Bibliografia
Pierre Lemaitre, Il giallo secondo me. Dizionario d’autore dalla A alla Z, Milano, Mondadori, 2021


Un dizionario amoroso

Il dizionario d’autore del genere poliziesco curato e presentato con maestria dallo scrittore francese Pierre Lemaitre
/ 29.11.2021
di Stefano Vassere

Non è sorprendente che un dizionario d’autore sul giallo potesse essere affidato a Pierre Lemaitre, versatile scrittore francese, premio Goncourt qualche anno fa e scrittore di gialli che si potrebbero definire «semiotici», con personaggi e firme del genere che entrano ed escono dalla vicenda, citazioni dalle opere di Roland Barthes e James Ellroy, librai e docenti che nella storia elencano ulteriori libri canonici, omaggi, teorie, rinvii a tradizioni nazionali del poliziesco, britannica, americana, svedese, casi risolti grazie alla lettura e molto altro.

Insomma, non è una sorpresa. Certo, fare stare decenni e pigli innumerevoli di un genere in un pur ampio (sono settecentocinquanta pagine) Dizionario d’autore dalla A alla Z sarebbe impresa pressoché impossibile, non fosse che per il fatto che l’autore già dai paragrafi di esordio imprime un taglio personalissimo, ragionando in prima persona, distillando e distinguendo: come quando nell’apparato introduttivo Lemaitre non può che citare l’utilità del «libro di Henrik Lange Lektioner i mord, che fa l’inventario “delle fesserie e delle inezie” indispensabili per iniziare a scrivere un giallo svedese».

Sempre che di genere si possa parlare. Parlando di A sangue freddo di Truman Capote («La scoperta di questo libro mi ha turbato»), Lemaitre lo classifica nella casella del giallo, anche se lì la rappresentazione della cronaca di un omicidio cede un primato di interesse al valore fuori misura dell’incontro e dello scontro tra realtà e finzione: ci stanno, in quella fondamentale opera, il crimine reale, il modo di narrarlo e la storia dello scrittore che lo racconta.

Complice l’ordine alfabetico, il percorso è personale nella composizione ma anche nella lettura. C’è ovviamente Ellroy, ma c’è pure il carcerario Edward Bunker, ci sono Pete Dexter, Chandler, Carlotto, Lucarelli, Loriano Macchiavelli, Scerbanenco, Hitchcock; ci sono i testi fin troppo neutri su Stieg Larsson e la serie Millennium, c’è una vagamente autoreferenziale voce «Goncourt (Premio)». Il cuore del libro porta poi, in ennesimo gioco di riflessi e di ritorni, un lemma «Noir (Romanzo)», che introduce la delicata questione della classificazione, affollata di etichette innumeri come noir, giallo, poliziesco, novela negra, hard boiled, pulp, polar e tante altre. Interrogarsi sul genere e scegliere un procedere di continue entrate e uscite dai testi usando qua e là un metro narrativo in linea fa parte del metodo conosciuto e apprezzato di Pierre Lemaitre, che ancora una volta si dimostra figlio fedele degli insegnamenti del nouveau roman francese.

Il giudizio sugli autori italiani è decisamente generoso: di Lucarelli Lemaitre loda «l’incredibile virtuosismo» e prove «sbalorditive»; poi, «ho sempre amato il modo in cui Macchiavelli interrompe la narrazione per rivolgersi direttamente al lettore»; e Carlotto «è uno dei migliori rappresentanti del giallo italiano». Documentate menzioni anche per Giancarlo De Cataldo, Marcello Fois, Fruttero e Lucentini: di questi ultimi, La verità sul caso D., che coinvolge nella ricerca della misteriosa morte di Dickens una serie di investigatori letterari, Sherlock Holmes, Poirot, Maigret, Marlowe e altri, è promosso a «capolavoro di umorismo e astuzia».

Due note per la traduzione, non facile ma puntuale, di Elena Cappellini. Peccato che l’edizione italiana del libro non salvi una qualifica che è nel titolo originale francese, che fa Dictionnaire amoureux du polar. È che l’editoria francese conosce il genere del «dizionario amoroso», che si muove per scelte affettive e automaticamente non è esaustivo. «È dunque un innamorato che parla e che dice…», dice Roland Barthes in una bella citazione cautelativa. E poi, ma è marginale, quando in una eventuale seconda edizione si parlerà dell’Orient Express (da cui il noto Agatha Christie), converrà ricordarsi che il toponimo Simplon ha una versione in italiano: il semplice Sempione.