La prima esperienza digitale

Dal 5 al 15 agosto si terrà l’edizione più anomala della storia, ce la racconta Simona Gamba
/ 03.08.2020
di Sara Rossi Guidicelli

La tendenza a diventare più digitali c’era già, ma quest’anno, in primavera, nel momento di incertezza dettata dal Covid-19, il Locarno Film Festival ha dovuto fare un passo avanti: il suo cuore è diventato digitale.

A spiegarci le differenze tra un festival fisico e un festival in gran parte sul web è Simona Gamba, vicedirettrice operativa e responsabile della comunicazione: «Sono eventi molto diversi, non si possono paragonare. Fino a oggi, ogni anno il Festival si è svolto così: le persone arrivano a Locarno, prendono un catalogo, si muovono, per strada incontrano persone, vedono film nelle sale e in Piazza Grande, ricevono molte informazioni visive. Appena sarà possibile vogliamo tornare a questa modalità, vogliamo tornare alle sale cinematografiche e al festival come momento culturale di condivisione. Quest’anno però abbiamo vissuto un’emergenza sanitaria e allora abbiamo fatto di necessità virtù. Abbiamo dunque costruito un’esperienza di festival digitale che deve dialogare con molte nuove esigenze e con pubblici diversi e distanti».

Quest’anno, infatti, pur rimanendo anche fisicamente presenti, se ne è mutata l’essenza; non è più solo la gente che va al Festival, ma anche il Festival va dalla gente. Potenzialmente il pubblico sarà ovunque, in ogni paese, e potrebbe essere molto più vasto: anche chi non potrà spostarsi a Locarno in agosto quest’anno potrà vivere il pardo gratuitamente da casa propria o da dove vorrà. Anche se non tutti i film potranno essere visualizzati anche all’estero per questioni di diritti, molto sarà accessibile in ogni angolo del mondo.

E quali cambiamenti comporta questa trasposizione? Moltissimi. Si modifica il modo di comunicare, perché non è la stessa cosa preparare un catalogo da stampare o una presentazione dell’offerta sullo schermo. Cambia la tecnologia utilizzata, che è stata potenziata: alla squadra del Festival si sono aggiunte nuove figure con competenze digitali, è stato rinforzato il team editoriale digitale ed è aumentato il numero di webmaster. Cambia il modo di proporre l’esplorazione del mondo del Cinema, perché bisogna avvicinarsi a più pubblici, non solo a quello dei festivalieri che ogni anno vengono a Locarno. Cambia l’assetto del settore Image and Sound, le cui responsabili Patricia Boillat e Elena Gugliuzza oltre che con le proiezioni fisiche sono anche alle prese con la gestione di webinar live, piattaforme di streaming di Video on Demand, e conversazioni in diretta con registi dall’altra parte del mondo.

E poi l’offerta: qualcosa resta simile, qualcos’altro invece si aggiunge o va a cadere. Tre sale saranno attive a Locarno dal 5 al 15 agosto dove si potranno vedere film e cortometraggi (Concorso Pardi di Domani, 10 dei 20 lungometraggi di «Un viaggio nella storia del Festival», 10 lungometraggi che ripercorrono la storia della sezione Open Doors chiamata «Through the Open Doors», i Secret Screenings, ovvero proiezioni a sorpresa scelte dalla direttrice artistica Lili Hinstin dove il pubblico conosce solo l’orario di proiezione ma non i titoli); in Piazza Grande si potranno rivivere momenti che hanno segnato la storia della Piazza, attraverso la lente dei fotografi che da anni seguono e documentano la manifestazione.

«Online ci sono contenuti sia per i grandi che per i bambini; la sezione Pardi di Domani proporrà nuovi cortometraggi anche sul web, e anche la selezione di Open Doors viene mantenuta. Verrà proposto anche un viaggio nella storia del Festival con 20 lungometraggi scelti da registi selezionati per l’iniziativa “The Films After Tomorrow”», illustra Simona Gamba. «Il Concorso internazionale e gli altri concorsi (Concorso Cineasti del presente, Moving Ahead), infatti, non hanno potuto essere preparati; abbiamo preferito tutelare i registi e i loro film – ai quali non avremmo potuto offrire le condizioni ottimali che invece offre un Festival, con la sua presenza di stampa, di professionisti e di pubblico. E così abbiamo lanciato, su iniziativa della direttrice e del comitato artistico, l’iniziativa «The Films After Tomorrow», che pone l’attenzione su film sospesi, non finiti perché hanno dovuto fare una pausa nella loro produzione a causa del Covid-19. Ai progetti giudicati migliori verranno riconosciuti diversi premi finanziari, un aiuto in più per realizzarsi».

Tra lo staff è in corso un grosso lavoro di catalogazione e messa online degli archivi; al pubblico digitale sarà proposto un interessante viaggio attraverso 73 anni di storia e storie del Cinema. Per questioni di diritti purtroppo non si possono pubblicare sul web i film passati a Locarno in questi tre quarti di secolo, ma saranno resi disponibili gli incontri con gli autori, gli attori e i professionisti del Cinema (Conversations, Masterclasses e così via), così come saranno creati contenuti editoriali nuovi per raccontare il Festival non solo nei prossimi giorni, ma durante tutto l’arco dell’anno.

L’offerta didattica sarà trasposta online, modificando però il suo modo di essere: i bambini potranno imparare a fare film in stop motion sul computer con Claude Barras (regista di Ma vie de Courgette) e molti altri animatori. Per i più grandi l’attesa Academy non si ferma, e ci saranno Masterclasses che saranno curate e gestite dalla Locarno Academy sul sito del Festival. Oltre a guardare e commentare film, i ragazzi avranno la possibilità di conoscere critici, registi e di avvicinarsi ai meccanismi dell’industria cinematografica, anche quest’anno.

Già, l’industria. Le proiezioni e gli incontri, a Locarno, servono anche per fare contatto tra i professionisti del Cinema, affinché il Cinema indipendente possa continuare a esistere. «Questa è una parte difficile da sviluppare senza la presenza fisica delle persone», commenta Simona Gamba. «È quindi molto importante ripristinare al più presto i momenti di incontro e confronto dei professionisti che avvengono ogni anno a Locarno».
La rivoluzione digitale di quest’anno, tuttavia, sembra essere l’inizio di un grande capitolo di quello che in futuro potrebbe essere una parte di Locarno Film Festival; alcuni progetti sviluppati a causa del Coronavirus saranno infatti probabilmente mantenuti in aggiunta al festival come lo conosciamo. Aggiungendo quindi a un pubblico internazionale presente a Locarno anche un pubblico molto più vasto e più internazionale ancora, seduto e partecipe dal salotto di casa.