John Lennon, The Ultimate Collection


John Lennon goes solo

Il 50mo anniversario dell’esordio solista di John Lennon dona ai fan un immancabile cofanetto celebrativo – e la chance di riapprezzare un capolavoro dimenticato
/ 19.04.2021
di Benedicta Froelich

Come qualsiasi appassionato di musica angloamericana può confermare, lo scioglimento dei Beatles – avvenuto improvvisamente nel 1970, dopo mesi di costanti tensioni all’interno della leggendaria band – può a tutt’oggi considerarsi come uno degli eventi più drammatici mai verificatisi sulla scena rock mondiale: un vero terremoto, che ha rischiato di travolgere le personalità e i destini individuali degli artisti coinvolti.

Forse anche per questo, la carriera solista di John Lennon, cruciale metà del leggendario team di compositori Lennon & McCartney, non è mai stata davvero apprezzata nella sua totalità – se si escludono, naturalmente, l’immenso tormentone Imagine e alcuni exploit di successo come la canzone di Natale Happy Xmas (War is Over); ma parte della diffidenza del grande pubblico risiede anche nell’insistenza di John nel voler a tutti i costi coinvolgere l’invadente (e ben poco amata) consorte Yoko Ono in ogni sforzo artistico, al punto che perfino piccoli capolavori quali i suoi ultimi album (Double Fantasy, pubblicato poco prima della morte, nel 1980, e il suo seguito postumo, Milk and Honey) vengono purtroppo rovinati dalla presenza di intere tracce dedicate agli imbarazzanti vocalizzi dell’onnipresente Yoko.

Per fortuna, però, tale disgrazia non si è abbattuta sull’album protagonista di quest’attesissima ristampa: un «deluxe box set» dall’allusivo titolo di The Ultimate Collection, che celebra il recente cinquantenario dell’esordio solista di John, pubblicato pochi mesi dopo la fine dell’avventura beatlesiana; e sebbene il titolo stesso del disco (John Lennon/Plastic Ono Band) desse a intendere come, chiuso il capitolo «Fab Four», Lennon desiderasse la sola presenza della moglie come suo unico referente (sia in termini personali che, ahimé, artistici), quest’album vede la coppia trattenersi dall’esagerare in pretese megalomaniche, limitandosi a mettere insieme una band personale (la Plastic Ono Band, appunto) allo scopo di accompagnare i propri sforzi.

Così, il disco contiene alcuni tra i maggiori capolavori firmati da Lennon – il quale sembra qui godere dell’elettrizzante senso di libertà che la defezione dai Beatles gli aveva appena donato, e avvertire un incredibile entusiasmo creativo. E l’intento di questo cofanetto (comprendente ben 6 tra CD di outtakes, differenti mix stereo, jam session e demo, più due dischi in formato Blu-Ray Audio), sembra proprio quello di enfatizzare come non solo John Lennon/Plastic Ono Band abbia «mostrato la strada» a legioni di cantautori a venire, ma rimanga inoltre l’opera più rivelatoria dei sentimenti e pensieri dell’artista (e, soprattutto, del suo tormento esistenziale): non per niente, l’album si apre con Mother, straziante psicodramma musicale incentrato sulla disperazione per la latitanza della madre Julia.

Di fatto, la tracklist include molti classici assoluti, quali la nichilista (eppure delicata) ballata God e il rabbioso e intenso Working Class Hero – brani di spessore, in linea con la nuova filosofia abbracciata da un coraggioso Lennon, il quale, con rara sincerità e integrità artistiche, affrontava qui l’autobiografia vera e propria: basti pensare alla destabilizzante traccia finale Cold Turkey, cronaca di una crisi d’astinenza da eroina sperimentata nella vita reale da John e Yoko. Senza però dimenticare brani più ottimisti e «vitali» quali l’acustica Love, o il corale inno rock Instant Karma! (We All Shine On), aggiunto in coda alla ristampa.

Naturalmente, la versione dell’album contenuta nel box set è stata integralmente rimasterizzata tramite l’uso di nuovi transfer in alta risoluzione (192kHz/24bit) tratti dagli originali nastri multitraccia; il suono in qualità 5.1 Surround e Dolby Atmos permette così di apprezzare più che mai l’apporto del geniale ingegnere del suono Phil Spector, nonché il contributo dei musicisti della Plastic Ono Band, composta da ospiti di riguardo quali il maestoso Eric Clapton, il tastierista Billy Preston e il bassista Klaus Voorman, oltre agli ex Beatles George Harrison e Ringo Starr.

Eppure, nonostante l’indubbia maestria tecnica, questo resta un album minimalista, in cui (in linea con le nuove ambizioni cantautorali di Lennon), gli arrangiamenti, efficaci e quasi crudi, sono privi di qualsiasi orpello da post-produzione: difatti, il carattere ipertrofico del cofanetto, traboccante di materiale inedito, permette, nelle intenzioni della vedova Yoko Ono, di sperimentare in prima persona il processo creativo all’interno dello studio di registrazione, grazie alla presenza dei cosiddetti «raw studio mixes», perfetta fotografia delle «grezze» incisioni dal vivo.

Certo, per i fan e connaisseurs di vecchia data questo box set non aggiunge forse granché all’indubbia e risaputa rilevanza storica dell’eccelso esordio lennoniano; ma certo lo sguardo privilegiato offerto da The Ultimate Collection sulla genesi di un (troppo spesso dimenticato) capolavoro è, oggi più che mai, prezioso e gradito quanto il ritorno di un vecchio amico.