Il Ticino e la Collina d’Oro, dove l’artista Gunter Böhmer sceglie di vivere fino alla morte, ricorrono sovente nelle sue opere, segno del profondo legame con il territorio e l’ambiente. Sensibile, riflessivo, conduce una vita riservata, dedita al disegno. Lo contraddistinguono un talento non comune e una inesauribile ricerca nel tradurre su carta impressioni che vanno oltre la figurazione per attraversare l’invisibile, fino a coglierne l’interiorità e l’essenza. La straordinaria qualità del suo lavoro lo porta alla notorietà e il suo lascito artistico finisce per trovar casa in diverse città tedesche. Se una parte cospicua e interessante della sua opera ha potuto rimanere da noi lo si deve alla compagna di vita Ursula Bächler (San Gallo 1921 – Montagnola 1995), artista del tessile, conosciuta proprio a Montagnola, che alla morte del marito si attiva per un progetto di conservazione del suo lavoro. Con il consenso degli eredi, il sostegno dell’autorità comunale e l’impegno di operatori culturali, il 23 ottobre 1996 viene costituita la Fondazione Ursula e Gunter Böhmer e si gettano le fondamenta della valorizzazione del lascito artistico. Le opere che ne fanno parte offrono uno spaccato antologico dell’intera produzione, espressasi nel disegno, nell’illustrazione e progettazione di libri, nella grafica e nella pittura. Sono alcune migliaia, la maggior parte delle quali su carta, tra cui schizzi preparatori e disegni per i 200 volumi da lui illustrati, 250 olii su tela, scritti autobiografici, saggi, lettere, oltre ai libri della sua biblioteca. Impressiona l’ampiezza dell’archivio che si stima annoveri fino a diecimila documenti.
Innamorato dell’opera di Hermann Hesse, Gunter Böhmer appena ventunenne arriva a Montagnola nel 1933 per conoscerlo, invitato dallo scrittore. L’intenso sodalizio artistico e l’amicizia che si svilupperanno con il futuro Premio Nobel della letteratura e con l’artista tedesco Hans Purrmann, fino agli anni Sessanta, si rivelerà di fondamentale importanza per il più giovane Böhmer, che avrà un mentore prezioso anche nell’editore e stampatore tedesco Hans Mardersteig, fondatore a Montagnola dell’Officina Bodoni (1922-1927). Nell’atmosfera dell’allora rurale Collina d’Oro, di un intimo e stimolante ambiente intellettuale e della romantica Casa Camuzzi di Montagnola dove vive e ha il suo atelier, Böhmer affina la sua ricerca artistica diventando un eccelso illustratore di libri dei maggiori autori della letteratura internazionale, tra cui Hesse. Non a caso a Calw, città natale dello scrittore tedesco, ha sede la Fondazione Gunter Böhmer Calw, costituita da Ursula nel 1993, quando opere del marito erano già in mostra permanente nella Galleria della città dal 1987. Dotata di oltre ventimila opere è considerata la più importante collezione di disegni dell’artista, nata da un nucleo di disegni donata da Böhmer alla Città nel 1977.
Le due fondazioni Böhmer di Collina d’Oro e di Calw sono unite da intenti e collaborazioni per valorizzare e far conoscere ad un pubblico sempre più ampio, oltre che ai ricercatori, l’intera produzione dell’artista, non solo quella dell’illustrazione libraria. La mostra più recente, dell’autunno del 2019, ha portato per la prima volta in Italia e con successo a Parma, l’opera creativa degli ultimi anni. Negli anni precedenti erano state promosse due esposizioni, a Gentilino nel 2001 e a Montagnola nel 2011, pure corredate dai rispettivi cataloghi. Da qualche mese gli scambi tra l’istituzione ticinese e quella tedesca si sono intensificati e si prospettano in futuro relazioni più strette. La catalogazione essenziale delle opere c’è da tempo in Ticino. Recentemente è stato avviato l’importante progetto di digitalizzazione dell’archivio: con la schedatura aggiornata e trasversale, completa di riferimenti bibliografici, letterali, artistici e personali si aprono prospettive nuove e stimolanti per il Fondo Böhmer. Dal 2020 se ne occupa la curatrice Anna Rimoldi, storica dell’arte e mediatrice culturale: «È un passo indispensabile, anche se lungo e impegnativo da realizzare, per favorire la ricerca. Contribuirà a promuovere la conoscenza tematica ragionata delle opere in archivio, facendo dialogare tra loro i lavori dell’artista, le pubblicazioni, i documenti, i carteggi. La condivisione dell’ampio patrimonio sarà più facile man mano che sarà pubblicato online, diventando fruibile per tutti sul nuovo sito web www.fondazioneboehmer.ch, oggetto di profonda revisione. In un secondo tempo si procederà allo studio e alla traduzione dei documenti che sono perlopiù in lingua tedesca».
Letizia Schubiger-Serandrei, membro della Fondazione Böhmer e storica dell’arte, riconosce che «nei primi venticinque anni di attività la fondazione ha fatto molto per promuovere la figura di Gunter Böhmer. Ora si stanno affinando preziosi strumenti di lavoro per dar nuova vita al fondo, conquistare una maggiore visibilità e tramandare l’operato di questo grande artista illustratore, e non solo, alle generazioni future.».
Per iniziativa del Municipio di Collina d’Oro si stanno inventariando i lasciti artistici ivi conservati, tra i quali quello di Fritz Huf, Maria Theresia Holzleitner, Agostino e Arnoldo Camuzzi, Pasquale Lucchini, in tutto alcune migliaia di opere. Un’altra novità riguarda la decisione del Consiglio comunale di dedicare una casa dell’arte a queste collezioni artistiche affinché possano essere accolte sotto uno stesso tetto, archiviate correttamente, rese fruibili e valorizzate: il relativo credito di progettazione è stato proprio di recente stanziato dal Legislativo.