Si è da poco aggiunto un nuovo tassello al mosaico culturale della città di Lugano: costituita a gennaio di quest’anno, l’Associazione delle Gallerie d’Arte di Lugano (GAL) è una realtà che ha preso vita dalla volontà di operare in sinergia, facendo rete sul territorio al fine di diffondere i contenuti artistici derivati dalle esperienze degli associati. La forza propositiva del neonato sodalizio si è già concretizzata in un evento espositivo che sarà allestito all’Asilo Ciani dal 18 al 21 maggio 2023. Questa mostra d’esordio è dedicata alla scultura contemporanea e ha l’obiettivo di avvicinare un pubblico più ampio al lavoro delle gallerie, rafforzando l’idea che esse non siano luoghi d’élite deputati alla sola attività commerciale, bensì spazi aperti a tutti dediti alla divulgazione artistica e culturale.
Per conoscere meglio l’Associazione e questa prima rassegna luganese abbiamo parlato con Tecla Riva, Presidente di GAL e Direttrice di Kromya Art Gallery di Lugano.
Com’è nata l’idea di costituire l’Associazione delle Gallerie d’Arte di Lugano?
Da tempo molti di noi galleristi sentivano che mancava qualcosa sul territorio. Le gallerie d’arte luganesi hanno un ruolo importante all’interno del circuito artistico della città ma spesso è difficile per loro riuscire a intessere delle collaborazioni. Poiché crediamo molto nel lavoro di squadra e nell’agire compatti, l’Associazione è stata per noi lo strumento attraverso cui raggiungere il nostro obiettivo di interfacciarci in maniera più agevole con i vari attori della scena culturale di Lugano. Al momento le gallerie associate sono otto, a cui si è aggiunta una libreria e casa editrice, tutte realtà che da anni sono attive sul territorio e che hanno deciso di lavorare insieme in un’ottica di condivisione dei propositi. Che abbiamo fatto una cosa buona lo hanno dimostrato i feedback di tutti coloro che sono venuti a conoscenza del nostro progetto: questa collegialità, questa unione d’intenti ha suscitato tanto entusiasmo e tante risposte positive.
Come hanno accolto le istituzioni pubbliche la nascita dell’Associazione?
L’Associazione è nata nel gennaio 2023 e subito dopo la sua costituzione ci siamo messi al lavoro per il nostro primo evento espositivo. Lo abbiamo proposto al Dicastero Cultura della Città di Lugano che lo ha trovato estremamente interessante. La mostra che abbiamo in programma all’Asilo Ciani ha infatti il partenariato della Città di Lugano e il sostegno di Lugano Region. Il nostro rapporto con la città è molto forte e anche la scelta della sede della rassegna è stata fatta in tal senso. L’Asilo Ciani è un luogo storico a cui molti di noi sono legati. È appena stato ristrutturato ed è un vero e proprio gioiello che si presta molto bene a ospitare la nostra esposizione. Un riconoscimento a mio parere importante della validità dell’Associazione è stata anche la sua presenza alla Milano Design Week 2023 da poco conclusasi: per l’appuntamento Lugano Art Parade, che proponeva al pubblico del Fuorisalone l’offerta artistica di Lugano, è stato per noi motivo di orgoglio essere stati inclusi tra le più importanti realtà del settore culturale della città insieme a Sonnenstube, al Museo delle Culture, al LAC, al MASI e alla Fondazione Bally. Come Associazione non saremo attivi solo sul fronte espositivo ma anche su quello della promozione di iniziative di vario genere, come conferenze e pubblicazioni. Quello che ci interessa è sviluppare il concetto di arte in senso ampio, cercando più connessioni possibili anche tra discipline diverse. Per l’inaugurazione della rassegna all’Asilo Ciani, ad esempio, abbiamo coinvolto i giovani del Conservatorio di Lugano.
