Bibliografia
AA. VV., a c. di V. Provenzale, 1812-2021, Bicentenario Antonio Ciseri e il Ticino. Pittura sacra e ritratto di una società, Dadò Ed. e Assoc. A. Ciseri 2021

Antonio Ciseri. Il protagonista e gli avi nella migrazione artistica ticinese XVI-XIX sec., M. Viganò, Ed. Pedrazzini e Assoc. Ronco s. Ascona Cultura e Tradizioni 2021.

Dove e quando
Antonio Ciseri e il Ticino. Un omaggio, mostra a cura di Veronica Provenzale, Museo Casorella Locarno, fino al 12 dicembre 2021, ma-do 10-12 e 14-17, lu chiuso

Antonio Ciseri e il Ticino. Ritratti dalle collezioni private ticinesi, mostra a cura di Mara Folini, Museo Castello San Materno Ascona, fino al 19 dicembre 2021, gio-sa 10-12. AC pinxit. Viaggio in quattro opere, videodiario di Adriano Kestenholz

Chiesa del Santuario Madonna del Sasso e Museo Madonna del Sasso, apertura stagionale fino al 30 novembre, gio ve sa e do 9.30-12.30 e 13-17

Antonio Ciseri, mostra a cura di Cristina Sonderegger, Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano, fino al 13 febbraio 2022, ma me ve 11-18, gio 11-20,sa do e festivi 10-18, lu chiuso

Giacomo Martinetti (Firenze 1842-1910), mostra a cura di Mariangela Agliati Ruggia, Pinacoteca Zuest, fino al 25 aprile 2022, ma-ve 9-12 e 14-18, sa do e festivi 10-12 e 14-18, lu chiuso

Antonio Ciseri, Autoritratto del 1855 (coll. privata, foto R. Pellegrini), esposto al Mus. Casorella, Locarno)


Ovunque, Ciseri

Per il bicentenario della nascita di Ciseri, numerose occasioni per (ri)scoprirlo
/ 22.11.2021
di Elena Robert

Riparte dal Locarnese la nostra riscoperta di Antonio Ciseri (Ronco s/Ascona 1821 – Firenze 1891), protagonista della pittura internazionale e ticinese dell’800. L’articolato progetto di ricerca all’origine delle iniziative, mostre e pubblicazioni confluite nel bicentenario della nascita, è stato voluto e avviato dall’Associazione Antonio Ciseri 2021, in stretta sinergia con l’Ufficio beni culturali. Per il pubblico aveva preso avvio in giugno a Ronco nella dimora natale dell’artista, dalle pareti e soffitti affrescati, dove il gusto fiorentino dei tempi è di casa: la piccola preziosa esposizione ivi allestita con il duplice filone storico-artistico-architettonico e genealogico ha fornito le chiavi di lettura per comprendere quanto ci attendeva («Azione», 19.7.21 p. 37 Un’osmosi tra Ronco e Firenze).

Da questo autunno sedi diverse e con periodi di apertura scaglionati offrono al visitatore opportunità di approfondimento: il Masi di Lugano presenta le opere di proprietà della Città (fino 13 feb. 22), il Museo Casorella di Locarno (fino 12 dic.) con il Museo Castello San Materno di Ascona (fino 19 dic.) la ritrattistica con opere a tema religioso e storico, la Pinacoteca Züst di Rancate (fino 25 apr. 22) omaggia l’allievo ticinese Giacomo Martinetti. In parallelo il Cantone suggerisce un ideale percorso conoscitivo di opere dell’artista in edifici civili e religiosi sparsi sul territorio, accompagnato da schede informative realizzate per l’occasione: tra questi a Orselina il Santuario della Madonna del Sasso accoglie del resto il dipinto più famoso di Antonio Ciseri, il Trasporto di Cristo al sepolcro (1864-70) di proprietà della Città di Locarno, mentre il museo dedica all’artista due sale permanenti di opere e bozzetti.

Sebbene radicato e attivo a Firenze dove ha grande successo, Antonio Ciseri mantiene legami professionali e privati intensi con la terra d’origine. L’interesse delle mostre a Locarno e Ascona sta nella preziosa ricostruzione della sfera sociale e familiare dell’artista in Ticino, costituita da personalità politiche, esponenti del partito conservatore e della cultura locale. Vi sono esposte quasi tutte opere di proprietà privata, alcune delle quali per la prima volta, e per lo più ritratti, nei quali l’artista pure eccelle, distinguendosi per la compostezza dei personaggi, la ricerca della somiglianza e la connotazione introspettiva dei volti. Ciseri ne ha dipinti almeno trecento.

Più di una trentina i ritratti reperiti in Ticino, tra i quali spicca quello di Felice Ciantelli del 1875 al San Materno. Dei molti, ancora in mano agli eredi, riferiti alla cerchia intima segnaliamo al Casorella l’atipico ritratto del 1884 della madre anziana Caterina con altri quattro volti di familiari a monocromo, e quello splendido del fratello Vincenzo del 1859, figura determinante di collegamento e sostegno per Ciseri in Ticino.

Casorella presenta, insieme a bozzetti e disegni, anche dipinti a carattere religioso e storico, tra i quali L’Italia risorta (allegoria dell’Italia che si è liberata dalle catene), 1859, della Città di Locarno. La tela Date a Cesare quel che è di Cesare 1861-1863 ci porta al suo committente, il principale di Ciseri in Ticino, Bartolomeo Rusca, pure ritratto, uomo di legge, politico e sindaco di Locarno, committente anche del Trasporto di Cristo al sepolcro.

Fondamentali le due pubblicazioni uscite questo autunno per il bicentenario. Di Antonio Ciseri lo storico Marino Viganò nel suo volume delinea il profilo personale e familiare, avvalendosi di dati inediti, dagli antenati alle diverse diramazioni dell’esteso casato, da quelle più antiche nel XVI secolo fino alle contemporanee. Si sono determinati gli individui noti e non e seguite le tracce dell’inizio della duratura specializzazione di artigiani e artisti imbiancatori, pittori d’ornato, quadraturisti di architetture illusionistiche e paesaggi a Firenze e in Toscana. L’autore restituisce così anche il filo di una tradizione e di un’intera comunità.

La complessa ricognizione è stata condotta in decine di fondi archivistici pubblici e privati tra Cantone Ticino, Lombardia e Toscana. Resterà un pilastro nella valorizzazione dell’operato di Ciseri sul territorio anche il grande lavoro confluito nell’altro volume di saggi, curato dalla storica dell’arte Veronica Provenzale, coordinatrice dell’intero progetto per l’Associazione Antonio Ciseri 2021, al quale hanno collaborato Cantone, Comuni, istituzioni pubbliche e private, operatori culturali. Il reperimento sul territorio del maggior numero di opere possibile del pittore, restaurate per la ricorrenza, fotografate, inventariate e riunite in un unico volume, ha reso possibile per la prima volta la conoscenza dell’ampio patrimonio in ambito pubblico e privato lasciato da Ciseri nella Svizzera italiana, consentendo una nuova valutazione del complesso.