La memoria che affonda nelle radici del cuore

In scena - A Lugano l’ultima produzione di Cristina Castrillo, omaggio ai 40 anni del Teatro delle Radici, e il recitare «corporeo» di Veronica Gonzales al Festival delle marionette
/ 09.11.2020
di Giorgio Thoeni

«Loro non sono dietro di me, sono dentro di me». Cristina Castrillo dice dei suoi attori. Lo fa in un breve, emblematico intervento che sigla il termine di re-cordari, lo spettacolo che ha debuttato allo Studio Foce e che segna i quarant’anni del Teatro delle Radici. È il segno teatrale di un’avventura in cui ad essere protagonisti sono proprio loro, gli attori che hanno partecipato alla nascita, allo sviluppo, alla crescita e l’affermazione di una storia avvincente, intensa, intima e profonda, costruita lungo un percorso di formazione e attorno a una serie di spettacoli teatrali scritti sulla memoria collettiva e di ognuno, su impegnative e tormentate ricerche individuali e intense passioni corali. re-cordari è tutto ciò, una raccolta di pagine in cui la nostalgia è memoria, dove il racconto di ogni attore si costruisce con simboli, parole, canzoni, danze, confessioni, tracciati a matita e fruscio di batter d’ali… re-cordari non è solo uno spettacolo, è molto di più. È narrato con la semplicità e l’immediatezza di sempre, ci parla del lavoro instancabile di Cristina ma soprattutto di un teatro di emozioni, di ricordi, di accesa umanità.

La stessa che nasce dalle tavole precarie di un teatro forte e fragile al contempo, specchio di una riconoscenza spesso avara che riesce a nutrirsi di briciole, poche, le migliori, quelle che sono il nutrimento dell’anima e che sostengono l’arte, permettendo alla scena indipendente di sopravvivere, di alimentare idee e creatività con l’entusiasmo di gioie condivise, scritte sulla pelle come cicatrici. Novanta minuti da incastonare. Con Cristina Castrillo hanno raccolto gli applausi sinceri del pubblico i dieci attori in scena, protagonisti di sé stessi, impronta di tanta parte di una bella epopea: Giovanna Banfi-Sabbatini, Andrea Fardella, Bruna Gusberti, Ornella Maspoli, Monica Muraca, Massimo Palo, Fulvia Romeo, Nunzia Tirelli, Carlo Verre, Chiara Vighetto e Irene Zicchinelli.

Teatro di figura, una gioia per grandi e piccini

Uno spettacolo fatto coi piedi …ma non è un giudizio di valore. È il teatro animato dai piedi proposto dall’artista argentina Veronica Gonzales, ospite della 38esima edizione del Festival Internazionale delle Marionette di Michel Poletti con Lucia Bassetti che si è appena concluso al Teatro Foce di Lugano. Allieva e degna erede di Laura Kibel, la Gonzales ha creato un’originale antologia di piccole storie per cui, utilizzando gambe e braccia, mani e piedi, raddoppia le possibilità di dar vita con freschezza e energia ai suoi personaggi. Il ballo dei piedi è uno spettacolo di brevi sketch, piccole drammaturgie sonore piene di poesia e divertimento uscite dalle valigie colorate schierate sul palco. Un cuoco specializzato nella pizza Margherita, un omino-ginocchio che vuole fare un picnic, un Arlecchino innamorato accanto a icone di favole senza età come il pirata e la sirena, il mago e il drago, il ladro e il poliziotto, il mendicante con il cane alla ricerca di elemosine, il diavolo e il soldato con un messaggio pacifista fino al coro di caballeros messicani con tanto di sombrero. Alla Gonzales basta poco ma quel poco va amministrato con bravura per trasformare ginocchia e piedi con naso, baffi o barba e copricapo per conquistare la fantasia. Per la gioia e la sorpresa di grandi e piccini: pochi per la verità ma sufficienti per premiare l’artista e soprattutto un Festival che caparbiamente è riuscito a onorare anche quest’anno il suo impegno culturale schierando dieci spettacoli, un atelier e finalmente poter mostrare al pubblico il Museo delle Marionette.

Per terminare vogliamo ricordare la figura di Gigliola Sarzi scomparsa all’età di 89 anni. Sorella minore di Otello e Lucia, attrice, costumista e partigiana, è stata fra i fondatori del Teatro delle Briciole di Parma. Era considerata fra gli ultimi testimoni della grande tradizione italiana del Teatro di Figura.