Come per molti altri settori, anche quello dell’arte è stato colpito duramente dalla pandemia, con la chiusura degli spazi espositivi e con la sospensione degli eventi fieristici. Quali sono state le difficoltà che avete dovuto affrontare? Questo progetto vuole essere un nuovo inizio anche per affrontare meglio e insieme il futuro?
Sicuramente non è stato un periodo facile anche se in Svizzera la pandemia è stata gestita e regolamentata in maniera diversa e meno restrittiva rispetto ad altri Paesi. Se prima il sistema dell’arte era ancorato a schemi che potremmo definire classici, con la pandemia c’è stata un’accelerazione importante verso la comunicazione digitale. Abbiamo dovuto essere duttili, seguire il flusso e adattarci. Abbiamo intensificato la nostra presenza sui social, abbiamo proposto tour virtuali. L’arte però rimane sempre e comunque qualcosa di fisico, qualcosa da guardare, da vivere di persona e questa nostra mostra è un’occasione importante per avvicinarci alla gente.
Le gallerie offrono spesso mostre di qualità che sono aperte a tutti gratuitamente. Eppure la gente fa ancora fatica a considerarle un luogo di cultura, di scambio e di progettazione, uno spazio che favorisce la sperimentazione e la scoperta di nuovi artisti…
C’è sempre un po’ di timore, di paura a entrare in una galleria d’arte. Uno degli obiettivi principali della nostra Associazione è proprio quello di avvicinare un pubblico più ampio a questi spazi. Le gallerie non sono solo attività commerciali ma luoghi dove si fa divulgazione artistica. Vogliamo far conoscere il lavoro dei nostri artisti, promuoverlo, valorizzarlo e sostenerlo. A noi galleristi piace il contatto con il pubblico e siamo sempre molto felici di accogliere persone che ci fanno visita per passione, per studio, per cultura. L’arte fa bene al cuore e alla mente: anche in una galleria, come in un museo, ci si può ritagliare un po’ di tempo per circondarsi di bellezza e creare un momento di intimità con il piacere estetico.
Questa prima mostra dell’associazione vuole far emergere il valore culturale delle vostre proposte. Com’è stata pensata la rassegna?
Siamo arrivati a questa mostra mossi da una sorta di coscienza collettiva. Abbiamo deciso di dedicare la nostra prima rassegna alla scultura perché è una modalità espressiva declinabile in tanti modi e sempre visivamente impattante. Il tridimensionale nell’arte contemporanea ha assunto tante forme diverse e si avvale ormai di una grande varietà di materiali. Il termine scultura si è notevolmente ampliato includendo non solo la statuaria ma anche installazioni, ambienti e così via. La nostra esposizione getta uno sguardo sugli sviluppi dell’arte plastica tra XX e XXI secolo nelle sue più variegate estrinsecazioni.
La mostra raduna artisti contemporanei che hanno lavorato la materia con molta libertà, esplorando nuove modalità espressive o rielaborando tecniche tradizionali. Qual è il percorso che l’esposizione propone?
Abbiamo concepito la mostra come un viaggio dal materiale all’immateriale. L’idea è quella di tracciare un percorso in cui la materia, dapprima esibita in tutta la sua fisicità e concretezza, riesce a raggiungere esiti incorporei. Nella rassegna sono presenti le opere di sedici artisti di respiro internazionale. Incontriamo la leggerezza di Bruno Munari, la solidità di Matteo Pugliese, l’energia di Tony Cragg, la visionarietà di Ronald Ventura, le ricerche formali di Tonatiuh Ambrosetti, gli stimoli spaziali di Luca Frei, l’introspezione di Paolo Scirpa e le sperimentazioni di Luigi Russolo e di John Cage, solo per fare qualche citazione. Questa nostra prima mostra testimonia bene il lavoro delle gallerie e soprattutto l’energia collettiva che l’ha generata. Come Associazione lavoriamo con il territorio e per il territorio, guidati dalla certezza che si possa fiorire solo nella condivisione.