«A partire dal funzionamento delle aree e dei processi neurali coinvolti, si cerca di capire in che modo la pratica musicale possa diventare una risorsa da sfruttare anche nell’apprendimento delle lingue seconde, fornendo indicazioni operative in merito».
Questo molto curioso e stimolante L’italiano lungo le vie della musica: la canzone, miscellanea di studi dedicati al rapporto tra musica leggera e lingua, è diviso in due parti: una rende conto di aspetti genericamente legati alla lingua della canzone italiana, l’altra risponde a un interrogativo che da qualche decennio interessa la scuola: quanto questa stessa canzone possa in un qualche modo entrare a far parte della strumentistica didattica delle lingue, quanto si possa sfruttare la musica leggera nell’insegnamento delle letterature e delle lingue seconde. Molti ricorderanno L’inglese. Lezioni semiserie, dove si racconta la storia di M.M., che decide di imparare quella lingua mettendo insieme tutta la sapienza che gli deriva dalla conoscenza di titoli e testi delle canzoni di Bob Dylan e dei Beatles («ordinando le canzoni che conoscevo mi sono accorto di avere composto un piccolo manuale di conversazione»). «Funziona!», dice Severgnini. Funziona? Forse: certo è che esplorare risorse di questo tipo pare essere operazione potenzialmente fruttuosa.
La prima sezione della raccolta ha titoli che rinviano a Francesco Guccini e al progressive italiano, a De André e al rap. Nei testi dell’età più estetizzante e sinfonica del rock anglosassone, quella dei Genesis, dei King Crimson, degli Emerson, Lake & Palmer, brilla una certa attenzione del pubblico italiano e della sua stampa di riferimento (su tutti il mitico «Ciao 2001») per i testi. Fa effetto per esempio sentire che nelle interviste italiane le varie star di quel periodo manifestassero un certo puntuale disinteresse per la componente testuale. Attenzione ai testi che torna, ovviamente e di converso, quando si parla dell’attuale rap italiano; questo, segnato dalla «passione per ogni sorta di oltranza» ma anche da un onnipresente autobiografismo («io ho fatto questo e ho fatto quello», «vengo da questo posto», «ho conosciuto il tale e il talaltro» ecc.), ha elementi di innovazione assoluta lungo tutte le direttrici strutturali e sociolinguistiche della nostra lingua. Evangelisti eletti di queste ultime sono ormai i rapper di seconda generazione, figli di immigrati di varia provenienza.
La seconda parte di questo libro anche un po’ malinconico (per chi ebbe quella forma di educazione culturale, qualche decennio fa, qualche passo suscita più di uno struggimento) è volta a sondare i modi con i quali canzoni e canzonette posso essere proficuamente messe a frutto nell’insegnamento linguistico. Ben al di là delle analisi in classe delle canzoni di De André e delle citazioni di testi, immagini e autori classici nei cantautori, e ancora dell’apporto diretto di poeti famosi, appaga con decisione il lettore una parte più tecnica e di avanguardia che riguarda l’analisi dei rapporti tra musica, lingua e cervello. Ormai con le neuroimmagini si fa un po’ di tutto; ma sentire (come nel contributo di Valentina Bianchi, che insegna Linguistica e studi cognitivi nell’Università di Siena) che potrebbe esistere «una regione cerebrale in cui si riscontra una sovrapposizione di aree neurali e processi sintattici implicati nell’elaborazione linguistica e musicale» riconcilia un po’ con il buon Beppe Severgnini e con le sue tesi apparentemente scanzonate, e dà un’opportunità in più all’insegnamento delle lingue. Ai genitori ormai assuefatti all’iconografia che vede gli adolescenti di casa stesi tra il disordine di impenetrabili camerette, con suoni tanto smorzati quanto disordinati provenienti dalle cuffiette, resta, chiuso questo libro, una timida seppur piena di sospetti speranza che tutto quel rumore possa – chissà? – servire a qualcosa.
Bibliografia
Lorenzo Coveri e Pierangela Diadori, L’italiano lungo le vie della musica: la canzone, Firenze, Franco Cesati Editore, 2020.
Linguistica musicale
Una notevole raccolta di saggi dedicata al rapporto tra musica e lingua e tra musica e insegnamento linguistico; tra canzonette e neuroimmagini
/ 04.01.2021
di Stefano Vassere
di Stefano Vassere