Dove e quando
Per maggiori informazioni: www.osi.swiss


La Svizzera come fonte d’ispirazione

È stato presentato il nuovo programma dell’OSI
/ 14.06.2021
di Enrico Parola

Dieci concerti al LAC e quattro all’Auditorio Stelio Molo, un ciclo Ciajkovskij a coronare il predominio dei russi Rachmaninov, Stravinskij, Prokof’ev e Shostakovich: sono i numeri e i nomi che declinano lo spirito con cui il nuovo Direttore artistico-amministrativo Christian Weidmann ha pensato la stagione 2021-22 dell’Orchestra della Svizzera Italiana. «L’OSI è la mia orchestra del futuro, è l’orchestra di tutti ed è l’ambasciatrice culturale della Svizzera Italiana» ha dichiarato orgogliosamente presentando il nuovo cartellone.

Concetti illustrati partendo da una provocazione: l’affermazione «il momento non potrebbe essere più propizio», riferita al periodo segnato dalla pandemia, suona provocatoria; ma proprio «l’anno appena passato ci ha confermato quanto sia importante l’OSI per la regione in cui vive: grazie allo streaming i nostri concerti sono stati visti da più persone di quante ne sarebbero mai riuscite a entrare al LAC, anche se sappiamo quanto manchi al pubblico la musica dal vivo; e ha confermato come la musica non sia mero intrattenimento, ma una fonte d’ispirazione per la vita quotidiana, un luogo di cura per l’anima. Per questo vogliamo espanderci oltre i confini del nostro meraviglioso LAC, naturalmente senza staccarcene: suonando in altre città, ma anche portando la nostra musica in luoghi dove si possa incontrare un altro pubblico, come nelle aule scolastiche e nelle discoteche».

Sei dei dieci concerti in calendario al LAC da settembre vedranno impegnato il direttore musicale Markus Poschner. Se l’appuntamento del 21 ottobre è dedicato alla versione più sinfonica e parossistica della danza con La Valse di Ravel e le Sacre du printemps di Stravinskij, e quello conclusivo del 28 aprile ai due grandi amici Brahms (Concerto per pianoforte in re minore, solista Francesco Piemontesi) e Schumann (Seconda sinfonia), negli altri quattro Poschner svilupperà Tracce, ciclo incentrato su Cajkovskij, con le sinfonie n. 1, 5 e 6, il Concerto per violino (solista Christian Tetzlaff) e il Manfred.

«Ciajkovskij soggiornò a lungo in Svizzera e vi scrisse alcune delle sue opere più importanti, ispirato da questa regione unica al mondo. A Interlaken compose la celebre fantasia-ouverture Romeo e Giulietta, mentre nella Villa Richelieu a Clarens, sul lago di Ginevra, il Concerto per violino; la Serenata per archi vide la luce a Ginevra, e sempre in Svizzera iniziò a lavorare all’Onegin. Furono i panorami delle montagne elvetiche a impressionarlo così profondamente da spingerlo a ripercorrere le tracce di Lord Byron, il cui poema in tre atti Manfred gli ispirò l’omonima sinfonia che suoneremo il 31 marzo».

Come nel pluripremiato Rileggendo Brahms, anche con Ciajkovskij Poschner vuole «sgomberare il campo da vecchi malintesi e false tradizioni, per aprire uno sguardo nuovo e fresco su questi capolavori che negli ultimi 25 anni ho diretto spesso e dappertutto, riflettendovi e ponendomi interrogativi sempre nuovi anche partendo da testimonianze coeve e personali: Ciajkovskij era perennemente insoddisfatto, continuava a rimettere mano alle partiture per migliorarle e modificarle; valutava le sue composizioni nei modi più disparati, a seconda delle condizioni di spirito e più in generale di vita in cui si trovava, andando dall’entusiasmo più sfrenato al rifiuto più autodistruttivo».

Tra gli altri concerti, da non perdere i due diretti da Krzysztof Urbański: accanto a Rachmaninov e Shostakovich squilla la colonna sonora di Star Wars.