Valérie Perrin è uno dei casi editoriali dell'anno: sceneggiatrice, fotografa di scena, approda tardi alla scrittura di romanzi e nel 2018 con il suo Cambiare l'acqua ai fiori, edito in italiano da E/O, raggiunge un successo internazionale. L'estate appena trascorsa il successo si ripete con il romanzo Tre, che scala le classifiche e rimane in vetta per mesi.
I tre di cui racconta Perrin sono Adrien, Étienne e Nina, che si incontrano nel cortile delle scuole elementari e si ritrovano per caso nella stessa classe. Nel romanzo, ritorna più volte l'immagine di Nina, che senza conoscerli, prende gli altri due per mano e insieme entrano a scuola. Da allora, fino alla fine del liceo, non ci sarà un momento della vita che i tre non condivideranno.
Adrien vive solo con la madre, è figlio di una relazione illegittima e seppur il padre abbia deciso di riconoscerlo e di occuparsi di lui dal punto di vista materiale, non esiste tra di loro nessun rapporto e i loro incontri si limitano a qualche pranzo al ristorante, in cui Adrien si sforza di fare conversazione. Nina vive col nonno: la madre l'ha abbandonata, quando era solo una neonata e non sa nulla di suo padre, si vocifera addirittura che la ragazzina sia stata concepita durante uno stupro. É
tienne è l'unico ad avere una famiglia tradizionale, un ottimo rapporto con la madre e un legame stretto con la sorella, anche lui, però, seppure vivano sotto lo stesso tetto, non ha nessuna relazione col padre, che sembra ignorarlo. Il romanzo di Perrin è la storia di tre vite che si intrecciano, attraverso flashback di epoche diverse: il presente del romanzo è raccontato dalla voce di Virginie, di cui sappiamo solo che ha frequentato a La Comelle, nella provincia francese, le stesse scuole di Adrien, Étienne e Nina. Nel presente della narrazione Nina vive a La Comelle e dirige un rifugio per animali, mentre Étienne sta a Lione, ha un cancro all'ultimo stadio e ha deciso di non farsi operare. Accanto a questo tempo, Perrin inserisce il racconto dei diversi passati dei protagonisti.
I tre, infatti, per una serie di eventi concatenati, dopo aver trascorso insieme tutta la prima parte della loro vita, iniziano tragicamente a separarsi, a partire dai vent'anni, per ritrovarsi, finalmente capaci di raccontarsi la verità, a quarantun anni compiuti. "È la fortuna della mia vita. Quanti possono vantare anche un solo amico che dica sempre sì?" si domanda Adrien, verso la fine del romanzo, istigando le lettrici e i lettori a porsi la stessa domanda. Indubbiamente, il testo di Perrin è incentrato sull'amicizia e si caratterizza, almeno nella prima parte, per una visione idilliaca del rapporto fra Adrien, Étienne e Nina.
I tre non litigano mai, i due ragazzi riescono per anni a nascondersi a vicenda le proprie gelosie e Nina ha un carattere talmente dolce, che riesce sempre ad assolvere al ruolo di ago della bilancia, che i due le affidano. A un certo punto, però, con l'avvento della giovinezza, le cose cambiano drasticamente. È interessante che a far precipitare tutto sia la morte del nonno di Nina, l'unica figura maschile presente nelle vite della ragazzina e di Adrien e l'unico uomo da cui Étienne si sentisse amato.
Paradossalmente, con tre personaggi protagonisti che in qualche modo non hanno un padre, Perrin ha scritto un romanzo sulla morte del padre, sulle sue conseguenze disastrose e sugli sforzi necessari e salvifici, che vanno fatti per ritrovare un equilibrio, dopo la scomparsa della figura maschile di riferimento. Ciò che colpisce nel romanzo è la trama, la capacità dell'autrice di tenere insieme vicende, personaggi, tempi, e di incastrarli, mantenendo una certa suspense, lungo le varie centinaia di pagine di cui il romanzo si compone. Infatti, intorno ai tre, ruotano Clotilde, ossessionata dall'amore per Étienne al liceo e misteriosamente scomparsa a 18 anni; Emmanuel, il marito violento di Nina, che la ragazza sposerà, sentendosi perduta dopo la morte del nonno, e Louise, innamorata di Adrien o forse di Virginie...
Non stupisce, insomma, che il testo di Perrin abbia raggiunto tali record di vendite: è uno di quei romanzi da gustarsi in poltrona, quelle narrazioni un po' d'altri tempi, in cui non c'è spazio per la visione del mondo dell'autrice, né scivolamenti nelle sue vicende autobiografiche. Nel romanzo, esistono solo le personagge e i personaggi: i loro lutti, drammi, le paure, tutto ciò che compone la vita di umanità uniche, quali sono sempre quelle degli uomini e delle donne, che esistono solo per chi legge, solo sulla carta.
Bibliografia
Valérie Perrin, Tre, Edizioni E/O, pp. 624.