In una chiacchierata-intervista avuta con lui qualche anno fa, il critico cinematografico Fabio Fumagalli (da giovane, e ancora oggi, grande cultore e appassionato di jazz) ci raccontava dell’importanza che aveva avuto la radio nella sua «educazione» jazzistica. «Nei primi anni 50, grazie alla radio si poteva ascoltare una trasmissione di jazz direttamente da un’emittente americana, Voice of America. I programmi si beccavano sulle onde corte e andavano in onda tardi alla sera. Per vari anni è stata l’unica occasione per aggiornarsi sul jazz che si ascoltava a Londra o a New York».
Il rapporto tra jazz e radio in effetti è connaturato, si può dire sia alla storia di questo genere musicale sia a quello del medium radiofonico stesso. La situazione di ascolto radiofonico, in pieno relax e senza distrazioni, è a volte quasi più favorevole di quello nei teatri; in molti casi poi se l’evento è trasmesso in diretta è anche altrettanto emozionante.Oggi, nell’epoca della reclusione involontaria a cui ci dobbiamo sottoporre, la vecchia modalità «jazz alla radio» può fornire spunti di interesse e di scoperta, complici le varie decine di App scaricabili sui nostri smarphone (e senza considerare i servizi para-radiofonici offerti ad esempio da iTunes o da Spotify).
Come sempre, la cosa divertente da considerare è che il Ticino può ritenersi, anche in questo settore del «jazzismo militante», un luogo fuori dal comune. Sono ben quattro, infatti le radio che trasmettono jazz durante il giorno, considerando tra esse naturalmente anche Rete Due RSI, che è da decenni attenta a questo settore. L’altra emittente «istituzionale» ma completamente monotematica è Radio Swiss Jazz, destinata a coprire con una programmazione fiume durante la giornata i gusti degli appassionati. Più recenti ma altrettanto vitali sono Jazzascona Webradio e Jazzgumbo Radio, entrambe con una linea musicale vivace e da intrattenimento. Scaricare, per credere.