La vita che scorre inesorabile

Proponiamo una nuova poesia del ticinese Valerio Abbondio, tradotta in inglese e illustrata dal discendente Marco Abbondio
/ 11.10.2021
di Marco Abbondio

Continua anche questa settimana il viaggio di «Azione» alla scoperta di alcuni dei versi più suggestivi di Valerio Abbondio (la prima puntata è apparsa sul numero 40, pagina 42).

Valerio Abbondio nasce ad Ascona il 26 febbraio 1891. Dopo gli studi al Papio e la scelta di imboccare la via del seminario, ritorna sui suoi passi, decidendo di studiare letteratura e lingua francesi, dapprima a Friborgo e poi a Milano. Abbondio è attivo per molti anni come insegnante di francese al Liceo di Lugano, mentre in parallelo porta avanti la propria produzione poetica. Muore nel 1958 a Mendrisio, dopo essere stato assistito a lungo dal fratello Fiorenzo, anch’egli attivo artisticamente come scultore (ricordiamo la «sua» Helvetia del Touring di Chiasso, oggi Mövenpick).

Per molti anni Valerio Abbondio ha fatto parte degli autori ticinesi che venivano letti e studiati nelle scuole del Cantone. Da qualche tempo egli è però inesorabilmente scivolato nel dimenticatoio, motivo per cui Marco Abbondio ha deciso di dargli nuova linfa grazie alla traduzione di alcune poesie in inglese (coadiuvato in questo da un ex professore di inglese dell’Università di Zurigo) e alla realizzazione di una serie di disegni che cercano di ricreare lo spirito dei versi di Abbondio.

LUCE CRUDA
Rimestando il caffé, guardo la mano
Mai non m’apparve così frusta: gonfie
le vene pallide, entro una minuta
rete di rughe. Invecchi, amico mio.
E non ti giova, scrutando la palma,
cercar la linea della lunga vita

RAW LIGHT
Stirring the coffee, I look at my hand.
Never have I seen it so battered, bulging
veins and pale, within a tiny
web of wrinkles. You are getting old, my friend.
And it doesn’t help, gazing at the palm,
to seek the line of long life.

(da Il mio sentiero, 1936)