Nuova grafica, nuovo formato, colori decisi come il rosa shocking delle strisce pedonali, il flyer dell’OSI lancia un’importante novità della nuova stagione concertistica 2022/23 e riassume perfettamente lo spirito con il quale l’OSI sperimenta nell’intento di conoscere meglio il pubblico di oggi e di domani. «Piegando le ali dello stampato – ci dice Barbara Widmer, responsabile di produzione e membro di direzione OSI – si crea una connessione tra quello che siamo e quello che cerchiamo, dunque la nostra comunità. La striscia bianca che chiude le due ali del flyer rappresenta invece la musica, l’elemento di connessione che mette in relazione i due mondi: quello dell’OSI con tutto il resto del mondo».
Occhi sul flyer, guardandolo attentamente, in superficie vediamo in trasparenza la campana di un trombone. Sotto si intravvede la gente che cammina in strada. In un primo momento sembrano tutti diretti nella stessa direzione, nello stesso luogo e subito ci viene in mente il concerto. In verità, guardando meglio e piegando il flyer come dice Barbara Widmer, si scopre il vero intento dell’OSI e cioè quello di andare verso il pubblico, di andargli incontro, di intercettarlo uscendo dai luoghi deputati della musica classica.
«Be connected si inserisce in quel filone sperimentale inaugurato con Tracce la scorsa stagione ma si spinge oltre con l’idea di far conoscere l’OSI e di coinvolgere un maggiore numero di persone. Temiamo che in futuro possa esserci un gap nel pubblico per cui i nostri affezionatissimi continueranno a venire ai concerti mentre i più giovani nemmeno ci conosceranno. Vogliamo dunque avvicinare nuovi pubblici, farci conoscere abbattendo i confini che ci separano da loro». In fondo la sfida di attirare e interessare le nuove generazioni riguarda oggi molti ambiti, anche il giornalismo. L’OSI, con lo scopo di ampliare il proprio pubblico ma «senza tradire la sua identità» – sottolinea Barbara Widmer – ha dunque deciso di percorrere strade inedite uscendo dai propri schemi, creando formati inediti che possano incuriosire, nuovi linguaggi con cui parlare al pubblico.
In concreto per la nuova stagione concertistica l’OSI propone cinque appuntamenti, alcuni davvero originali, pensati ad hoc per tipologie di pubblico differenti. Si parte il 3 luglio con il concerto OSI Brass sul Monte Tamaro per festeggiarne la 50esima stagione di attività. Il 10 ottobre, nata in collaborazione con gli studenti, ci sarà una giornata di concerti dell’OSI al Centro professionale Trevano (CPT) e alla Scuola cantonale di commercio Bellinzona (SCC). Non solo giovani, l’OSI ha pensato anche a chi lavora creando due appuntamenti (il 19 ottobre e il 19 aprile) sul mezzogiorno (Lunch with OSI) in cui ascoltare un breve concerto al LAC diretto da Markus Poschner. Un momento informale in cui poter dialogare con i musicisti e scoprire insieme al direttore i segreti che si celano dietro la realizzazione artistica di un concerto. In altre parole l’OSI porta la sua musica e la sua orchestra in montagna, nelle scuole, al LAC in pausa pranzo e, per finire, anche in discoteca. Il 14 marzo l’orchestra suonerà al Vanilla la Terza sinfonia di Čajkovskij.
«Be connected nasce dall’esigenza di sentire la voce del nostro futuro pubblico, sentire cosa si aspetta dall’OSI. I ragazzi, ad esempio, in diverse occasioni ci hanno confidato di provare una certa soggezione verso i musicisti. Vorrebbero sentirli più vicini, vederli senza il frac, sentirli spiegare cosa suonano».
Abbattere questi confini, colmare la non conoscenza e disseminare l’identità dell’OSI è lo scopo per cui nasce il progetto, d’altronde «l’essere umano non ha limiti, se non quelli che si autoimpone» conclude Barbara Widmer.