Un compito controverso

Dall’autrice americana Liza Wiemer un romanzo coraggioso sulla scuola e la società
/ 02.05.2022
di Sebastiano Caroni

Il cinema e la letteratura amano ambientare le loro storie fra i banchi di scuola. Da L’attimo fuggente di Peter Weir (1989) a La classe (2008) di Laurent Cantet, passando magari per titoli come The Breakfast Club (1985) di John Hughes, Dov’è la casa del mio amico (1987) di Abbas Kiarostami, Notte prima degli esami (2006) di Fausto Brizzi, o ancora School of Rock di Richard Linklater (2003), i riferimenti cinematografici non mancano. La letteratura non è da meno, come dimostra per esempio l’antologia Compagni di scuola edita da Einaudi nel 2016, che raccoglie numerosi racconti di autori quali Edmondo De Amicis, Stefano Benni, Edgar Allan Poe e Michael Crichton, tutti incentrati sul mondo della scuola. Ma possiamo anche ricordare la popolarità dei romanzi di Alessandro D’Avenia, tutti o quasi rigorosamente ambientati fra le mura scolastiche. Il romanzo Il compito di Liza Wiemer, tradotto recentemente dall’inglese ed edito da Il Castoro, fa parte proprio di quel filone di opere di finzione che alla scuola si ispirano e che, in aggiunta, sollevano importanti interrogativi che riguardano la società nel suo insieme. La vicenda è ambientata nella piccola cittadina di Riviere, nello stato di New York. Durante una normale lezione di storia, il professor Bartley, un insegnante delle superiori molto apprezzato dagli allievi, assegna un compito piuttosto inconsueto: chiede agli studenti di inscenare la Conferenza di Wannsee, svoltasi nel 1942, in occasione della quale il partito nazista legittimò i campi di sterminio. L’intento dichiarato è quello di portare i ragazzi a rendersi conto del carattere abominevole della logica nazista e delle conseguenze tragiche che quella conferenza ebbe sul corso della storia.

Di fronte a una simile richiesta, alcuni alunni mostrano una certa indifferenza, quasi si trattasse di un compito qualsiasi; altri ci scherzano sopra, e non sembrano particolarmente turbati; altri ancora palesano atteggiamenti che lascerebbero intendere un’allarmante simpatia filonazista. Due di loro, Logan e Cate, mostrano però da subito una chiara indignazione: non solo non se la sentono di aderire alla richiesta del professore, ma la considerano oltraggiosa. Per loro, insomma, è chiaro che il compito non dovrà essere svolto.

Le proteste dei due ragazzi non sembrano però scalfire i propositi del professor Bartley, e neppure l’opinione del preside, che appoggia l’intento educativo del collega. Ma i due studenti non ci stanno: più che mai determinati a denunciare l’immoralità del progetto del loro insegnante, portano la questione all’attenzione dei media. Con la complicità dei giornali, della televisione e dei social media, quello che inizialmente sembrava essere un disaccordo sanabile, nel giro di qualche giorno si trasforma in una vera e propria questione nazionale che metterà sotto pressione un po’ tutti: studenti, insegnanti, ma anche le famiglie e, più in generale, l’intera comunità di Riviere.

Come si intuisce dalla trama, il romanzo della Wiemer aumenta di intensità con la crescente risonanza mediatica della questione sollevata. Nel realizzare questo intento, l’autrice sfrutta la brevità dei capitoli per inscenare una sorta di polifonia narrativa in cui i diversi punti di vista dei personaggi, e in modo particolare quelli dei protagonisti Logan e Cate, si alternano. Come in una pièce teatrale dove il focus si sposta da un personaggio all’altro, al lettore viene presentato uno spaccato di ciò che i personaggi pensano e vivono in momenti precisi della vicenda. Il risultato è una sorta di cubismo prospettico, grazie a cui la narrazione si immerge nei mondi percettivi dei personaggi, e ci mostra come ognuno di loro vive a modo suo, in maniera molto personale, l’evolversi della vicenda.

Lo sviluppo imprevedibile di questa vicenda complessa, delicata, e ricca di risvolti controversi, concede altresì ampio spazio anche ai sentimenti: quelli che i due protagonisti provano l’uno nei confronti dell’altra, ma anche all’interno delle loro famiglie. Nella comune determinazione di difendere la loro posizione fino in fondo, Logan e Cate vedranno infatti crescere, con la progressione dei capitoli, la loro intesa reciproca. Tanto che, al cospetto della prova che devono affrontare insieme, la loro amicizia di lunga data sfocia, in un crescendo di sensazioni, in un’attrazione fisica che a un certo punto diventerà impossibile nascondere.

Ufficialmente associato alla narrativa Young Adult ma adatto a lettori di tutte le età, Il compito è un romanzo coraggioso con un messaggio universale. Del resto, come afferma l’autrice nel prologo, anche se la storia è inventata, essa «prende spunto da un progetto realmente inserito nel piano didattico di una scuola superiore dello Stato di New York. Un compito che potrebbe essere assegnato ovunque. In qualsiasi paese. In qualsiasi città. In qualsiasi scuola. Perfino nella tua».