Quel piacere tanto temuto

Per chi se lo fosse perso al cinema, Female Pleasure è ora anche in home video
/ 27.05.2019
di Simona Sala

Cosa hanno in comune l’americana Deborah Feldman, la somala Leyla Hussein, la tedesca Doris Wagner, la giapponese Rokudenashiko e l’indiana Vithika Yadau? Sono tutte donne, e dunque condividono ovviamente un sistema biologico e anatomico che comporta anche delle particolarità sul piano sessuale. Detto in altri termini, per quanto sia ancora oggi difficile, e questo in ogni parte del mondo, posseggono una vagina.

E proprio in virtù di questa caratteristica, che le accomuna ad almeno altri quattro miliardi di esseri umani, ma che le differenzia da chi per lo più le leggi le fa e le applica (gli uomini), insieme a pannolini e biberon, nella culla si sono viste depositare anche un bel kit di discriminazione, che non le avrebbe abbandonate per una vita intera. Se non si fossero ribellate, come invece hanno fatto, raccontando le loro storie in un documentario profondo e a tratti commovente, capace di sollevare quesiti e di imporre la riflessione.

Prendiamo Doris. Un volto angelico, che non ha perso le sue fattezze dolcissime nonostante l’immenso torto subito. Doris infatti per tutta la vita ha sognato di diventare suora. Una volta giunta in Vaticano però ha scoperto che il suo corpo (quel suo corpo che aveva preservato casto e puro, dopo avere deciso di diventare una sposa della chiesa) era al servizio di Padre B., che la stuprava tranquillamente senza battere ciglio, in quella che con tutta probabilità era una prassi internamente assodata. Avrebbe potuto denunciarlo? Fatto. Avrebbe potuto rivolgersi a Papa Francesco? Fatto. Con il risultato che gli uomini in causa sono ancora al loro posto, mentre Doris ha dovuto andarsene.

Oppure la psicoterapista e attivista di origini somale Leyla, oggi residente a Londra, che è stanca di viaggiare di villaggio africano in villaggio africano e di scuola in scuola, spiegando l’atrocità dell’infibulazione, i suoi vari livelli e le sue conseguenze, fisiche e psicologiche. È stanca e addolorata perché ogni volta che parla di una pratica disgustosa e dolorosa, ingiusta e arbitraria, è costretta a rivivere la propria, di infibulazione, ricordando la lama di coltello che tagliava, frugava e strappava. Particolari raccapriccianti che non vengono risparmiati a spettatrici e spettatori, proprio come a milioni di bambine non viene risparmiata la mutilazione degli organi genitali.

Vi è poi Rokudenashiko, la simpatica giapponese che attraversa il mondo vestita da personaggio dei manga (in una sorta di transfer? infatti di professione è anche disegnatrice di manga). La sua è una lotta che si muove sul filo di una leggerezza solo apparente, poiché il suo intento è di sensibilizzare la società giapponese sul rapporto controverso e di chiusura che intrattiene con la sessualità femminile. Nel Paese del Sol Levante infatti sembra contemplata unicamente la sessualità maschile; quando sono le donne a rivendicarne una per sé – che tenga conto di esigenze diverse senza rifarsi immancabilmente alla pornografia di cui è zeppa la rete – rischiano grosso. Come la nostra artista, che solo a fatica e grazie al sostegno internazionale riesce a stare fuori dalla galera.

Troviamo anche Deborah Feldman, l’ebrea chassidica di Brooklyn che ha abbandonato la propria comunità religiosa, non sopportando più di vivere in una società che applica metri di misura tanto diversi tra uomini e donne, e Vithika Yadau, cittadina di uno dei più popolosi Paesi del mondo da cui regolarmente ci giungono resoconti di agghiaccanti stupri, anche verso bambine molto piccole.

Il documentario di Barbara Miller, che di donne si era già occupata in Forbidden Voices del 2012 (in cui dava la parola a tre blogger, una cinese, una cubana e un’iraniana costrette al silenzio dai regimi in cui vivono), ha vinto numerosi premi e raccolto i favori unanimi della critica internazionale. Ora, anche in vista dello sciopero del prossimo 14 giugno, vi è la possibilità, per chi se lo fosse perso al cinema, di vedere Female Pleasure su DVD.

Un viaggio quasi d’obbligo, oseremmo affermare, per uomini e donne, poiché ai primi offre uno scorcio di una realtà psicologica, sociale e fisica molto più complessa di quanto si creda, e alle seconde perché dà la possibilità di scoprire la potenza e il valore racchiusi nel termine «sorellanza».