Dove e quando
Gabi Fluck… Negli anni. Spazio Espositivo La Cornice, Lugano. Fino al 26 febbraio 2022. Orari: lunedì-venerdì 8.00/12.00-14.00/18.00; sabato 9.00/12.00. Per informazioni: lacornicelugano@bluewin.ch; +41 91/9231583.

Gabi Fluck, Donna con cappello, specchio e borsetta in alto, 2004


Invito all’autenticità

A Lugano le opere dell’artista ticinese Gabi Fluck
/ 07.02.2022
di Alessia Brughera

È un universo immaginifico e gioioso quello rappresentato da Gabi Fluck. Un universo in cui l’artista ticinese, nata in Germania nel 1952, è capace di attribuire una nuova identità agli elementi del reale, catapultandoli in una dimensione dominata dalla leggiadria del sogno. Fluck crea lavori che seguono lo scorrere delle sue emozioni affidandosi a un linguaggio in cui la verità si fonde poeticamente con la finzione per dimostrare come nel fantastico si possano trovare molte affinità con le vicende umane: basta aprire la mente e varcare la soglia che separa questi due mondi solo in apparenza inconciliabili.

Con un approccio ludico e uno stile dal sapore naïf, l’artista raffigura il fluire della vita con i suoi simboli, con le sue presenze, elaborando un vocabolario di immagini sempre ben ancorato alla realtà, mai avulso dall’esperienza vissuta. Per questo le sue opere, pur nella loro valenza metaforica, non sono mai ermetiche ma mantengono un alto grado di spontaneità e di schiettezza. Fluck fa di ricordi e di stati d’animo il punto di partenza per generare delicate fiabe che regalano il piacere dell’inatteso.

Come emerge dalla rassegna che lo Spazio Espositivo La Cornice a Lugano le dedica fino alla fine di febbraio, la visione divertita e fanciullesca che caratterizza la sua arte è per lei, e per chi osserva i suoi lavori, sinonimo di leggerezza e di libertà, ma anche di riflessione sull’esistenza che nasce dai sentimenti più autentici. In questo, di sicuro, la sua attività di illustratrice di libri per bambini è stata fondamentale, permettendole di osservare tutto ciò che ci circonda con uno sguardo puro e meravigliato.

Le opere della Fluck radunate in mostra, in prevalenza tecniche miste su carta eseguite negli ultimi trent’anni, sono composizioni dai tratti essenziali studiate con estrema attenzione, dove nel ritmo armonioso delle parti e nell’accostamento delicato dei colori si dispiegano racconti che appartengono alla nostra quotidianità. Ecco le stravaganti figure femminili in carboncino e in china, le intime tempere della seconda metà degli anni Novanta, i collage astratti su carta giapponese ispirati ai numerosi viaggi in Africa e in Grecia e i più recenti lavori di piccolo formato che testimoniano un forte legame con la natura: sono brani di vita in cui l’artista raccoglie i propri pensieri e le proprie sensazioni rassicurandoci sul fatto che non esistono meditazioni profonde che non possano essere vissute ed espresse con positività.

Nelle sue storie senza un quando e senza un dove la Fluck è alla ricerca di un sentire archetipico che non può essere indagato attraverso la razionalità, ma soltanto avvertito con stupore emotivo.