene chiamata sempre e solo «la strega», forse una delle donne più feroci della letteratura moderna, per come la racconta Niemi.
Lars mette al piccolo Sami il nome di Jussi, e lo iscrive nel registro delle nascite della parrocchia; «un uomo senza nome e stato anagrafico non appartiene a nessuna comunità». Gli insegna a leggere e a scrivere, a capire i testi sacri, lo inizia all’osservazione scientifica della natura, ai fatti della vita, al senso della giustizia e perfino all’amore per la giovane serva di una fattoria vicina alla canonica. Grazie a una serie di sconcertanti avvenimenti cerca insomma di farne un uomo che possa camminare coscientemente nel mondo.
Poi alcune giovani ragazze vengono assalite nei boschi, qualcuna muore, altre sono vittime di violenze: chi sarà il colpevole? Il primo indiziato è una mamma orsa inferocita che, una volta eliminata, metterebbe in pace molte coscienze. Ma col tempo la vicenda si complica e prende altre strade, grazie alle indagini del Pastore e del suo giovane aiutante, decisamente osteggiate dai potenti locali e dai pregiudizi nei confronti dei Sami. La storia si arricchisce con colpi di scena che porteranno il lettore fino alla conclusione non scontata, ma che non devono far dimenticare il grande affresco sociale che fa da sfondo alle intricate storie che Niemi racconta. E che si concludono con alcune frasi emblematiche: «Spariremo come animali nel silenzio dell’inverno. E la neve coprirà tutte le nostre impronte».
Lars Levi Laestadius morì nel 1861, racconta la leggenda coricato su una pelle d’orso nella casa della sua famiglia, a due passi dalla vecchia canonica di Pajala dove, curiosamente ma non troppo, è nato Mikael Niemi.
Bibliografia
Mikael Niemi, Cucinare un orso, Milano, Iperborea, 2018.