Bibliografia
Isaac Bashevis Singer, Il ciarlatano, Milano, Adelphi, 2019.


Un ciarlatano per le strade di NY

Uscita per Adelphi la prima edizione al mondo del capolavoro di I. B. Singer
/ 20.07.2020
di Simona Sala

Una New York brulicante, piena di profughi affaccendati da una parte a sopravvivere alla bell’e meglio (in quello che è un rimasuglio dello spirito bohème di certa Europa) e dall’altra a fare soldi, a costruire un impero sulla scia dell’eterno American Dream (anche se, visto che siamo in pieno Secondo conflitto mondiale, i più si accontentano di non dovere temere le bombe che invece flagellano il vecchio continente). I bar sono pieni di perditempo e affaristi, i salotti di artisti in fuga e borghesi, le strade di botteghe, sartorie ed empori, ma anche di notizie che si susseguono, a mozziconi di dicerie che arrivano direttamente dalle filiali dell’inferno che contrappunta l’Europa. E fra chi ha avuto la fortuna di riuscire a trovare un rifugio a New York, alcuni si sono lasciati alle spalle matrimoni falliti, mentre altri, pur di mettere in salvo la propria pelle, hanno abbandonato i figli.

Anche Morris, Minna, Hertz e Bronia si muovono in questa costellazione che ha il sapore di un mosaico mal raffazzonato. Infatti, se da una parte ci affezioniamo al ricco e generoso Morris, dall’altra suscita una certa inquietudine lo studioso Hertz, suo malgrado affascinato dai fenomeni paranormali, geniale mente talmudica in un corpo indolente. E se accanto a Morris troviamo Minna, fedifraga ma perfetta padrona di casa, Hertz se la vede, fra le altre, con l’algida e spossata Bronia, in eterno tormento per i figlioli lasciati in Polonia.

Nel racconto frenetico delle vite che ruotano intorno alla figura del Ciarlatano che dà il titolo al libro, il Premio Nobel Israel Bashevis Singer è riuscito a costruire nuovamente un ipnotico carosello di vite umane, tanto più autentiche proprio in virtù del fatto che in esse si mescolano la quotidianità (anche quella più gretta e umiliante), le riflessioni filosofiche e le dispute religiose. Ad accomunare queste vicende di disperazione e sopravvivenza, raccontate come sempre in modo magistrale, resta l’eterna questione dell’identità ebraica, della sua stessa natura e del suo destino, in una cornice storica che non lascia scampo.