Lingua e natura

Editoria - Le avanguardie della linguistica moderna in un libro dello psicolinguista Luca Cilibrasi
/ 17.08.2020
di Stefano Vassere

«Gli studenti di linguistica scherzano spesso sul fatto che ai pranzi di Natale nessuno dei parenti sappia esattamente cosa stiano facendo della loro vita. Quando si dice a qualcuno che si studia linguistica, la domanda che in genere viene rivolta è: ‘ah, sì, e quali lingue studi?».

Ci sono settori della linguistica che, per loro impostazione storica o forse per pigrizia dei propri cultori, risultano immobili da decenni, accomodati su qualche lodevole alloro e però restie a qualsiasi esplorazione che ne svecchi in un qualche modo strumenti e risultanze. Uno di questi è certamente quello della dialettologia, statica e poco propensa a esplorazioni e avanguardie. Altre discipline paiono per contro volare incessantemente verso nuove frontiere, stabilendo con regolarità nuovi limiti e concordando punti di incontro con le scienze più avanzate. È il caso della psicolinguistica e dell’arcipelago di direzioni di studio che si è soliti aggregare attorno alle scienze cognitive: antropologia, studio dei sistemi comunicativi, linguaggio degli animali, acquisizione e apprendimento delle lingue, molto altro.

Una bella dimostrazione delle virtuose inquietudini di questo segmento degli studi sul linguaggio ci è dato da questo Sulla natura del linguaggio. Un’analisi interdisciplinare, dello psicolinguista italiano Luca Cilibrasi. Il libro ha un inizio con parecchi botti; a partire da una iniziale scansione delle tappe fondamentali della disciplina: dall’inventore della linguistica moderna Ferdinand de Saussure al circolo di Praga negli anni Venti, dall’irruzione devastante di Noam Chomsky alla semantica degli anni Settanta; fino all’approdo, una ventina di anni fa, all’analisi del funzionamento linguistico del cervello con le neuroimmagini generate da tomografie e risonanze magnetiche. Il resto è una rassegna anche molto divertente condotta attorno ai (pochi) temi-crocevia della materia: l’origine storica delle lingue e mentale della facoltà del linguaggio, i rapporti tra lingua e pensiero, la classificazione e la comparazione delle lingue. Sono urgenze che, come dice Giorgio Graffi in un recente bel libro sull’evoluzione storica della linguistica, non sono cambiate nei secoli se non nel modo di affrontarle.

L’incontro con medicina, psicologia, neurologia ecc. genera – bisogna proprio dirlo – occasioni di ragionamento anche qua e là spassose. La rassegna è prevedibilmente infinita ma, pescando un po’ a caso nel mare di curiosità, si può pensare per esempio agli esperimenti sulla lingua madre condotti sui neonati. Si fa così: si prende un «particolare succhiotto elettrico» che permette ai piccolini di manifestare loro preferenze di fronte a stimoli linguistici nella lingua sentita precocemente nel ventre della mamma o sentendo brani in altre lingue. E si vede, perché lo si può misurare, che il bambino sa già quale lingua preferisce. E ancora vale la pena di leggere il capitolo dedicato ai rapporti tra lingua e musica, dove si cerca di dare una spiegazione alle teorie apparentemente ascientifiche secondo le quali alcune lingue (e ovviamente l’italiano) sarebbero più musicali di altre (tipo l’inglese). Il procedere dell’analisi di Cilibrasi è molto simile a certa saggistica anglosassone sul tema; il profitto per il lettore è fuori discussione.

Il libro ha infine anche un suo carattere instant, o almeno up to date. Al livello delle premesse, ci racconta Cilibrasi di qualche vantaggio generato dal recente lockdown pandemico (giustamente questo tipo di linguistica non va troppo per il sottile sugli anglicismi), almeno nella possibilità di beneficiare di un deciso privilegiato accesso agli informanti linguistici. Grazie alle tecnologie di comunicazione, i soggetti sono distanti tra di loro, «si trovano in una condizione più naturale, e quindi la misura del processamento linguistico che otteniamo è più realistica».

Bibliografia
Luca Cilibrasi, Sulla natura del linguaggio. Un’analisi interdisciplinare, Catania, Malcor D’ editore, 2020.