Un film come omaggio al teatro

Schwesterlein è il nuovo lavoro delle registe Stéphanie Chuat e Véronique Reymond, una pellicola dalle grandi ambizioni, selezionata per la corsa agli Oscar
/ 09.11.2020
di Muriel Del Don

Rimasto in letargo forzato a causa della pandemia di Covid19, Schwesterlein, il nuovo lungometraggio del duo di registe losannesi formato da Stéphanie Chuat e Véronique Reymond, è finalmente sbarcato il 3 settembre sugli schermi della Svizzera tedesca e il 16 su quelli della Svizzera romanda. La sua uscita in Ticino dipenderà dai risultati ottenuti in Svizzera tedesca ma vista l’attuale capacità limitata delle sale nulla è purtroppo garantito. Schwesterlein è stato inoltre selezionato per rappresentare la Svizzera nella corsa agli Oscar. Una notizia incredibile che le due registe accolgono con gratitudine ed entusiasmo.

Anche se ammettono di non crederci quasi nemmeno loro, è la seconda volta che un loro film viene scelto come rappresentante della Svizzera nella corsa agli Oscar. La prima è stata dieci anni fa con il loro primo film La petite chambre, una meditazione intima e toccante sul lutto. Schwesterlein rappresenta per loro una seconda possibilità, un trampolino di lancio che riserva al film una bella carriera internazionale.

Schwesterlein, il secondo lungometraggio di finzione di Stéphanie Chuat e Véronique Reymond, rappresenta una tappa decisiva all’interno di una carriera che le registe hanno saputo affrontare con la grinta e la determinazione che le caratterizza. Selezionato in competizione ufficiale alla Berlinale, la loro ultima fatica ha da subito conquistato il cuore degli spettatori grazie ad una storia toccante e tragica che non scade però mai nel pathos e ad una paletta di attori decisamente carismatici: Nina Hoss (Lisa nel film), Lars Eidinger (Sven), Marthe Keller, Jens Albinus e il regista teatrale e direttore artistico della prestigiosa Schaubühne Thomas Ostermeier.

Brillante autore di teatro, Lisa non riesce più a scrivere. Ritornata a vivere in Svizzera con la sua famiglia, la sua mente rimane imprigionata a Berlino dove vive suo fratello gemello Sven, celebre attore teatrale. La vita di quest’ultimo è attaccata ad un filo da quando gli è stata diagnosticata una leucemia dalla quale sembra impossibile guarire. Lisa non accetta il destino del fratello e decide di fare qualsiasi cosa per permettergli di ritornare a calcare le scene. Per lui, la sua anima gemella, decide di accantonare tutto mettendo in pericolo la sua vita di famiglia e le sue rassicuranti certezze. Attraverso la passione di suo fratello, Lisa si rende conto di quanto l’arte, la creazione, siano vitali anche per lei, di quanto ne abbia bisogno per sentirsi viva.

Attrici di formazione, Stéphanie Chuat e Véronique Reymond hanno deciso con il loro ultimo lungometraggio di omaggiare il teatro. Schwesterlein è in effetti una meditazione profonda e poetica sulla necessità di recitare, di incarnare un personaggio, ancora e sempre, per allontanare la morte, per restare vivi malgrado la malattia e un corpo che sembra sgretolarsi. Lars Eidinger, attore feticcio di Ostermeier, incarna Sven, clown ribelle che lotta per mantenere viva la sua arte, il suo alter ego teatrale malgrado la tragicità del suo destino. Accompagnato dalla sublime musica di Bach, Schwesterlein è un dramma sottile e potente che tocca nel profondo ed evidenzia quanto l’arte sia importante per capire chi siamo veramente, al di là delle pressioni sociali e del conformismo di una società che sembra volerci rendere tutti uguali.