È uscito solo da qualche settimana il loro sesto disco – The Size of the Night – e i Peter Kernel sono nel pieno di un tour promozionale che, per il solo trimestre primaverile 2018, già li vede impegnati in 24 date attraverso sei diverse nazioni europee.
Stiamo parlando della più importante band di rock indipendente della Svizzera italiana: attiva da più di un decennio, ormai prossima al traguardo dei 700 concerti realizzati, sempre più gratificata dalle istituzioni culturali nazionali ed europee.
Ma le loro lodi le hanno già opportunamente tessute altri, e del merito musicale del nuovo disco già si è diffusamente occupata la stampa specializzata di tutta Europa. Cogliamo quindi la non frequentissima occasione per chiedere a Barbara Lehnhoff e Aris Bassetti – le due anime del gruppo – di farci respirare un po’ l’aria della vita da tour. Rispondendo ad alcune domande – invero piuttosto sciocche – che restituiscano le sensazioni intime e quotidiane dell’essere in giro a suonare per l’Europa.
Barbara
Dove ti trovi in questo momento?
Nella stanza 426 del Bloom Hotel a Bruxelles, sul letto. Ci sono però troppi cuscini e sarò costretta a buttarne almeno la metà per terra. Stasera abbiamo suonato a La Rotonde del Botanique, una delle mie sale preferite di tutta Europa: un antico giardino botanico dal pubblico molto caloroso.
Una sala da concerto in una serra?
Una serra con stile! La sala è rotonda e tutta in vetro, il pubblico circonda il palco in un semicerchio di gradini e il palco ha un impianto audio-luci tra i migliori d’Europa. Il Botanique è nel centro di Bruxelles, con un parco bellissimo all’esterno e una vegetazione fantastica all’interno con acquari, pesci rossi e piante d’acqua.
A cosa pensi?
Non vedo l’ora della colazione, abbiamo suonato diverse volte qui e siamo sempre stati in questo hotel: nella sala-colazione c’è un furgoncino VW che produce deliziosi waffle freschi!
Oggi invece cos’hai mangiato?
Cucina vietnamita in un posto ormai abituale, quando veniamo a Bruxelles. E anche nel menu siamo abbastanza abitudinari: involtini primavera e BoBun con Nem.
Ieri notte invece dove hai dormito?
Ieri era lunedì e – come spesso accade in tour – il lunedì è un day off. Siamo andati a Liège, a casa della nostra fonica Julie: pomeriggio di terme, con sauna aromatica ai gusti diversi, tra cui banana... non male!
Quanto hai dormito?
Almeno sette ore, per me tantissimo. Ma dopo la sauna ero esausta, e avevo diverso sonno da recuperare dalla scorsa settimana.
Dove devi andare domani?
Domani – cioè oggi, perché è passata la mezzanotte – andiamo a, a, a… non lo so, dovrei guardare le email. Ma ci troviamo per colazione alle 11, quindi non andiamo molto lontani.
Quale pezzo di Peter Kernel ti sta piacendo di più, nei concerti? Perché?
Men of the Women, perché rappresenta bene quello che stiamo vivendo. Siccome è uscito un video del pezzo, il pubblico lo conosce bene e in concerto si genera immediatamente una reazione di empatia.
Aris
Dove ti trovi in questo momento?
Sono sul furgone. Non so esattamente dove, ma credo già in Olanda.
Cos’hai mangiato oggi?
Finora ho fatto solo colazione. Dormivamo tutti nella stessa stanza e per non svegliare gli altri ho mangiato quello che già c’era sul tavolo: salsa piccante, paté di olive e Coca Cola.
Dove hai dormito ieri notte?
In una bellissima stanza dell’appartamento per artisti del locale lussemburghese De Gudde Welle.
Quanto hai dormito?
Circa quattro ore e mezza: nella norma.
Dove devi andare oggi?
Oggi suoniamo ad Amsterdam. In un bellissimo locale che si chiama Sugar Factory.
Qual è la cosa più strana che ti è capitata negli ultimi giorni?
Partiti presto per andare a Bruxelles, dopo qualche minuto di viaggio mi sono accorto che avevamo lasciato il portellone del furgone completamente spalancato. Se avessimo fatto una salita o preso una buca avremmo perso tutti gli strumenti.
Cos’è invece andato esattamente come te l’aspettavi?
L’affetto del nostro pubblico. Siamo fortunati. Ci sono alcuni sostenitori che ci seguono a tutte le date del tour con treni, aerei e auto. Ogni volta ci emozioniamo a vederli.
Qual è la persona più curiosa o particolare che hai incontrato nell’ultima settimana?
Il nostro fan/amico Eric. Un uomo sulla cinquantina che vive nel sud della Francia e che con la moglie ci segue ovunque in Europa. Quando lo vediamo ai concerti ci sentiamo sempre un po’ a casa.
Dove ti piacerebbe essere, in questo momento, se tu non fossi dove effettivamente sei?
Mi piacerebbe essere in studio a registrare nuove idee, a La Sauna con il mio compianto amico Andrea Cajelli.
Che musiche hai ascoltato in questi giorni?
Non so perché, ma i vecchi dischi di Vasco Rossi. Mi sono piaciuti, chi l’avrebbe mai detto! Le prime canzoni erano divertenti; mi piace come usava la voce, meno i suoni e gli arrangiamenti.
Quale pezzo di Peter Kernel ti sta piacendo di più, nei concerti?
Terrible Luck, una canzone liberatoria e divertente da suonare. E poi nella parte centrale interagiamo con il pubblico ed è stupendo.