Spuck vince un’audace sfida

Balletto: successo strepitoso per la Messa da Requiem di Verdi, nella coreografia di Christian Spuck in prima mondiale
/ 02.01.2017
di Marinella Polli

L’atmosfera del coraggioso e impegnativo balletto Messa da Requiem firmato da Christian Spuck, direttore del Ballett Zürich, e da inizio dicembre in prima mondiale all’Opernhaus, è quella triste, luttuosa, tragica, tetra ma anche tanto realistica dei requiem, appunto. Coro, cantanti solisti, comparse e ballerini solisti la creano, questa atmosfera, producendosi insieme sulla scena grigia e solenne di Christian Schmidt (regia dello stesso Spuck, assistente Florian Schaaf, costumi Emma Ryott, luci Martin Gebhardt), gli uni disegnando poetici e incisivi pas de deux e scene di gruppo, gli altri, insieme all’orchestra diretta con polso appropriato da Fabio Luisi (e da Karina Canellakis il 23 dicembre, il 1. e l’8 gennaio) esplicitando la possente, poderosa partitura verdiana.

La nuova coreografia dà forma con estremo tatto a quella che è una costante tematica esistenziale, l’onnipresenza e l’ineluttabilità della morte. La morte vista nei suoi molteplici aspetti, ovvero mistero, rito, teatralità e dramma, crisi, spettro e punizione, ma anche redenzione, liberazione e consolazione. Di questo tema infido e difficile, Christian Spuck propone con robusto mestiere e capacità di sintesi una sua lettura chiara e lineare in un linguaggio coreografico del tutto rispettoso e della tradizione classica in tutta la sua severa sintassi e, a un tempo, dell’idioma più plastico, sensuale e drammatico comprensibile anche da chi predilige gli stilemi della danza contemporanea.

Di notevole impatto i momenti coreografici del Dies Irae, del Recordare, dell’Ingemisco e del Lacrimosa, nonché il gran finale del Libera me. Ottima la prestazione di tutta compagnia del Ballett Zürich e dei solisti: in particolare di Katja Wünsche, Yen Han e Felipe Portugal sempre straordinariamente intensi, coinvolti e coinvolgenti. Resta ora da dire, last but not least, della grandissima prova della Philarmonia Zürich sotto la competente e raffinata bacchetta di Fabio Luisi, del coro (Chor, Zusatzchor und Chorzuzüger der Oper Zürich) preparato da Marcovalerio Marletta, dell’interpretazione dei cantanti Krassimira Stoyanova, Veronica Simeoni, Francesco Meli e Georg Zeppenfeld, sempre eloquenti vocalmente e scenicamente, nonché degli entusiastici, interminabili applausi del folto pubblico.

Le repliche di questo splendido, emozionante spettacolo che rimarrà sicuramente impresso anche nella memoria degli spettatori più scettici (convinti in un primo tempo che «quel Gesamtkunstwerk che è il Requiem di Verdi non necessita di coreografie»), si protrarranno al Teatro dell’Opera di Zurigo sino al 13 gennaio 2017.