Avrebbe dovuto essere solista nel primo concerto di Beethoven, accompagnato dalla OSI in una serata-omaggio ad Arturo Benedetti Michelangeli. Il pianista reggino Giuseppe Albanese ci sarà, mancheranno però l’orchestra e il pubblico, nel rispetto delle norme anti-Covid che hanno suggerito al direttore del teatro di regalare una diretta streaming. Un evento da non perdere, a testimonianza che la vita artistica non si spegne neppure in questi frangenti, ma anche per il talento e la personalità artistica dell’esecutore e per il programma: spettacolare, trascinante, ma non certo superficialmente frizzante.
Invito alla danza è il brano che apre la locandina e che dà il titolo a tutto il concerto, nonché al disco che ha inciso per la Deutsche Grammophon. «L’idea di affrontare il repertorio legato alla danza ma solo suonato mi affascinava da sempre, ma c’è voluta mia figlia a farmela realizzare. Ha iniziato a seguire lezioni di danza classica fin da piccolissima; mentre la guardavo esercitarsi ho pensato che in fondo anche noi pianisti siamo ballerini perché qualunque idea possiamo avere, per tradurla in suono dobbiamo passare attraverso il nostro strumento muovendoci sulla tastiera e realizzando quindi una sorta di coreografia».
Per impaginare il progetto Albanese si è ispirato al suo autore prediletto, Liszt (si è laureato anche in filosofia con una tesi sull’estetica delle Années de Pèrelinages del compositore magiaro): «Per anni ho suonato le sue trascrizioni da arie d’opera, da Lied, dalle sinfonie di Beethoven, e così ho antologizzato brani tutti trascritti. L’invito alla danza di Weber è per pianoforte già nella forma originale, ma ho trovato la versione di Carl Tausig, un allievo di Liszt, che tra l’altro aggiunge oltre a vari virtuosismi una cadenza nel finale dove spesso il pubblico è portato ad applaudire prima della vera conclusione: grazie a questa interpolazione l’architettura musicale diventa più evidente e gli ascoltatori non sono tratti in inganno».
Ormai celebre è la versione curata da Mikhail Pletnev della suite dallo Schiaccianoci di Ciajkovskij, «un cimento tecnico che talvolta è al limite dell’eseguibilità, ma che allo stesso tempo ha momenti di pura magia sonora». Un vero balletto è anche L’uccello di fuoco di Stravinskij, qui trascritto da Agosti, e Coppelia di Delibes, «di cui ho scoperto la superba trascrizione del valzer firmata da Ernst von Dohnanyi». Non sono stati creati come balletti né il Prélude à l’Après-midi d’un faune di Debussy, «più volte coreografato, ad esempio dal grande Nijinskij, e qui trascritto da Leonard Borwirck», né La Valse di Ravel: «La versione per pianoforte doveva essere uno schizzo per preparare quelle orchestrale e per due pianoforti, e infatti spesso viene rimaneggiata; mi ha fatto piacere quando dei colleghi mi hanno detto che sentendomela suonare non hanno rimpianto le altre due versioni».
Dove e quando
Giuseppe Albanese in concerto streaming, 24 novembre 2020 (ore 20.30); centroculturalechiasso.ch
Invito alla danza ma online
Il pianista Giuseppe Albanese in streaming dal Cinema Teatro di Chiasso
/ 16.11.2020
di Enrico Parola
di Enrico Parola