Dove e quando
Belle Époque. I laghi prealpini nei manifesti della Biblioteca nazionale svizzera, Museo delle dogane svizzero (Cantine di Gandria), ma-do 12.00-16.00, lunedì chiuso, fino al 18 ottobre 2020. www.museodogane.ch


La Belle Époque in riva al lago

Mostre – Il Museo delle dogane ospita i manifesti della Biblioteca nazionale svizzera
/ 13.07.2020
di Ada Cattaneo

Il 22 maggio 1882 il primo treno, in viaggio da Lucerna a Milano, attraversa la nuova galleria del Gottardo e, da qui per i successivi vent’anni, il Ticino diventa un grande cantiere dedicato alla realizzazione dei più lussuosi alberghi, affiancati da parchi ricchi di vegetazione subtropicale, e delle più avveniristiche vie di comunicazione, per accogliere al meglio la più coltivata borghesia europea che aveva appena scoperto le gioie del turismo. I laghi insubrici costituivano una delle mete predilette dagli stranieri, poiché coniugavano condizioni climatiche favorevoli, nuove strutture ricettive e, rispetto ai laghi più a nord, un tono mediterraneo che li rendeva piacevolmente esotici. A questa prima ondata si andò ad aggiungere il turismo sanatoriale, un altro interessante capitolo che ha lasciato sul territorio ticinese architetture come quelle del Monte Verità, di Cademario e di Piotta.

Fino al 18 ottobre è possibile visitare, presso il Museo delle dogane svizzero alle cantine di Gandria, una selezione di manifesti dedicati al turismo lacustre durante la Belle Époque, realizzati fra gli anni ottanta dell’Ottocento e lo scoppio del primo conflitto mondiale. La curatela della mostra è ad opera di Lorenzo Sganzini. 

I manifesti esposti raccontano Ceresio, Verbano e Lario in un’unica regione, presentata in un pastiche di elementi, che attingono ai cliché di mete ben più famose, fra Venezia e Napoli, Lucerna e le Alpi. D’altronde i manifesti erano destinati a richiamare visitatori raffinati dalle grandi metropoli europee, dove verosimilmente ben poco si sapeva del Ticino e degli «indigeni», rappresentati come simpatici contadini dai piedi scalzi, intenti a raccogliere frutta o a bagnarsi nelle acque del lago. Sempre interessante osservarsi attraverso lo sguardo altrui… Ma in realtà l’arrivo a Lugano avrebbe riservato numerose attrazioni adatte ai raffinati ospiti, dalle gite in piroscafo ai concerti della Filarmonica di Lugano, dalle lussuose botteghe del centro agli spettacoli teatrali o, per i più fortunati, esclusivi ricevimenti in dimore private ricche di arte e cultura internazionale.