Pino e la voce ritrovata

Il delicato racconto di Michela Maiocchi dedicatoa chi affronta prove difficili fin dalla nascita
/ 26.09.2022
di Barbara Manzoni

Non sempre quando si nasce fila tutto liscio. Ci sono bambini che fin dal primo attimo di vita, dal primo respiro affrontano ostacoli che sembrano insormontabili. Perché «nascere è la cosa più naturale del mondo, ma può succedere un imprevisto, qualcosa che rende improvvisamente difficile tutto quello che dovrebbe essere così normale», ricorda il pediatra Valdo Pezzoli nella riflessione in calce al racconto di Michela Maiocchi da poco pubblicato da Giampiero Casagrande editore.

Storia di Pino e del prodigio della voce dell’acqua, questo il titolo del racconto in forma di fiaba, narra la storia di una giovane coppia, Olmo e Viola, e del loro bebè, Pino, arrivato a Prato Fiorito dal paese del Magico Baobab portato dalla fedele cicogna Milumbe. Ma qualcosa in Pino non va e avrà bisogno dell’aiuto del medico Venanzio e del Saggio Obike che lo restituiranno alla vita e all’amore dei genitori in attesa impotenti.

«Quella di Pino è una storia vera, ma trasposta in un luogo di fantasia per raccontare con voce più lieve – a un pubblico di bambini e adulti – una nascita piuttosto avventurosa» spiega l’autrice. La delicata narrazione si ispira, infatti, alla storia della figlia Chiara, nata con una seria malformazione congenita al cuore.

L’autenticità della voce e del sentimento è stata colta anche dagli allievi della Scuola speciale di Biasca che hanno realizzato le illustrazioni del libro accompagnati dalle loro insegnanti e affiancati dall’illustratrice Paloma Canonica. Un lavoro che li ha coinvolti sul lungo periodo prima con l’analisi del racconto e delle emozioni provate dai protagonisti e in un secondo tempo con la scelta della tecnica più adatta per illustrarlo. «I ragazzi sono cresciuti – individualmente e come gruppo-classe – assieme al libro che stava prendendo forma nelle loro mani», osservano le insegnanti. E come spesso accade quando un progetto è condiviso da più cuori (e qui è proprio il caso) che si danno il tempo per crescere insieme e ascoltarsi l’uno con l’altro il risultato è prezioso. Prezioso soprattutto per quei genitori che come Michela Maiocchi hanno faticato o ancora faticano a ritrovare la voce dopo un’esperienza tanto provante ma anche per tutti quei bambini che hanno affrontato il loro viaggio nel paese del Magico Baobab.